Enodas

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  "...Sentì ogni curva sciogliersi gradualmente nell'ordine illogico di un unico gesto, e trovò nella propria mente il cerchio che non esisteva se non per lei. Nel cuore della velocità, trovò la perfezione di un semplice anello. Pensò allora all'infinito caos di ogni vita, e all'arte sopraffina delle cose che sanno pronunciarlo in un'unica figura, compiuta. E capì cosa ci commuove nei libri, nello sguardo dei bambini e negli alberi solitari, in mezzo alla campagna. Quando si accorse di essere scesa nel segreto di quel disegno, chiuse gli occhi, vide gli occhi di Ultimo, sorrise. ..."(Alessandro Baricco – Questa storia) 
 Questa notte, percorrendo con un ultimo scatto le ultime pagine, sono giunto a queste righe. Ho pensato un’altra volta che in qualche modo i libri chiamano alla lettura in momenti non casuali. E così, ho rielaborato questi giorni alla luce di una pista invisibile, che riassuma nelle sue curve una storia, guardando gli scatoloni che con ferrea disciplina ho riempito uno per giorno. Ho proiettato ogni oggetto, e tante di quelle cose che tengo senza proprio un senso preciso, su questa immagine, poetica ed originale, per raccontare che certo, dipende da come si è fatti, ma si legano i ricordi alle cose talvolta più impensabili, attraverso lacci imprevedibili. Così, questo mio scorrere e ritrovare, prima di far forse scomparire di nuovo, era come una raccolta di racconti brevi, una nota magari, o una pagina intera. E questa immagine di una corsa, su tornanti e rettilinei che a volte non avranno gran senso, mi è piaciuta e mi ha raccontato che ogni cosa, per quanto insignificante, può avere un valore, se nei nostri occhi glielo assegniamo.