Enodas

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 Forse a prima vista sembreranno le stesse immagini. Anno dopo anno, quei campi di fiori sbucati dal nulla, dopo essere state a luntgo sferzati del vento e pervasi da fiumi di pioggia, tornano sempre senza deludere.Eppure, ogni anno é diverso. Diverso perché sono io, diverso perché anche se originatasi dallo stesso bulbo ogni fiore é una vita che rinasce mai perfettamente uguale alla precedente, diverso perché é un'emozione sempre nuova tornare e cercare i campi più belli, quelli con i tulipani dai colori più accattivanti, o con i petali più strani, o magari semplicemente quei campi dove i fiori non sono ancora stati tagliati o dove é possibile avvicinarsi.Spirava un vento freddo, l'altro giorno, quando sono andato. Perché questo si preannuncia come un anno gelido, uno di quelli in cui una simil-estate ancora non accenna ad arrivare. E quei petali ondeggiavano come un mare tremante che sfocava all'orizzonte, fino a fondersi in un unico colore, mentre l'aria sibilava per il movimento indotto dalle pale, eliche giganti di mulini moderni ed anonimi che spesso rimpiazzano il apesaggio da cartolina di un tempo che fu. Quel mare di colore era la mia emozione, il mio tornare ogni volta, il camminare sui solchi del terreno che separano nettamente le linee di fiori coltivati, il cercarne il profumo nell'aria, un luogo un po' astratto nel quale mi piace cercare rifugio, anche solo un istante.