Creato da herbor il 16/12/2007
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Il conto erbacce

Post n°9 pubblicato il 07 Luglio 2009 da herbor

In questo messaggio -post non metto nessuna foto di fiori.

Con questo sembro in linea con tutti quelli che cancellano con indifferenza tutti i fiori da qualsiasi prato della propria città.

Per me la presenza dei fiori delle "erbacce" è una delle ultime cose che fanno sopravvivere l'ambiente naturale non devastato in città.

Quando parlo in difesa delle "erbacce" mi rendo conto di essere trattato dai più senza essere capito per niente oppure con commiserazione o fastidio.

Per certi versi è come essere un extra-terrestre che si confronta con ideee completamente differenti sul modo di trattare quello che c'è intorno.

Il mio piccolo dramma è il capire che questa distruzione di natura andrà a buon fine.

Le città ,per la gioia di tanti, saranno sempre più snaturate,a misura di automobile e di cemento.

La natura, o come la si vuol chiamare, però sta preparando in silenzio il conto, che arriverà e neanche tanto tardi, e molti ne saranno meravigliati.

 
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Quanto ci fanno pagare (le erbacce)

Post n°8 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da herbor

Avrete sicuramente visto durante la primavera o l'estate operai del vostro comune ,o di una impresa ingaggiata dal comune ,che tagliano l'erba lungo i viali della città.

Questo naturalmente ha un costo per i cittadini.

Spesso ho visto operai che tagliavano le piante alte solo pochi centimetri; quindi troppe operazioni di taglio durante la stagione,di cui alcune si potevano evitare.

In questo modo si raggiunge il risultato da avere spazi verdi spesso rasati a zero in una stagione in cui sarebbe normale vedere almeno qualche fiore lungo le strade.

Questo risultato spesso si raggiunge facendo spendere più soldi alla collettività e permettendo che falciatrici a motore e macchine "soffia-foglie" mandino gas di scarico nell'aria più di quanto sarebbe necessario.

Sarebbe possibile una gestione più rispettosa  ,e anche più economica, dell'ambiente in cui viviamo.

 
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I mostri nell'erba : storie di fobie urbane

Post n°7 pubblicato il 12 Novembre 2008 da herbor

Ho sentito molte volte frasi oppure letto articoli sul quotidiano, in cui cittadini si lamentavano della stessa cosa.

Il problema era sempre lo stesso :piccoli ritagli di prato rimasti nella città e vicini alla casa della persona che si lamentava e protestava.

Il motivo della protesta era che ,secondo quella persona, in quel piccolissimo pezzetto di prato l'erba era troppo alta e quindi nascondeva creature pericolose e ripugnanti : di solito dichiarano di aver visto topi e serpenti, poi qualcuno aggiunge altri esseri "disgustosi".

In realtà  se si fa un semplice verifica o un ragionamento logico, si capisce che tutti questi animali non esistono: un microscopico pezzo di verde in mezzo ad un mare di cemento,con l'aria inquinata, è un ambiente ostile per gli animali che certe persone giurano di aver visto.

Quello che scatena tutte queste dichiarazioni di persone adulte e apparentemente ben equilibrate è una paura verso gli animali o in generale verso tutto quello che è vivo per cui , se un prato non è sempre falciato raso terra o un animale non è rinchiuso in gabbia o morto, ecco che si scatena la paura e i rimedio proposto è uno solo : distruggere.

 
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Erbacce mentali

Post n°6 pubblicato il 01 Novembre 2008 da herbor

Leggendo lettere sui quotidiani e sopratutto ascoltando discorsi di varie persone, mi sono fatto un'idea su quello che pensa una parte degli abitanti delle città delle piante spontanee e degli spazi verdi.

 Gli argomenti del discorso sono spesso piccole aree verdi ritagliate tra distese di cemento e asfalto.

 Per diverse persone il fatto che qualche filo d'erba sia più alto di due centimetri da terra scatena una vera fobia del taglio, come se fosse preoccupante e fastidioso che qualcosa di verde e di vivo possa uscire dal terreno, cosa che non succede nelle rassicuranti distese di cemento che hanno intorno e sulle quali passano la maggior parte del loro tempo.

Si assiste allora ad un uso smodato di piccole falciatrici a motore , con tanto rumore e spargimento  di gas di scarico nell'aria intorno, finchè l'ultimo residuo dei fili d'erba non è stato triturato.

Con idee e comportamenti di questo tipo sul verde e sulle piante spontanee si può intuire come le varie iniziative sul contenimento dell'inquinamento ambientale e sulla preservazione dei beni naturali siano fallite.

 
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I fiori e le stagioni - la città senza

Post n°5 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da herbor

I fiori delle piante spontaneee non ci sono tutto l'anno, ma ogni diversa specie di pianta ha un suo periodo preciso di fioritura, che di solito è di poche settimane.

Quindi se osserviamo le fioriture possiamo sapere anche in quale periodo dell'anno ci troviamo. I fiori spontanei quindi sono come un colorato calendario all'aperto, che si ripete con poche variazioni tutti gli anni.

Questo vale se ci troviamo fuori città; all'interno delle città il destino dei fiori è diverso.  Gli spazi verdi sono falciati a pochi centimetri da terra con le falciatrici a motore; questi interventi sono abbastanza frequenti.

Il risultato è che spesso i fiori sono eliminati dopo pochi giorni dalla loro formazione; alcune specie di piante poi non riescono nemmeno a fiorire, perchè tagliate prima che possano farlo.

Nelle città quindi i fiori non riescono a segnare il passaggio delle stagioni e questo le rende ancor più ambienti artificiali e distaccati dai ritmi della natura.

 
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