Enodas

.


  “Don’t be afraid”. Non avere paura. Queste parole, pronunciate in un momento tanto intimo e delicato sono rimaste impresse nella mente come fossero scritte con la luce nel buio. Con un abbandono ed una dolcezza che non si distinguono più dalle parole stesse. Da subito, mi hanno raggiunto al cuore e lì sono rimaste, tornando, continuamente, nei miei pensieri col senno di poi. E’ come se sentissi sempre la sua voce a sussurrarle nel mio orecchio. Cosa significasse, forse lo so, forse no, forse é molto più in generale come se una mano avesse sollevato il mio viso ed avesse guidato lo sguardo in un punto non ben precisato. Perché una frase mi attraversasse in questo modo, la mia mente si é resa conto oggi, all’improvviso, di dover scavare molto in profondità, cercando nell’oscurità di una notte amica altre parole tracciate nero su nero, ed ogni volta che le riascolto nella mente, laddove si sono impresse, questo pensiero é come se avesse lacerato un velo e come un tonfo silenzioso mi avesse lasciato per un momento sospeso in un luogo senza tempo, senza riferimenti, imprimendosi nel profondo.