Enodas

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  30 Giugno 2021 E' un rumore lontano inghiottito nel buio. Proviene da quella stessa direzione, dove la passerella di legno bianco si perde nell'oscurità prima ancora di fondersi con la sabbia. Quella sabbia fresca della sera che copre i piedi nudi, i quali, anzi, si muovono per affondare di qualche centimetro e godere della sensazione dissetante che restituisce il terreno. Quel rumore, di un mistero che gli occhi della mente hanno svelato, é una carezza ed un richiamo allo stesso tempo. Mi culla, mi dà sicurezza e mi attrae come il canto di una sirena. Perché tutto ciò che vedo é una massa informe ed impalpabile di una notte senza luci, semplicemente perché, incamminandomi verso gli ultimi lembi di sabbia raggiunti dalle luci alle mie spalle, prima o poi giungerei al mare, le onde infrante che avanzano e si ritraggono senza sosta. A quel punto, saranno le luci del paese ad apparire lontane, attorno sarà soltanto silenzio, e quel confine nascosto tra terra ed acqua ondeggerà parallelo tracciando una strada che soltanto un riflesso di luna potrebbe svelare.