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la musica, suonare il pianoforte, suonare il mio violino, la luce del tramonto, ascoltare il mare in una spiaggia deserta, guardare il cielo stellato, l’arte, i frattali, viaggiare, conoscere e scoprire cose nuove, perdermi nei musei, andare al cinema, camminare, correre, nuotare, le immagini riflesse sull’acqua, fare fotografie, il profumo della pioggia, l’inverno, le persone semplici, il pane fresco ancora caldo, i fuochi d’artificio, la pizza il gelato e la cioccolata


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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura





 
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Post n°816 pubblicato il 29 Giugno 2019 da enodas

 

 

Non commento per scelta eventi pubblici, salvo rare occasioni. Oggi davvero non riesco a tacere. Credo sin da piccolo mi sono chiesto come disastri umani come l'Olocausto siano potuti accadere, almeno in tempi non lontani dai nostri. Non le cause storiche, ma i fattori umani. Soprattutto, non sono mai riuscito a capire come sia stato possibile che una società civile permettesse qualcosa del genere. Mi sono chiesto a lungo perché le ferrovie non venissero bombardate, perché non ci fossero azioni distruttive contro i campi di sterminio. Questa mattina mi sono trovato a leggere qua e là commenti sui fatti di questi giorni, e sulle ultime drammatiche ore di un pugno ridicolo (in termini numerici) di disperati. Ho letto commenti allucinanti che nemmeno mi han fatto ribrezzo come Italiano, ma come persona. Ho ascoltato le urla indirizzate stanotte ad una ragazza che ha preso in mano una nave e dato una lezione di umanità. Una che a vent'anni o poco più solcava l'Artico per spaccare i ghiacci. Vorrei averne tante, di ragazze così, nella mia vita, in barba ai commenti vomitati in rete in queste ore. Il resto é qualcosa che mi genera rabbia e disgusto in maniera che non riesco a descrivere. E' l'ipocrisia di un'Europa che se ne frega, va detto chiaramente, e fa finta di non vedere, con sentenze burocrate e pilatesche. E' la rozzezza di un personaggio indegno di fare il ministro, vergognoso nei pensieri e nei toni, eppure, purtroppo - anche questo va detto - intelligente, eccome, per essere capace di guidare le proprie masse come un pifferaio magico, bulletto di periferia pronto a nascondersi dietro il dito con cui indirizza lo sguardo di un esercito di stolti. Ma soprattutto, é la cattiveria ottusa del nulla da tastiera, di chi va in un porto a gridare, magari per racimolare due voti, di chi fagocita slogan dimenticando di leggere la realtà da cui le urla del loro affabulatore pifferaio li ha distolti. Provo solo vergogna, anche perché nemmeno io, alla fine, ho fatto granché per oppormi a tutto questo. Provo vergogna perché, come ho letto da qualche parte, il Mediterraneo di oggi é un nuovo Olocausto, ed i toni, le argomentazioni, le ipocrisie, tutto il peggio che riusciamo a tirare fuori come esseri umani, non é molto diverso da allora. Provo vergogna, perché noi siamo la società civile, e tutto questo sta accadendo.
Chi salva una vita, salva il mondo intero.

 

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