Erato

Bocconi di vita aspri come il limone...(Anonimo)


In questi tanti anni ho cercato di abituarmi alla tua assenza, ho cercato di non aver bisogno delle tue carezze, ho cercato di dimenticare la tua voce, ho cercato di non sentire il tuo odore, ho cercato di fare tante cose senza avere bisogno di te per farle. Ho perfino cercato di sostituirti, certo, lo so che prima una, poi l'altra, fanno di tutto per farmi sentire meno la tua assenza, ma shht, non farglielo sapere, ci starebbero male, il vuoto che hai lasciato tu rimane vuoto. Non mi piacciono i sentimenti patetici, la pena, e tutte quelle cose che fanno venire lo sconforto. Io rido, mille volte ogni giorno, e mi faccio mille fotografie che poi guardo a ripetizione, velocemente. E capisco il perchè di tante cose... e mi arrabbio, di quella rabbia fossile, quella rabbia che mi spingerebbe a farmi a brandelli, colpevole di esistere, di esistere Io e non Tu. E poi reprimo e lo stomaco si rivolta, e mangiomangiomangio a sfinimento, e questo corpo che non mi appartiene, vorrei distruggerlo e ricrearlo nuovo. E l'odio che provo non se ne va, e io sorrido, perchè il tempo passa inesorabile e io vivo, nonostante tutto vivo e nascondo tutti i miei mali dietro un paravento di vezzose piume rosa, come non fosse mio. Abbandono, portando solo la mente e gli occhi, il resto ad altre mani, fisso il vuoto e me ne vado... facciano quello che vogliono, tanto io non sono più mia da troppo tempo.