Amsterdam, 30 aprile… l’arancione abbagliante riempie la mia vista appena uscito dalla stazione… è un fiume in piena di persone… ovunque… arancio le magliette, arancio le sciarpe e i cappelli, arancio i capelli e la barba… è solo rumore e musica sparata a tutto volume, da ogni angolo della città, lungo le vie… è un’unica grande festa a cielo aperto, in onore della regina, incuranti del tempo che quest’anno non sembra particolarmente benevolo… ma ci sono abituati, in fondo è parte d’Olanda anche quello… In pochi minuti il cielo si rabbuia di nuvolosi grigi e minacciosi… piove… torna il sole… ma la festa continua senza intoppi… ancora mi risulta incredibile come queste persone riescano a trasformarsi in alcuni periodi dell’anno, come del resto il loro Paese… I marciapiedi sono assiepati di persone di ogni età che dalla soffitta estraggono cimeli di altri tempi… ognuno ha da vendere qualcosa… anche questo è incredibile ai miei occhi, un sorriso per oggetti vecchi e tecnologie dimenticate… questo popolo ha il commercio nel DNA! Anche i bambini vendono i loro giocattoli o offrono da mangiare… qualcuno offre nuovi nickname, qualcun altro si offre di leggere l’aura attorno alle persone… alcune cose le riconosco dall’anno scorso… Fiumi di birra, cibo olandese… in ogni punto qualcuno propone, qualcuno acquista, mentre barili di birra si accatastano come montagne… Gente di ogni età riempie le strade, ognuno vestito nel modo più indicibile, col viso dipinto ed in mano l’immancabile bicchiere di birra… Si cammina lenti lungo ponti arcuati e canali affollati, si danza alla musica che si fonde da un locale all’altro, investiti da questa marea umana… Le acque limacciose dei canali scompaiono, solcate da barconi colmi di gente… ancora, domina l’arancio, i manovratori devono fare attenzione ad imboccare gli spazi giusti… La città è un delirio collettivo, impossibile descrivere ogni personaggio incontrato lungo la via… cori che cantano, suonatori ambulanti, tutto si alterna senza sosta… Lo sguardo al cielo… ai nuvoloni che tornano ed incupiscono i profili eleganti delle case vecchie di Amsterdam… palloncini sventolano appesi tra un edificio e l’altro a coprire i vicoli su cui si aprono negozi di ogni tipo… e ovunque, orgoglioso nel cielo, sventola il tricolore nazionale…
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Amsterdam, 30 aprile… l’arancione abbagliante riempie la mia vista appena uscito dalla stazione… è un fiume in piena di persone… ovunque… arancio le magliette, arancio le sciarpe e i cappelli, arancio i capelli e la barba… è solo rumore e musica sparata a tutto volume, da ogni angolo della città, lungo le vie… è un’unica grande festa a cielo aperto, in onore della regina, incuranti del tempo che quest’anno non sembra particolarmente benevolo… ma ci sono abituati, in fondo è parte d’Olanda anche quello… In pochi minuti il cielo si rabbuia di nuvolosi grigi e minacciosi… piove… torna il sole… ma la festa continua senza intoppi… ancora mi risulta incredibile come queste persone riescano a trasformarsi in alcuni periodi dell’anno, come del resto il loro Paese… I marciapiedi sono assiepati di persone di ogni età che dalla soffitta estraggono cimeli di altri tempi… ognuno ha da vendere qualcosa… anche questo è incredibile ai miei occhi, un sorriso per oggetti vecchi e tecnologie dimenticate… questo popolo ha il commercio nel DNA! Anche i bambini vendono i loro giocattoli o offrono da mangiare… qualcuno offre nuovi nickname, qualcun altro si offre di leggere l’aura attorno alle persone… alcune cose le riconosco dall’anno scorso… Fiumi di birra, cibo olandese… in ogni punto qualcuno propone, qualcuno acquista, mentre barili di birra si accatastano come montagne… Gente di ogni età riempie le strade, ognuno vestito nel modo più indicibile, col viso dipinto ed in mano l’immancabile bicchiere di birra… Si cammina lenti lungo ponti arcuati e canali affollati, si danza alla musica che si fonde da un locale all’altro, investiti da questa marea umana… Le acque limacciose dei canali scompaiono, solcate da barconi colmi di gente… ancora, domina l’arancio, i manovratori devono fare attenzione ad imboccare gli spazi giusti… La città è un delirio collettivo, impossibile descrivere ogni personaggio incontrato lungo la via… cori che cantano, suonatori ambulanti, tutto si alterna senza sosta… Lo sguardo al cielo… ai nuvoloni che tornano ed incupiscono i profili eleganti delle case vecchie di Amsterdam… palloncini sventolano appesi tra un edificio e l’altro a coprire i vicoli su cui si aprono negozi di ogni tipo… e ovunque, orgoglioso nel cielo, sventola il tricolore nazionale…
