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FESTIVAL DELLE GENERAZIONI 2016

Post n°47 pubblicato il 17 Ottobre 2016 da lincesmeraldina
Foto di lincesmeraldina

FESTIVAL DELLE GENERAZIONI 2016

FIRENZE - “Oltre le frontiere: generazioni e culture”. E’ questo il titolo dell’edizione 2016 del “Festival delle Generazioni” in svolgimento a Firenze fino al 15 ottobre. La manifestazione (ideata da Federazione Pensionati Cisl) propone stavolta un cartellone fitto di eventi speciali che affronteranno argomenti d’attualità, con letture, spettacoli, proiezioni e mostre (tutti ad ingresso gratuito). Puntando i riflettori su giovani e anziani, il “Festival delle Generazioni” vuole essere un appuntamento costantemente mirato al superamento dei conflitti generazionali per uno scambio esperienziale all’insegna di solidarietà, dialogo e convivenza pacifica fra tutti i popoli del pianeta.                                                                                                                       TANTI  OSPITI  D’ECCEZIONE – Una riflessione collettiva sui problemi di giovani e anziani, seguendo il filo di collegamento fra genitori e figli, nonni e nipoti: è quanto promette la terza edizione del Festival in corso. I dibattiti saranno affidati ad oltre cento cinquanta professionisti di ambiti disciplinari diversi: scrittori, critici, giornalisti, sociologi, docenti, ma anche pittori, medici, musicisti, registi, attori, imprenditori ed esponenti istituzionali. Sul palcoscenico di varie location si alterneranno personaggi quali Simona Atzori (artista), Zygmunt Bauman (sociologo), Serena Dandini (conduttrice tv), Vito De Filippo (filosofo), Teresa De Sio (cantante), Marisa Laurito (attrice), Dario Nardella (sindaco di Firenze), Piergiorgio Odifreddi (matematico), Andrea Pancani (Tg de la 7), Gianni Rufini (Amnesty International), Sandra Savaglio (astrofisica), Beppe Severgnini (editorialista), Gian Antonio Stella (autore), solo per citarne alcuni.                                                                                                       RICCA  PROGRAMMAZIONE – Il programma include laboratori sulla creatività, lectio magistralis, incontri multidisciplinari, ma anche passeggiate e inusuali itinerari previsto anche un viaggio a bordo di un antico treno a vapore) svolti in diverse location del centro di Firenze: da piazza Signoria, (Palazzo Vecchio e Caffè Rivoire), piazza S. Firenze, piazzetta di Parte Guelfa, piazza Repubblica (Libreria Feltrinelli Red), stazione di S. M. Novella, e poi Teatro Verdi fino a piazza S. Croce in cui sono dislocati gazebo informativi. Il 14 ottobre (ore 11) alla Biblioteca delle Oblate (via Oriuolo) sarà tenuto l’incontro “Le frontiere raccontate dai giornalisti free lance” (evento valido per ottenere crediti formativi dell’Ordine dei giornalisti). In collaborazione con Enciclopedia Treccani, nella stessa sede (ore 16) sarà svolta la tavola rotonda: “Cultura digitale oltre le frontiere del sapere”. Dalle ore 18, al Palagio di Parte Guelfa, Piergiorgio Odifreddi esporrà sue pre-visioni dal punto di vista matematico. Fra gli incontri più attesi, quello di sabato 15/10 (ore 18) al Teatro Verdi con il maitre a penser Zygmunt Bauman. Per tutta la durata del Festival, la libreria Feltrinelli Red di p.za Repubblica, diverrà spazio aperto agli scrittori che discuteranno su presente e futuro della letteratura nel nostro Paese: vera  e propria maratona che andrà avanti fino alla tarda sera del 15 ottobre (fra i partecipanti, segnaliamo la presenza dei vincitori dei premi Strega, Viareggio, Campiello).                                                                              MIGRANTI DI IERI E DI OGGI  – Il fenomeno dell’emigrazione ci riguarda da vicino e tutti dovremmo far tesoro del vissuto dei nostri antenati. In proposito, l’invito a riflettere lo offre anche la mostra  Oltre le frontiere. Tra vita quotidiana e futuri condivisi” che aperta fino al 16/10 a Palazzo Vecchio è dedicata a migrazioni, frontiere e globalizzazione. Il programma completo è consultabile nel sito www.festivaldellegenerazioni.it

 

 

 

 
 
 

IN MEMORIA DI GIOVANNI SPADOLINI

Post n°46 pubblicato il 10 Gennaio 2016 da lincesmeraldina
Foto di lincesmeraldina

 

GIOVANNI SPADOLINI. Giornalista, storico e uomo delle istituzioni”

ARTICOLO di MASSIMO  SELMI

 

FIRENZE - L’illustre  figura di Giovanni Spadolini (1925-1994) torna ad essere protagonista nella sua città natale, dal 12 gennaio al 29 febbraio 2016, con una serie di eventi mirati a far conoscere i suoi molteplici volti e il suo pensiero al grande pubblico. Una ricca programmazione, svolta in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita, per ricostruire clima culturale e percorso esistenziale di questo straordinario personaggio italiano dotato di una non comune passione civica per la storia del nostro Paese. Nel 1974, G. Spadolini creò il 1° Ministero dei Beni Culturali in Italia e nel corso della sua fulgida carriera istituzionale divenne più volte Ministro della Repubblica, occupando anche i ruoli di Presidente del Consiglio, Senatore e Presidente del Senato. Intellettuale di spicco, durante il ‘secolo breve’, egli fu inoltre docente universitario di storia contemporanea, accademico dei Lincei, direttore di quotidiani nazionali, scrittore e giornalista.                                                                                                                                                                               UNA GRANDE MOSTRA STORICO DOCUMENTARIA - Nel capoluogo toscano, dal 12 gennaio al 29 febbraio 2016 avrà luogo l’esposizione “GIOVANNI SPADOLINI. Giornalista, storico  e uomo delle istituzioni,  evento di carattere storico documentario (promosso di recente anche al Vittoriano di Roma) che raccoglie importanti documenti, lettere, filmati, fotografie, oggetti firmati e libri appartenuti al grande statista. Questa iniziativa, svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia in collaborazione con il Senato della Repubblica, Ente Cassa Risparmio Firenze, Comune di Firenze e Gabinetto G. P. Vieusseux. Martedì 12 gennaio (ore 14.30), all’inaugurazione della  mostra allestita nella sede fiorentina dell’Ente CR di via Bufalini, interverranno l’on. Dario  Franceschini (Ministro dei Beni, Attività Culturali e Turismo), Umberto Tombari (Presidente Ente Cassa Risparmio Firenze) il prof. Cosimo Ceccuti (Curatore della mostra e Presidente della Fondazione Spadolini - Nuova Antologia), insieme a docenti ed allievi della Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”.

STRAORDINARIA PASSIONE PER LIBRI E CULTURA - La conoscenza ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita di Giovanni Spadolini e la sua erudizione sterminata, ispirata ai valori laici e repubblicani, non è andata dispersa perchè nella sua “Casa dei Libri” - situata sulle suggestive colline del Pian dei Giullari - oggi sede della Fondazione Spadolini Nuova Antologia - sono di fatto conservati migliaia di volumi, cimeli storici, dipinti e rare curiosità del passato da lui raccolti nell’arco della sua vita. Non solo libri di storia patria e di storia locale (in primis  settecentesca e risorgimentale), ma anche classici della letteratura e della filosofia d’ogni tempo: dai preziosi manoscritti antichi agli storici incunabuli del Savonarola, alle opere di F. Guicciardini, F. Bacon, G. B. Vico; dalle edizioni originali dell’Encyclopédie di Diderot e di D’Alembert, agli scritti di J. W. Goethe, J. H. Herder, F. Guizot, V. Cousin e G. Mazzini (apostolo risorgimentale a lui molto gradito), fino a B. Croce, P. Gobetti, E. Garin, N. Bobbio e d’altri numerosi autori dell’800 e del ‘900, da lui stesso definiti suoi maestri e compagni. Nell’ambito delle iniziative promosse per commemorare  G.  Spadolini, dal  13 gennaio 2016  (ore 11.30) alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze sarà inaugurata un’apposita sezione espositiva interamente dedicata alla sua straordinaria passione per i libri.                                                                                                                                                                                                                                 LA RIVISTA “NUOVA ANTOLOGIA” COMPIE  150 ANNI - Quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario di nascita della Rivista “Nuova Antologia” (erede dell’“Antologia” fondata da Giovan Pietro Vieusseux a Firenze) e fra gli eventi speciali dedicati alla memoria di G. Spadolini - Direttore di questa pubblicazione per oltre quarant’anni - segnaliamo che a Palazzo Vecchio il 29 gennaio (ore 9-13) sarà svolta una giornata di studi con interventi di C. Ceccuti, M. Ciliberto, G. Giovannetti, C. Magris, L. Maiani, A. Paolucci, S. Romano. Al Gabinetto G. P. Vieusseux, il  30 gennaio (ore 17.00), avrà luogo invece una tavola rotonda sulle riviste di cultura storica con la partecipazione dei direttori dei periodici ‘Antologia Vieusseux’ (Firenze, 1821), ‘La revue des deux mondes’ (Parigi, 1829), ‘Civiltà cattolica’ (Roma, 1850), ‘Nuova Antologia’ (Firenze, 1866).  Segnaliamo infine che alla Biblioteca del Pian dei Giullari, il  31 gennaio sarà inaugurata  la mostra “Una rivista, una città: la Nuova Antologia negli anni di Firenze Capitale”: occasione imperdibile per visitare, su prenotazione, la “casa dei libri” di G. Spadolini; in questa circostanza, alcuni attori leggeranno ad alta voce brani di alcuni capolavori pubblicati in anteprima nella “Nuova Antologia”: “Cuore” di E. De Amicis, “Mastro don Gesualdo” di G. Verga, “Così è se vi pare” di L. Pirandello, “Le sorelle Materassi” di A. Palazzeschi, oltre ad alcune Poesie di Ungaretti, Montale e Luzi.   
Per maggiori informazioni contattare la Fondazione Spadolini Nuova Antologia presso la sede di Firenze in Via Pian dei Giullari, 139  (tel 055/ 687521);  e-mail:
fondazione@nuovaantologia.it.

 

 

Vi

 
 
 

IN RICORDO DI ETTORE MAJORANA (1906-1938)

Post n°43 pubblicato il 06 Agosto 2014 da lincesmeraldina
Foto di lincesmeraldina

Oggi 5 agosto ricorre l'anniversario di nascita di Ettore Majorana, fisico teorico classe 1906, che all'età di trentun anni scomparve misteriosamente dopo essersi (probabilmente) imbarcato sul Postale Napoli-Palermo. 

 

ENFANT  PRODIGE DELLA FISICA ITALIANA: Nato a Catania il 5 agosto 1906, Ettore Majorana era rampollo di una famiglia dell'alta borghesia siciliana, costituita da eminenti scienziati, docenti universitari, ma anche rettori, ministri e deputati. Già in tenera età, Ettore dette prova di precocissime elevate qualità intellettuali: campione di scacchi, egli riusciva anche a svolgere subitaneamente complicati calcoli matematici, capacità che sviluppò ulteriormente in età adulta. Dal 1914, dopo aver frequentato le scuole elementari e i primi anni del liceo a Roma, presso l'Istituto "Massimo" diretto dai Gesuiti, E. Majorana conseguì la maturità nel 1923 al Liceo Classico Statale "T. Tasso". In seguito, Ettore e suo fratello Luciano si iscrissero insieme al primo biennio di Ingegneria, dove fra i compagni di studio ebbero alcuni futuri eminenti protagonisti della cultura italiana, quali G. Enriques, G. Gentile jr, E. Volterra, E. Segrè.

 

I “RAGAZZI DI VIA PANISPERNA” E GLI ANNI D'ORO DELLA FISICA - Proprio in quegli anni la fisica italiana stava conquistando ruolo di primo piano a livello mondiale, perchè a Roma, il versatile prof. Orso M. Corbino, (Direttore dell'Istituto di Fisica di via Panisperna) riuscì ad attrarre nel suo ambiente accademico tanti giovanissimi talenti. Fra questi, anche E. Majorana, E. Amaldi ed E. Segré, che dall'autunno del 1927 si trasferirono da Ingegneria all'Istituto di Fisica di via Panisperna, dove da pochi mesi, il giovanissimo Enrico Fermi era stato nominato professore straordinario della prima cattedra di fisica teorica in Italia. In questa sede, si formò il primo gruppo dei giovanissimi discepoli della scuola fermiana, noti piu' tardi come i Ragazzi di via Panisperna, che avevano tutti la caratteristica di essere coetanei fra loro. All'epoca, Fermi era gia' un'autorità scientifica e non a caso, dagli studenti fu scherzosamente soprannominato il "Papa", mentre il suo assistente Franco Rasetti era il "Cardinal Vicario", Bruno Pontecorvo era detto il “Cucciolo”, ed Ettore Majorana divenne invece noto come il “Grande Inquisitore”. L'ingegno di E. Majorana non sfuggi' a Fermi che a un suo collaboratore  espresse su di lui il seguente giudizio:  "Ma poi ci sono i geni, come Galileo e Newton. Ebbene, Ettore Majorana era  uno  di  quelli".  Sotto la direzione di E. Fermi, E. Majorana si laureò nel 1929 discutendo una tesi intitolata "La teoria quantistica dei nuclei radioattivi", per la quale riportò la votazione di 110 e lode. Nel gennaio del 1933, con una Borsa di studio, Majorana giunse a Lipsia, e poi a Copenaghen, prestigiose università dove erano attive équipe di scienziati provenienti da tutto il mondo. I contatti con il cenacolo di Heisenberg furono assai stimolanti dato che proprio in Germania, Ettore (in genere restio a divulgare le sue opere), pubblicò in lingua tedesca alcune sue ricerche di fisica sulle "forze di scambio". Ritornato a Roma dall'estate del 1933, E. Majorana cominciò a condurre un'esistenza sempre più solitaria, forse a causa di un esaurimento nervoso. Tuttavia, proprio in quel periodo, lo scienziato di formazione umanista E. Majorana, studiava intensamente discipline diverse, ed era particolarmente dedito alla filosofia; fin dai primi anni della sua giovinezza egli amava discutere di problemi filosofici e nella sua biblioteca non mancavano classici del pensiero: Platone, Agostino, Kant ed altri ancora, anche se  - come ha reso noto E. Amaldi - le sue meditazioni erano rivolte soprattutto verso l'opera di A. Schopenahuer. 

 

LA CATTEDRA UNIVERSITARIA A NAPOLI - Nella seconda metà degli anni trenta, l'avventura dei Ragazzi di Via Panisperna si avviava ad un triste epilogo a causa delle drammatiche vicende politiche di quel tempo.  Importante svolta per la vita di E.  Majorana avvenne nel 1937, anno in cui  fu istituito un Concorso a Cattedra di Fisica Teorica all'Istituto di Fisica di Palermo. La Commissione esaminatrice, riconosciuto l'eccezionale livello scientifico di Majorana, decise all'unanimità di nominarlo docente di fisica teorica per "alta e meritata fama". Ma incaricato come professore di fisica teorica all'Università di Napoli, E. Majorana insegnò soltanto per otto settimane, dal 13 gennaio al 25 marzo del 1938. Come risulta da alcuni manoscritti, Majorana scelse di dedicare il suo programma didattico alla meccanica quantistica, tema che affrontò in maniera assai moderna. In particolare, Majorana suddivise il suo corso in tre parti dove dapprima si occupò delle "vecchie teorie", e trattando poi le basi della moderna meccanica, avrebbe dovuto  infine affrontare i problemi più complessi di questo teorema. Ma proprio quest'ultima parte rimase incompiuta poiché lo scienziato catanese scomparve misteriosamente nella primavera del 1938, dopo appena tre mesi di lezione.

 

UN MISTERO ITALIANO ANCORA IRRISOLTO - Della vicenda esistenziale e scientifica di Ettore Majorana si sono occupati vari autori piu' o meno illustri: scienziati, giornalisti, storici della scienza, ma anche registi, saggisti e romanzieri. Alla sua vita e alla sua opera, sono stati dedicati importanti convegni, ma anche film, pièces teatrali, documentari e tesi di laurea. A questo personaggio enigmatico s'ispirò peraltro il romanzo giallo “La scomparsa di Majorana” di Leonardo Sciascia, pubblicato da Einaudi (1975), vero e proprio best sellers che ha ottenuto gran successo. In epoche diverse, questo geniale intellettuale che pionieristicamente si occupo' di fisica teorica nell'arco del primo trentennio del Secolo breve, fino alla sua prematura scomparsa nel 1938, ha suscitato curiosità in ogni ambiente culturale; le circostanze della sua sparizione restano ancora da chiarire e sono quindi tali da costituire un argomento d'interesse storiografico che è ancora aperto. Le ipotesi e le supposizioni sull'Affaire Majorana sono molte (suicidio, omicidio, ritiro in convento, rapimento, emigrazione volontaria all'estero, ecc.), ma certo è che i dubbi rimangono, perchè il suo corpo non è mai stato ritrovato. Così, a settantasei anni di distanza dalla scomparsa, il mistero di questo geniale scienziato atomico resta irrisolto, ed è ancora da decifrare nella sua complessità.

 

Cristina Fontanelli

 

5 agosto 2014


© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

 

 

 
 
 

A PISTOIA FESTIVAL DI ANTROPOLOGIA “”DIALOGHI SULL’UOMO” (23-25 MAGGIO 2014):

Post n°42 pubblicato il 08 Luglio 2014 da lincesmeraldina

A  PISTOIA  FESTIVAL  DI  ANTROPOLOGIA                                     “”DIALOGHI SULLUOMO  (23-25 MAGGIO 2014): 

ARTICOLO  di  CRISTINA  FONTANELLI

Nello scorso mese di maggio, Pistoia stata palcoscenico della quinta edizione del festival di antropologia contemporanea DIALOGHI SULL'UOMO,  importante manifestazione (ideata e diretta da Giulia Cogoli) che nelle passate edizioni ha avuto un grande successo di pubblico con la presenza di oltre cinquantamila persone. Quest'anno, tema centrale dibattuto fra i partecipanti dei  Dialoghi sullUomo è stato Condividere il mondo. Per un’ecologia dei beni comuni argomento di grande attualita a  fronte di unepocale crisi economica e di valori, alla quale anche scienziati sociali, ricercatori e studiosi più o meno noti stanno tentando di dare il proprio contributo offrendo ipotesi strategiche e paradigmi alternativi, con originali soluzioni utili a far ripartire la crescita. Promossa dal Comune di Pistoia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, l'edizione 2014 di questa kermesse culturale ha offerto un'estesa rassegna di eventi multidisciplinari, con un fitto calendario di incontri, conferenze, dialoghi, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli dal vivo, e con l'intervento di tanti autorevoli scrittori, giornalisti, filosofi, antropologi, sociologi, economisti e docenti universitari che si sono alternati per tre giorni consecutivi in varie importanti location del centro storico della citta di Pistoia.  LEZIONI IN PIAZZA PER RIFLETTERE COLLETTIVAMENTE SU COME CONDIVIDERE IL MONDO.   Se alcuni analisti teorizzano che nella societa' odierna stiamo vivendo una fase di transizione, dove in un processo in pieno svolgimento il nuovo avanza ancora incerto, possiamo tuttavia ammettere che il paradigma della condivisione (sharing) è un concetto recentemente entrato a far parte del nostro bagaglio esistenziale collettivo, anche grazie al fenomeno della rete, che per sua natura genera condivisione concreta della conoscenza. Nel tentativo di costruire modelli produttivi alternativi, va rilevato che una nuova economia fondata sulla collaborazione e sulla solidarieta’ interclassista,  sta gia avanzando: lo dimostrano le pratiche di condivisione di libri (booksharing), di automobili (carsharing), e poi di case per le vacanze, ecc.; pratiche queste sperimentate in tutto il mondo da un numero crescente di persone che come scelta di vita, eticamente o per necessitatemporanea, valutano conveniente uscire dallo schema classico della proprietaprivata individuale, andando oltre, magari alla

 

ricerca spontaneistica di una paradisiaca uguaglianza perduta, lungi dall'asservimento ai poteri forti, egoistici  e competitivi, che stanno seriamente minacciando la sopravvivenza della civilta' umana.  L'apertura ufficiale del Festival dei Dialoghi sullUomo ha avuto luogo a Pistoia  in piazza del Duomo  nel pomeriggio di  venerdi 23 maggio, alla presenza  del Sindaco Samuele Bertinelli e di altre autoritacittadine. A tenere la prima lezione (ore 17.30)  è stato Stefano Rodota che ha argomentato su  Beni comuni: la ragionevole follia.  Nella giornata di sabato 24 maggio, il  filosofo  Remo Bodei  ha invece tenuto una conferenza sul tema  Un mondo condiviso: un’utopia ?.   Nella stessa sede di piazza del Duomo,  l'accademico dei Lincei e giurista prof. Gustavo Zagrebelsky   è stato  protagonista con la sua magistrale lezione La cultura come terzo pilastro della societa’. A  seguire, è intervenuto anche  Serge Latouche, economista francese, giateorico della decrescita felice, obiettore di coscienza e sostenitore del localismo.  La sera, al teatro Manzoni è andato in scena un inedito concerto dell'orchestra di piazza Vittorio, mentre al teatro Bolognini è stato proiettato il film Il vento fa il suo giro,  regia di Giorgio Diritti.  Nella giornata di domenica 25 maggio,  si sono alternati tanti altri  illustri ospiti che con i propri interventi hanno offerto stimolanti occasioni di riflessione e confronto sul tema della condivisione;  la conclusione del festival antropologico di Pistoia è stata affidata al cantautore Roberto Vecchioni che in coppia con l'antropologo Marco Aime,  è stato interprete della serata finale con Il mestiere di condividere musica e parole.   Video e interviste ai protagonisti della manifestazione sono visionabili sul sito  www.dialoghisulluomo.it

 
 
 

FUMARE DIGITALE

Post n°41 pubblicato il 12 Aprile 2014 da lincesmeraldina

  • 11/04/2014
  • La sigaretta digitale è arrivata anche a Gavinana allo Smokie's di viale Giannotti
  • “Nel mio negozio offro al fumatore aromi di ogni gusto”

  • Cristina Fontanelli
  • Nel nostro paese, le prime tabaccherie digitali sono state aperte un paio di anni fa,  da allora questa filiera produttiva è in espansione e il numero dei fumatori di sigarette elettroniche ("svapatori") sta  gradualmente aumentando. Vero e proprio boom delle e-cigarette  c´è stato lo scorso anno, quando in tutta Italia sono state create migliaia di imprese esclusivamente dedicate alla vendita di questo prodotto. Attualmente, è facile constatare che  questo innovativo strumento digitale, in  voga fra i ceti sociali piu´ diversi, è accolto con favore dai consumatori ed attrae ormai indistintamente uomini e donne, sia giovani che anziani.  Anche  a  Firenze, nell´ultimo biennio sono stati inaugurati tanti nuovi esercizi commerciali di  e-cig,  e  nel rione di  Gavinana,  un´alternativa ai  fumatori  tradizionali  la sta offrendo il  punto vendita "Smokie´s" in viale Giannotti, 5/A  di cui è titolare il signor Mirko Benincasa.  "Il  mio  negozio (inaugurato un anno fa) è  completamente dedicato alla commercializzazione di sigarette digitali e di tutti gli accessori  necessari all´uso di questo dispositivo – precisa il sig. Mirko  – dai  liquidi,  ai  vaporizzatori,  filtri,  batterie,  custodie, ecc.  La qualità dei miei prodotti è sempre elevata, e  non a caso, i  liquidi  che vendo  sono di esclusiva provenienza italiana;  questi  possono contenere dosi variabili di nicotina, oppure non centenerla affatto, perchè  sta  sempre al cliente scegliere fra le varianti che a lui sono maggiormente gradite. Provando  direttamente i  diversi modelli di sigarette elettroniche e assaggiando varie fragranze, (che a proprio piacimento possono poi essere anche miscelate fra di loro), alla  mia clientela  offro  la possibilità di scegliere fra una cinquantina di  diverse tipologie di  liquidi  speciali, tutti certificati dal centro nazionale antiveleni, e con diverse varianti aromatiche:  classici,  tabaccosi,  energizzanti,  sfiziosi (cioccolata, caffè), e/o fruttati (cocco, banana, mela verde, menta, fragola, ecc.)". Ma  quali  sono  in  definitiva i  vantaggi che i fumatori  possono ottenere utilizzando questo nuovo prodotto ? "Oltre  al  risparmio economico assicurato - spiega ancora il sig. Mirko  Benincasa - va tenuto presente che  a differenza della sigaretta classica, la  e-cigarette  viene caricata con liquidi aromatici di derivazione vegetale e quindi emana soltanto vapori  che non rilasciano tracce fumose;  questo fa si che sia possibile fumare non  infastididendo gli altri e senza danneggiare l´ambiente. Altro  aspetto importante è che fra gli acquirenti, spesso abbiamo tanti tabagisti che si rivolgono a noi  con la speranza di riuscire a smettere di assimilare nicotina e sostanze nocive contenute nei tabacchi. Nella mia diretta esperienza,  posso dire che il novanta per cento dei miei clienti, dopo aver sperimentato l´uso delle e-cig,  sono davvero riusciti a smettere di fumare le sigarette tradizionali, e questo lo considero un buon risultato. Del resto – afferma ancora Mirko Benincasa – l´autorevole parere del  medico Umberto Veronesi  è che la sigaretta  elettronica è  assolutamente  innocua,  (soprattutto quella senza nicotina), e puo´ essere uno strumento molto utile per iniziare un processo di dissuefazione".  La cautela è d´obbligo, ma considerando che fumare il tabacco è quasi sempre un vizio  che da  assuefazione e  provoca crisi di  astinenza, va pure ricordato che alcuni recenti studi svolti a livello europeo, hanno ribadito che la sigaretta digitale è sicuramente meno dannosa per la salute, e nelle versioni prive  di nicotina, non dovrebbe provocare dipendenze fisiche.

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