Creato da enricodep il 01/01/2007
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« abbiamo fatto l'Itali...c'è qualcuno? »

il grillo parlante

Post n°2 pubblicato il 06 Gennaio 2007 da enricodep

Rileggendo il mio intervento, era il primo, (uno ci tiene anche a vedere il figlio dopo averlo partorito, no?), mi sento di essere stato un po' polemico, un po' come Beppe Grillo. Non me ne voglia il buon... non so come definirlo. È un comico? E' un presentatore? E' un teatrante? Cos'è? E' un italiano. Ad ogni modo non è mio scopo cercare il paragone con una persona che penso faccia questo come mestiere, ed ogni lavoratore merita tutela così come ogni lavoro merita rispetto. Se vi appassiona questo genere di discorsi, bé, andate sul suo sito che presumo possa interessarvi maggiormente. Io non mi posso assumere certe responsabilità perché non mi documento, faccio solo delle congetture, nulla di più. Sono tuttavia parlante anche io, come l'insetto, ma come lo siete tutti voi. Magari la mia voce è tediosa, poco gradita, anticonformista, tutto quello che volete, ma alla stregua di quelle di tanti altri, anche la mia è in capitolo. No, che avete capito? Non nel senso che sta capitolando... a volte capita questo tipo di incomprensione, ma mi riferisco al capitolo di un libro, è un modo di dire, per dire che anche io ci sono! Di capitolazioni si parla quando ci sono delle guerre e di rese. Ma che guerre ci sono oggi? Le guerre o sono mondiali, o non ci vanno sui libri di storia; oppure ci vanno, ma qualche professore le considera minori, come i poeti minori di cui basta sapere l'inquadramento temporale, il periodo storico, la corrente letteraria. Tutto il resto è noia, come pure quello che io dico. Se ci limitiamo a considerarli semplici “screzi”, ce ne saranno almeno trenta nel mondo, qualcuno lo vediamo in tv perché ci vanno i nostri soldati non ho ben capito a fare cosa... la pace? Bé, a me sembra più un business questo delle missioni: un modo per far lavorare la gente, per dare una boccata d'ossigeno all'indotto. Ogni tanto si sente che qualcuno ci lascia, ok, ma quante persone ci lasciano per incidenti “civili”? Quelli almeno lasciano ai familiari una medaglia e qualche soldino guadagnato nei pochi anni in cui sono stati arruolati. Ma sono stati arruolati o si sono arruolati loro? L'hanno fatto per la patria o perché non avevano un futuro diverso? Il futuro ci sarebbe, qui, a combattere la criminalità che serpeggia tra le nostre strade. Del resto sono addestrati per pericoli sicuramente maggiori che prendere un ladro che entra in casa di qualcuno e gli porta via anche il materasso su cui dormiva. Penso che mettere uno di loro per strada per 8 ore potrebbe fruttare molto di più che se mandato all'estero. Sapranno anche fare le multe per divieto di sosta, io credo. Tuttavia se ognuno di loro facesse il suo dovere, si riempirebbe buona parte degli stadi per metterci dentro gente colpevole di un reato. Ma gli stadi servono la domenica. Ed il sabato. Ed il venerdi ed il lunedi per anticipi e posticipi. Insomma, lo stadio decisamente non va bene. E delle altre guerre? Se non se ne parla, significa che non interessano a nessuno: che c'entriamo noi con le diatribe di qualche sperduta popolazione africana che invece di provvedere a costruire scuole, ospedali, acquedotti, fabbriche non dico di elevato spessore tecnologico, ma almeno manifatturiere. Che ne fanno i soldi? E' vero che pagano i debiti contratti con noi Occidentali, ma io vorrei capire che ci fanno ragazzi di 10 anni che imbracciano un fucile più alto di loro e si mettono a giocare a Metal Slug 4 per Playstation? Che genitori hanno, se ce li hanno... e che gli insegnano? Che esiste il Dio Bubù che è meglio di Bibà, quello in cui credono quelli del villaggio vicino. Perché non gli insegnano che il Pisa è meglio della Fiorentina? Allora che cuociano nel loro brodo, finchè si scannano tra di loro, che ce ne frega se credono ancora a Pinocchio? Al massimo gli mandiamo un sms una volta l'anno, così gliela restituiamo la retta del mutuo e siamo più felici per Natale. Se avete la scheda Tre ci va direttamente Claudio Amendola con la bionda a portargli il videofonino, per farglielo vedere ad uno ad uno. Ho letto da qualche parte che una importante casa produttrice di hardware (pezzi per computer), aveva in progetto la costruzione di particolari computer portatili per i bambini del Terzo Mondo (ma quanti mondi ci sono?). Prescindendo dalla maniera in cui queste macchine si sarebbero alimentate nella giungla (a pannelli solari magari), prescindendo dalle condizioni climatiche (sole, polvere, umidità) in cui avrebbero lavorato i componenti elettronici (ma provate solo a leggere come va conservato un semplice Cd-Rom), prescindendo dalla qualità della connessione di rete (ADSL 2 mega o 4 mega?), prescindendo dal fatto che il più intelligente di quei bambini lo userebbe come schiaccianoci viste le competenze più algoritmiche che informatiche che hanno, prescindendo dalle norme giuridiche a tutela del sistema operativo che vi si sarebbe installato sotto l'egida di Mr.Gates (un Win XPoveri, credo), prescindendo da forse altre 3000 circostanze più o meno risolvibili con uno sforzo immenso, ho letto anche che il progetto è miseramente destinato a fallire per gli elevati costi a cui l'azienda sarebbe dovuta incorrere. Però mi rimane il dubbio su chi gliele procura le armi? Bin Laden? O i produttori di videogiochi? Le mine penso che siano Made in Italy, per il resto non so.

Sintesi: tutti abbiamo il dovere di parlare, qualcuno avrebbe il diritto di stare zitto

 
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