Cogito..

Oh quante Belle Fate Madama Dorè...


“Il lettino lo possiamo mettere qui all’entrata oppure in infermeria!” La padrona di casa (Donna Sole) e il padrone di casa (Falco Imperatore) erano molti efficienti e pragmatici.L’entrata mi sembrava piccola ma l’infermeria era di un freddo che gelava il Cuore e allora, d’incanto, l’entrata a confronto è diventata calda, grande e accogliente.Il fatto si è che a Donna Sole l’infermeria non piaceva e il suo messaggio è arrivato forte e chiaro.“Quando mi tratti?”“Mi fai riposare un po’!”“Allora nel pomeriggio?”“Appena mi sveglio!”Appena sveglio non ho avuto il tempo di prendere il caffè.“Andiamo?”, veramente avrebbe detto: “Andiamo!!!” ma sono una persona per bene e non parlo mai male delle donne.Le nostre superbe Fatine mi hanno fatto impazzire.Tensioni nascoste, paura, ansia, rabbia, tristezza.Dritte come un fuso, “Perché tu non mi vedi barcollare!”, eppure così dolorosamente umane e piegate in due.Donne Fatine dolci e forti, impaurite e coraggiose, piegate e mai vinte.Fianchi bloccati, mascelle serrate, cervicali dolenti. Le nostre Fatine se le son prese tutte le gioie della vita.La paura nei fianchi bloccati.La rabbia repressa nelle mascelle serrate.I “no” che diventano “si” nella cervicale dolente.“Non sento il dolore!” Il terapista non si deve commuovere.“COME NON SENTI IL DOLORE!”“No, non sento il dolore!”Una smorfia improvvisa, ingoia ripetutamente ma la Fatina non riesce a trattenere le lacrime che hanno sorpreso anche lei.“Lascia andare le tue lacrime! Rispetta la tua tristezza!” La Fatina ha pianto ma per poco “Perché tu non mi devi vedere quando piango!”Fatine confuse, ansiose, deluse, disincantate eppure tanto vive da intimidire.Splendide, dolci, umani, dolenti e struggenti Fatine!Sì, voi Fatine siete il sale della mia vita.Con ammirazione infinita,Vincenzo