Enodas

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  31 Maggio “I salici sono gialli, non hanno ancora messo le foglie;L'acqua è verde, c'è muschio nel mezzo.Intorno alla muraglia, alla frontiera, iniziano i colori della primavera:Il forestiero pensa che vengano dal suo paese.”“…Ecco una scala che si arrampica in alto come a raggiungere il cielo;ganci metallici infissi nella roccia ne sorreggono i  gradini di legno.In cima, un’insegna che indica la vetta: sei draghi muovono il sole…”(He Xun) 
 Non potevo non scrivere oggi. Tra gradoni interminabili che si arrampicavano verso il cielo, fino a scomparire in una nube diffusa densa di acqua e mistero. Del resto, questa scalata appartiene ai guerrieri, così come narra la tradizione, e così come è scolpita nelle pietre stesse, a volte letteralmente. Sia questa la spina di un drago o il movimento sinuoso di un serpente, non lo so, ma già immagino che condurrà ad un passaggio per l’infinito. Come infinito è il tempo cui essa appartiene. Immagino questo mio Deserto dei Tartari oltre la muraglie del sud, un deserto fatto di verde brillante e campi di riso. Questa è la “Small Wall”, in contrasto con la “Great Wall” che serpeggia migliaia di chilometri più a nord, e qui la separazione dell’impero era pensata per proteggerlo da alcune di quelle minoranze che fanno parte di questo universo presente e che da sempre hanno cresciuto questa terra. Ad ogni modo il valore del guerriero non conosce latitudini, e la definizione di ogni dimensione è sempre molto relativa, in un Paese enorme e travolgente sotto molti aspetti. Passo dopo passo, questa sarà la mia avventura e, in qualche modo questo sarà almeno un frammento del mio deserto. 
 "...Aspetta sempre l’uomo che non torna,l’amarezza la muta in nuda pietra.Da mille anni oramai dura l’attesa,ma il primo sguardo rimane d’allora..."(Liu Yuxi)