Enodas

.


  C’è stata questa boutade, la settimana scorsa, che, grazie anche ai tragici eventi avvenuti quasi in contemporanea, è praticamente scemata con una certa rapidità. Si tratta della sparata di Jeroen Dijsselbloem - non un politico olandese qualunque, ma uno degli uomini forti a Bruxelles, di quelli che per intendersi propinano le cure a "lacrime e sangue" a Paesi come l'Italia - riguardo alcool, donne e Sud Europa.Ho trovato sul Corriere della Sera una pillola a firma di Massimo Gramellini che riporto qui di seguito in integrale, tanto bene riesce ad esprimere il mio pensiero, dal titolo eloquente "Il Perego d'Olanda". Non nascondo che l'accostamento di nome sia una piccola ironica vendetta.Nel frattempo, pensavo come nel giro di poco tempo, uno dei vantaggi di essere espatriati sia ora di essere riuscito a farsi offendere da politicanti di due Paesi differenti - si veda il caso Poletti, che peraltro non termina di dispensare nuove pillole di saggezza. Non so se rendo l'idea. Gramellini si domanda cosa pensino di noi in Olanda "i regressisti": beh, questo lo posso dire senza problemi che non ci vuole molto per raccogliere ignoranza ed arroganza da queste parti e che non bisogna nemmeno cercare un qualsivoglia zoccolo duro per raccogliere questo tipo di pensiero. Peraltro, in una terra dove in materia di alcool e sesso a pagamento si potrebbe dire più di qualcosa.Ieri mi è capitato uno sketch che col senno di poi ho giudicato molto significativo. A dispetto di quanto gli Olandesi pensino di se stessi, una delle tante opinion diffuse tra expat è che non sappiano guidare. La mia macchina nuova è stata colpita e sfregiata in più punti, nel giro di pochi mesi, senza colpo ferire, e soprattutto senza che nessuno abbia mai lasciato un biglietto di scuse ed un numero di telefono: una cosa che mi getta non poco nella frustrazione e nella rabbia. L'ultimo "regalo", impressionante l'ho trovato la settimana scorsa. Bene, raccontavo questo, ieri, a tavola, e quello che ho raccolto è stato che in Italia siamo abituati che tutte le macchine siano danneggiate di fronte e sul retro. Stavo raccontando ad un povero Olandese medio dall'elevata istruzione quanto i suoi compaesani siano incapaci e maleducati, e questo personaggio non ha esitato un attimo a sputare fuori uno stereotipo qualsiasi.E' l’ottusità di questo tipo che sta dietro le parole di Jeroen Dijsselbloem, che non è né una cosa da prendere con pacioneria, né un pensiero tanto isolato. Perché tanto lo pensa da non sentirsi nemmeno limitato dal politically correct. E questa è l'Europa, nell'immagine della sua disastrosa guida - in senso figurato e non. "Jeroen Dijsselbloem, presidente olandese dell’Eurogruppo, ha dichiarato al più autorevole giornale tedesco che le nazioni del Sud Europa “non possono continuare a spendere soldi in donne e alcol e poi chiedere aiuto”. Che a casa sua Dijsselbloem sia considerato un progressista getta un’ombra inquietante su che cosa pensino di noi, in Olanda, i regressisti. Quest’uomo ha inanellato tanti di quegli stereotipi da fare ammutolire un congresso internazionale di Bar Sport. Per ragioni molto simili, alla Rai hanno appena rimosso una conduttrice. Ma, a differenza della Perego, lui i testi se li scrive da solo. Strano, si pensava che ad Amsterdam avessero una certa pratica di pub e bordelli, e che spendessero qualche spicciolo anche dentro i coffee shop. Nelle classifiche sul tasso d’ubriachezza, l’Italia e le sue sorelle meridionali precedono di pochissimo l’Olanda, ma rimangono ampiamente dietro Germania, Ungheria e Danimarca. Quanto ai piaceri del sesso, ormai soppiantati dai brividi del calciomercato, una breve indagine tra le donne latine porterebbe Dijsselbloem a scoperte sconfortanti. Eppure a quelle latitudini continua a riscuotere un certo successo l’immagine del contribuente nordico che sgobba sotto cieli tristi per consentire a noi terroni di ballare il sirtaki in una damigiana di bordeaux con Penelope Cruz e Monica Bellucci vestite completamente di nero. L’Europa è disfatta. Restavano da disfare gli europei, ma si direbbe che siamo già piuttosto avanti col programma."(dal Corriere della Sera [...], di Massimo Gramellini)[...]