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L'IMPERMEABILE


Qualche tempo fa, nemmeno troppo invero, quando il comandante ancora non era "il comandante" ma un piccolo cagnolino alla quale venne data una bastonata inaspettata, decisi (in verità non è stata certo una scelta voluta) di indossare un impermeabile di ottima fattura, qualcosa che non lasciasse trapelare nulla al mio interno e che mi proteggesse da attacchi esterni e che salvaguardasse il mio IO, allora piuttosto fragile. Da allora pochi dolori e delusioni sono permeati, tutto o quasi mi è scivolato addosso senza turbare eccessivamente la mia tranquillità, costruita forse con compromessi fatti con me stesso. Ho inibito il lato romantico che fino ad allora aveva quasi rasentato l'infantilismo, ho perso per strada un po' dell'"umanità" che rende la persona speciale ai propri occhi e a quelli degli altri. Mi commuovo ancora se qualcosa mi tocca l'anima, ma riesco sempre a tornare a casa e chiudere la porta, e con essa tutto ciò che mi turba.Capita però a volte che qualcosa non riesca a scivolarti via e si aggrappi alla tua anima fino a che non ti entra dentro; tristezza, frustrazione, e con essa anche solidarietà, appoggio e infinito affetto. Non sto benissimo, sono triste e malinconico, ma allo stesso tempo mi sento più vivo. Difficile davvero spiegare questo stato d'animo.Indosso di nuovo la maschera di clown... e sorrido un po' We've been to hell and back againThrough it all you're always my best friend