Enodas

.


  "...We are one united family Black and WhiteThe game our one true guiding lightSweeping through the darkest corners to expressCountries, classes, creeds as one in love of chess..." 
 Per lo scorso fine settimana a Londra, ho scelto di andare a vedere questo musical, un po' per la disponibilità di biglietti a prezzi ragionevoli (lo ammetto) ed un po' il titolo. Un musical sugli scacchi, a me che da questo gioco ho sempre subito un fascino particolare, era qualcosa di curioso e nuovo al tempo stesso. Il tema degli scacchi come luogo nemmeno troppo figurato di battaglia in piena guerra fredda riprende, in qualche modo, scontri quasi leggendari delle decadi passate, ma lo fa in maniera eccessivamente stereotipata e piuttosto rude, delineando personaggi eccessivamente agli estremi ed indugiando sommariamente sugli eventi storici. D'altra parte, la scacchiera é anche il campo di gioco dei sentimenti, e teatro di una storia d'amore, il cui racconto e sviluppo si dipana con approccio narrativo leggermente diverso e meno superficiale. Nella trama e nei personaggi resta insomma un senso di incompiuto che suona quasi come un tradimento verso il "nobile" gioco degli scacchi. Ciononostante, devo essere sincero, non sono dispiaciuto della mia scelta. Chess é un musical che tutto sommato diverso, dal punto di vista degli effetti speciali (in questo nuovo allestimento), mix moderno di effetti laser, luci neon e schermi giganti, che un po' non ci si aspetta pensando al fascino patinato che evoca la parola musical. Scelta opinabile. A contribuire in maniera decisiva, invece, é la musica, che porta la firma di grandi nomi dei musical, e l'interpretazione degli artisti. Insomma, uno spettacolo alla fine piacevole ed un po' inaspettato, che nella trama in se stessa perde il fascino che prometteva il titolo in locandina. "...You and IWe've seen it allChasing our hearts' desireBut we go on pretendingStories like oursHave happy endings..."