Enodas

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 Non ci avevo pensato, che avrei dovuto guardare a sud. Era semplice, in realtà, in queste zone dove una collina svetta come una montagna. Così, ci sono arrivato quasi per caso. Un unico manto di neve che si inoltrava tra le vallate e la foresta, attraverso un labirinto di sentieri. Ho affondato il passo, in questa coltre di neve, ed ogni movimento raccoglieva cristalli di neve a contatto con la pelle. Fradicio, un po' forse, alla fine. Sono immerso in questo dipinto di acqua e di gelo dove il bianco sconfina nell'azzurro, in una tela monocolore, e tutto é contrasto, un albero, un ramo piegato, il corso di un torrente e lo spettacolo curioso dei vortici d'acqua sotto uno specchio di ghiaccio. Assaporo il silenzio che lascia spazio al cadenzare dei passi, al respiro che si materializza nell'aria, ad un vuoto senza riferimenti apparenti che semplicemente mi lascia libero da ogni pensiero che non sia il camminare osservandomi attorno. Leggero, come quel colpo di pennello che, intinto nell'acqua, ha steso questo paesaggio ai miei piedi. 
 "Neve che turbini in alto e avvolgile cose di un tacito manto.Neve che cadi dall’alto e noi copricoprici ancora,all’infinito: imbiancala città con le case,con le chiese,il porto con le navi,le distese dei prati"(U. Saba)