Momenti di noi.

Reloaded


Cominciamo con il cambiare i colori, poi cambieremo anche il nome. Quando ne troverò uno che mi sembra adatto. Che mi piace. O forse no. Sono affezzionata a questo nome e sono affezzionata alla termodinamica. Sono affezzionata al secondo principio, per la verità. Elucubrazioni mentali di un fisico o, forse, parte integrante della sua vita. Probabilmente, entrambe le cose.Sono stressata. Ah, se sono stressata. Lo sono tantissimo.Sono un ricercatore e sono precaria. Precarissima, anzi. A sentire il nostro ministro non ho possibilità di essere assunta e avere un lavoro "vero" prima dei prossimi trent'anni. Non ci sono soldi, dicono. E va bene. Faccio il lavoro più bello del mondo e ho una parete piena di premi e di titoli, ma pare che questa cosa non interessi proprio a nessuno. Evidentemente non merito un posto normale. Non importa, in fondo me lo sono scelta io. Sapevo a cosa stavo andando incontro, ho visto il mio destino e mi ci sono buttata dentro. Un bel respiro. Un salto.Puff. Il vuoto. E la soddisfazione. Tanto bastano a farmi stare bene. Faccio un lavoro che mi ha toglie tanto e mi da tanto... fino ad ora, facendo i conti, probabilmente mi ha dato più di quanto mi ha tolto. Quindi va bene così.E' la prima volta che parlo così di me e della mia professione, che è sempre stata una parte importante della mia vita. Forse, è arrivato il momento.Ho passato un momento difficile. Ma questo l'ho già detto e, quindi, non lo ripeterò. Come una fenice sono rinata dalla mia cenere e questo è quello che conta.Nuoto. E ho un allenatore. P. L'ho trovato quando lui era un membro della squadra e io una bambina che non sapeva stare nemmeno a galla. L'ho perso. L'ho ritrovato, come allenatore appunto. E' diventato qualcosa di più. L'ho riperso, in malo modo. L'ho ritrovato. Ora è semplicemente P. So che è una di quelle persone che nella vita non perderò, anche se si allontanerà, prima o poi le nostre vite sono sempre destinate ad incrociarsi. C'è sempre stato a modo suo, a volte nel modo sbagliato. Ma c'è sempre stato quando avevo bisogno di lui. Tanto basta.C'è un altro P. Importante. Di cui però non sono ancora pronta a parlare.Poi c'è Claudio. Il mio più grande errore. L'unico che non avrei mai dovuto lasciare andare e che invece ho allontanato stupidamente. Me lo porterò dentro sempre. Non mi è passata. Non gli è passata. Ma abbiamo preso strade separate che non ci faranno più incontrare. Poteva essere e non è mai stato. Lui lo sa. Io lo so. Sarebbe stato bello.Ho un ex fidanzato. Che ha una fidanzata. Che forse sono più noiosi dell'annoso problema della disoccupazione. Apoteosi del patetismo estremo... ridicoli in certe loro manifestazioni di astio gratuito nei confronti della sottoscritta... grotteschi, oserei dire. Pazienza, evidentemente deve essercene uno in ogni famiglia.Ho un capo. Il mio capo è un figo. Non parlo del punto di vista estetico ma della persona. E' fashon, fashon-visctim e la cosa è giusta. la vita è già così tanto complicata, affrontarla con un bel vestito e delle belle scarpe aiuta sempre. Pare. E comunque, scienza non è necessariamente sinonimo di sciatto. Ma la comunità scientifica non la pensa esattamente così.Viaggio. Molto. Giro il globo in lungo e in largo e la cosa mi piace molto. Mi sento sempre a casa e sempre in un posto nuovo. Ali e radici, dicono. Credo di avere entrambe.Reloaded, riavvio, il titolo di questo post. Già, perchè tutto quello che ho scritto non è poi tanto diverso da quello che è scritto nei post precedenti. Forse, quella che c'è qui, è solo un'analisi più attenta e dettagliata delle emozioni, delle sensazioni e delle situazioni passate. La mia vita, non è cambiata poi molto nell'ultimo anno. Non sono cambiate le esperienze, sono cambiata io. Ora, sono più forte.