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Post n°846 pubblicato il 18 Febbraio 2020 da enodas

 

 

Dopo soltanto poche settimane, mi ritrovo ancora palmo a palmo con quelle linee, il colore sanguigna e l'inchiostro graffiato sulla carta ingiallita, il segno profondo e preciso, tracciato senza esitazione, come fosse una copia diretta di un segreto custodito nella mente. Altri disegni, altri appunti, altri studi ed annotazioni lasciate pagina dopo pagina. Eppure sempre la stessa mano, sempre la stessa mente infinita. Altri fogli, e le osservazioni sparse in una vita, attorno al mondo, attraverso quell'occhio indagatore e geniale che continuava a cercare con la curiosità dello scienziato e l'amore per la vita. Ancora, di nuovo, profondamente perduto, lungo questi solchi tracciati in un istante e così consegnati all'eternità, sfiorando con gli occhi un mondo intero, forse anche uno sguardo, perché no, di profilo, nascosto oltre le immagini, come una sanguigna sbiadita in foglio di carta perduto, ad osservarmi - lo immagino - con un sorriso abbozzato ed un cenno di innata bontà.

 

 

Leonardo dietro Leonardo. Per scrutare la mano del genio indietro nel tempo, dentro il quadro stesso, attraverso i suoi famosi strati di colore tanto impalpabile quanto quasi invisibile. Ma anche per sopperire alla mancanza degli originali. E se portare gli originali in mostra non é riuscito nemmeno al Louvre, immagino si tratti di un'impresa impossibile. Loro che hanno pezzi da novanta, e che pure non hanno osato spostare la Gioconda dalla sua posizione originale - fuori mostra - per non incorrere, chissà, in un'insurrezione generale. Forse di questo non ho potuto evitare di rimanere deluso, che nelle aspettative aveva associato qualcosa di assolutamente irrealizzabile, dove i - pochi - dipinti di Leonardo si trovassero davvero fianco a fianco. In questo senso, come potrei davvero valutare questa mostra evento che era andata esaurita in breve tempo alla vendita dei biglietti? Non ho la capacità storico-artistica per poter rispondere, anche se qualcosa, nella sua straordinarietà, a me é mancato.

 

 

Non credo di aver mai prestato attenzione a questo dipinto. Eppure, ora che lo osservo da vicino e che, in qualche modo, mi lascio pentrare da quello sguardo che ad ogni istante assumeva sempre più vita e personalità. Ed attraverso questo volto femminile, meno noto della sua famosa compagna, é stato come svelare e comprendere la straordinarietà del dipingere di Leonardo e ciò che si cela dentro un sorriso enigmatico. Perché, a poco a poco, quello sguardo era intelligenza, consapevolezza, espressione controllata e sicura dise stessa. Quello sguardo parlava, ora che ne avevo trovato una chiave di lettura, attraverso due note di didascalia scarne, attraverso la luce che simaterializzava e smaterializzava, attorno al volto di profilo leggermente inclinato, in un atteggiamento al tempo stesso semplice e naturale, ma anche implicitamente altero, ed ormai mi aveva catturato, sedotto, non tanto per la bellezza, né per l'eleganza, evidenti, ma per la vita che traboccava, reale e sfrontata, e quel carattere complesso e forte. Movimento immobile, anima pulsante, luce, c'era tutto. Ho continuato a guardare, indietro, come se quegli occhi fossero talmente vivi da seguirmi, tormentandomi, e sfidarmi a reggerne lo sguardo.

 

 

C'é una parola che rimbalza, tra i pannelli che accompagnano le sezioni della mostra, ed é qualcosa di affascinante. Libertà. Una libertà tecnica ed intellettuale che rendesse possibile cogliere il mondo imperfetto ed in continuo movimento. Come se stesse modellando le proprie immagini su creta invece che nel disegno, niente era per Leonardo veramente definitivo, le forme, le linee, il modo in cui le figure interagivano tra loro e nello spazio.
Questo approccio venne chiamato componimento inculto ed offre una possibile chiave di lettura ad alcuni dei capolavori più eccezionali di Leonardo. Ma a me piace pensare che il significato e l'importanza di questa parola, nella vita di Leonardo abbia un'accezione più ampia e generale, quella di una mente straordinaria che nell'osservare e nel cercare di capire, così come di esprimere ciò che vedeva, continuava a sfidare se stesso ed ogni limite mentale e culturale. In un moto perpetuo, da anima integra ed indipendente, proprio come quel mondo in movimento che cercava di catturare e decodificare, nei suoi dipinti mai terminati, nei disegni annotati ad ogni angolo di pagina, nelle sue linee che aggrovigliate ricreavano la vita così come la osservava..

 

 

"The year 2019 marks the 500-year anniversary of the death of Leonardo da Vinci in France, of particular importance for the Louvre, which holds the largest collection in the world of da Vinci’s paintings, as well as 22 drawings.

The museum is seizing the opportunity in this year of commemorations to gather as many of the artist’s paintings as possible around the five core works in its collections: The Virgin of the Rocks, La Belle Ferronnière, the Mona Lisa (which will remain in the gallery where it is normally displayed), the Saint John the Baptist, and the Saint Anne. The objective is to place them alongside a wide array of drawings as well as a small but significant series of paintings and sculptures from the master’s circle.

This unprecedented retrospective of da Vinci’s painting career will illustrate how he placed utmost importance on painting, and how his  investigation of the world, which he referred to as “the science of painting,” was the instrument of his art, seeking nothing less than to bring life to his paintings.

The exhibition is the culmination of more than ten years of work, notably including new scientific examinations of the Louvre’s paintings, and the conservation treatment of three of them, allowing for better understanding of da Vinci’s artistic practice and pictorial technique. Clarification of  his biography has also emerged through the exhaustive reexamination of archival documents. The exhibition will paint the portrait of a man and an artist of extraordinary freedom."

[Introduzione alla mostra]

 


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