Enodas

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  Nel silenzio della sala, nell'ombra offuscata, una nota, poi un'altra, lentamente, accennano una melodia. Come le fondamenta di un'enorme cattedrale di cui non si intravede la volta. E come germogli, esplodono variazioni su variazioni, sempre più elaborate e complesse, sempre più irriconoscibili. A suonare c'era una violinista che conosco da anni, da quando ho ricevuto in regalo dei cd per la mia laurea, che tra un pezzo all'altro alternava il suo humor tipicamente British e la sua parlata anglosassone, e che ho ascoltato dal vivo per la prima volta. Ad un certo punto, ha suonato questo pezzo che non conoscevo e che mi ha rapito fin dalle prime note.Così mi sono fatto condurre nel labirinto di queste note, chiudendo gli occhi nella penombra. Ed al tempo stesso, mi sono incuriosito, alla ricerca di una danza antica, di origine spagnola, dal carattere grave e a tratti drammatico. Sono passato attraverso una raccolta di sonate, delle "del mistero del Rosario", una complicata trama di significati simbolici, scordature, corde incrociate e prassi esecutive che cambiano di sonata in sonata, a seconda del Mistero che descrivevano. A chiudere questo ciclo, appunto, questa Passacaglia, la "Sonata dell'Angelo", che rimane una delle composizioni più complesse scritte per violino prima di Bach che dilatava il tempo e nel silenzio palpabile, entrava nel profondo. [...]