Enodas

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Sulla scia di re Ludwig di Baviera... i castelli, entrati nell'immaginario delle fiabe, incastonati tra le montagne, iniziati ed in realtà mai finiti, mai abitati... la reggia eretta a copia di quella di Versailles su un isolotto circondato dalle acque di un lago ai piedi delle Alpi... il palazzo di Monaco e la croce commemorativa immersa nelle acque di un lago che sono state testimoni di una morte avvolta nel mistero... Percorro tutti questi luoghi in pochi giorni, immaginando la profonda inquietudine di un re sognatore, destituito e tormentato, romantico e solo... Il freddo mi avvolge fin da quando arriviamo la sera nel paese vicino ai primi due castelli – il più famoso ed affascinante, si scorge anche da qui, immerso nella foresta innevata, solitario su un picco attorniato da altre montagne... Non prevedevo questo freddo, i vestiti con me sono tutti leggeri...Il giorno dopo, ne inizio la salita, sotto una fitta nevicata... la nebbia avvolge i due castelli prospicenti, lo scenario è ancora più bello di quanto possa ricordare in estate, perchè sento che è questo il tempo giusto per rivivere questa storia, perchè la neve rende comunque tutto così speciale... Fa freddo, è innegabile... specie quando si alza il vento a sferzarmi sul viso... eppure vorrei fermarmi qua, vorrei bloccare il tempo...Attraverso le stanze, osservo i dipinti, immagino le migliaia di candele accese, ascolto il pianoforte costruito apposta per ospitare Richard Wagner... eppure, niente di tutto questo è in realtà mai stato... nessun musicista ha composto qui, nessun servitore ha mai acceso a festa i lampadari di cristallo... e nell'aura di magia si insinua una punta di amarezza, un senso di solitudine, che neanche tutto lo sfarzo immaginabile, neanche una posizione regale può cancellare... Tutto trasuda Romanticismo... i dipinti narrano scene tratte dalle maestose saghe wagneriane... il cigno, altero ed elegante, protagonista di una di queste torna e ritorna ovunque, si tratti di immagini o di animali presenti in carne ed ossa... E ancor di più nel terzo castello, il giorno seguente, nella vicinanza del quale una grotta artificiale rubata alla montagna, narra di un mito antico e di una barchetta a forma di conchiglia, trainata da un Amorino...Proseguo e, ormai vicino a Monaco, mi fermo sulle rive di un lago, che hanno accompagnato questo personaggio infelice verso l'ultima meta... il posto non è molto conosciuto... cammino immerso nella foresta mentre le luci del tramonto si riflettono sulle acque placide ed illuminano una croce postavi a pochi metri da riva... sembra che anche questo luogo sia stato degnamnte scelto dal suo attore principale...Monaco, mi accoglie e mi risveglia... le vie affollate nei giorni di Pasqua conducono lontano i miei pensieri, mentre il gelo non demorde e non allenta la sua presa... Ancora una tappa, al palazzo della fanciullezza... qui poco parla di questo sovrano mancato, ma ovunque saloni eleganti, carrozze regali e specchi d'acqua colorati da gruppi di cigni, raccontano di un mondo passato ed idealizzato...E poi giù, di nuovo verso le Alpi, a cercare una Versailles iniziata e mai finita, abitata solo per nove giorni... ripenso agli sfarzi oltre ogni misura... alla meravigliosa Galleria degli Specchi... e ancora una volta tutto mi parla di solitudine e di amarezza, mentre mi incammino verso il battello... lo scheletro di un salice piangente contrasta coi colori intensi di un cielo nuvoloso... lontano, tra i fiori, su un altro isolotto si scorge la sagoma di un monastero... osservo il tramonto tra le montagne innevate e saluto questo sovrano triste, che è stato re solo nel suo mondo fantastico, immaginato in un sogno per tutta una vita...