Erato

Ryuichi Sakamoto - Solitude


Immagini che si susseguono: quelle note malinconiche e profonde erano immagini labili che prendevano forma grazie ai tasti del pianoforte e si aggiravano nella stanza come una nebbia intrinseca di ricordi. Lei lo osservò a lungo, le sue mani che carpivano la melodia, i suoi occhi socchiusi che rincorrevano qualcuno o qualcosa noto solo a lui. La ragazza era incantata da quel suono così inebriante, e le lacrime presero a scorrere come un fiume in piena senza che lei se ne accorgesse: lui suonando la stava rapendo ancora, come aveva sempre fatto, ma la vicinanza della musica le penetrava l’animo, facendolo sanguinare di delicate ed effimere gocce trasparenti. I ricordi erano petali d’amore e morte che come pioggia sporca scivolavano sulle sue guance.