Enodas

.


  E' arrivata improvvisa, annunciata da un vento freddo che saliva da non so dove. Non so perché, a me é tornata in mente l'immagine del violinista pazzo. Ogni nota era un fiocco di neve. Che già stava scomparendo quando sono uscito, verso la foresta, gli alberi coperti a metà ed i passaggi avvolti dai rami. E tra uno e l'altro chissà che non ci fosse ancora qualche cristallo che si dissolveva come una lacrima. Allora, sono state le note di un pianoforte a salire, come una goccia continua. Così, altrettanto improvvisa, se ne é andata, scomparsa letteralmente, lasciando dietro di sé scheletri di rami piangenti ed una foresta abbandonata al gelo della notte che si avvicendava e chiamava un nuovo giorno.