Tentativi di volo

Post N° 3


Non pensavo che una libreria piena di libri potesse risvegliare vecchi ricordi accendere strane emozioni, però è successo, stavo rovistando tra i vari scaffali della libreria di casa quando arrivo davanti ad uno di questi su cui sono riposti vecchi libri, …….quanto vecchi?............ tanto vecchi, sono i libri della mia infanzia, libri di scuola, dei tempi delle superiori, per la verità tempi  felici ma non troppo….., sfiorare quei volumi mi ha riportato alla mente le facce di alcuni dei miei compagni di classe, alcuni piacevoli altri da riprendere a schiaffi, ma soprattutto il viso di una ragazzetta a cui andavo dietro da tanto tempo, senza mai aver il coraggio di affrontarla dicendole anche qualche frase banale ma importante per rompere il ghiaccio………, ma questa è un’altra storia. Tra i vari volumi la mia mano sfiora un piccolo libricino che in effetti non ricordavo, tiratolo fuori riscopro un libricino sottile di colore beige, di poesie, e pensare che le poesie non le ho mai potute soffrire, forse come diceva la mia vecchia insegnante d’italiano perché non le leggevo con lo spirito giusto, il libricino intitolato “POESIE DI UN ANNO BISESTILE -1980” l’autrice è una certa Graziella Pancardi (che effettivamente so chi possa essere data la mia ignoranza in letteratura), in effetti riguardando la data di stampa è effettivamente di quegli anni…… che strano non averci mai fatto caso, comunque ne iniziata a leggerne qualcuna di queste poesie. Di queste poesie mi hanno colpito le brevità delle stesse oltre che il concentrato di significato riuscito a premere da quelle piccole strofe, ne voglio strascrivere una di queste intitolata…… LUCI SPENTE C’è il buio dentro di me,le ombre mi calano intorno,non più gli entusiasmi e la gioia, non più il giovanile ardoreilluminano il mio cammino.Ad ogni svolta ho spento una luce,e le tenebre si fanno via via sempre più fitte.Striscio ormai a tentoni lungo il murodel mio labirinto,so che non ne uscirò,so che non ha meta questo mio cieco procedere,eppure avanzo senza fermarmi,inutile volgere indietro lo sguardo,non ho aiuti da invocare,non hanno eco i miei lamenti,non sfuggirò al mio destino. Che dire, che la maturità porti anche alla riflessione? non so, in effetti la poesia non mi ha mai entusiasmato forse perché non la capivo, la leggevo tutta di un fiato così come si fa con ciò che non interessa o non piace, giusto per farlo e fare contento qualcuno, ma come si sa già, il tempo passa, si cresce e si torna a cercare qualcosa che si è perso o è sfuggito nel passato, diventando più riflessivi col tempo, forse è quello che sta succedendo a me…………………………