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Carlo Giuliani: uno dei tanti "misteri" italiani

Post n°25 pubblicato il 05 Ottobre 2005 da imatan

Cito dal sito Comitato Piaza Giuliani una notizia che ho potuto ascoltare su SkyTG24, ma che non so che visibilità avrà nei TG istituzionali.

[Comunicato Stampa] Genova, 4 ottobre 2005: Il medico che fece l'autopsia a Carlo Giuliani: "Dalla tac risultava un frammento, ma non lo abbiamo trovato".


60a udienza del processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per i fatti del G8 nel 2001. Il grande assente, ancora una volta, è uno degli ufficiali dei Carabinieri, protagonista dei fatti di Piazza Alimonda: Giovanni Truglio (*), all'epoca dei fatti tenente colonnello e comandante dei CCIR (compagnia di contenimento e intervento risolutivo, creata ad hoc per il G8 e poi sciolta), oggi colonnello dei carabinieri. Truglio ha presentato certificato medico a giustificazione della sua assenza.
Si parte dunque dal teste Marco Salvi, consulente della procura, autore della perizia su Mario Placanica, nonché co-estensore dell'autopsia sul corpo di Carlo Giuliani. La difesa chiede di poterlo ascoltare riguardo quest'ultimo aspetto, per verificarne l'attendibilità (poiché l'autopsia fu bollata come "superficiale" proprio da Franz, il PM che chiese e ottenne l'archiviazione del procedimento relativo a piazza Alimonda).
Anche l'accusa chiede di poter ascoltare il teste riguardo la perizia di Raffone, altro ausiliario presente nel defender di Placanica, già ascoltato dal tribunale, qualche mese fa. La Corte accetta entrambe le eccezioni e dopo una pausa, ha inizio l'udienza, ma tra l'ammissione del consulente come teste da parte del tribunale e il suo esame, sfila davanti alla corte l'ispettore capo della Digos milanese Marco Cavalli, chiamato a riconoscere alcuni imputati. Come al solito le trasmissioni delle identificazioni sono farraginose e posticipate nel tempo; ci si mette anche la procura che, al solito, come pessima abitudine, presenta i reperti in modo vago e non preciso. Questo ha rallentato l'esame del Digos milanese che ha riconosciuto due imputati, sulla base delle foto e video che la Digos genovese ha trasmesso all'ufficio milanese.
Il digos non è mai stato sfiorato dal dubbio nel riconoscere gli imputati, anche in foto che ritraggono persone travisate, in situazioni in cui non era presente. Per buon peso, ha provveduto a riconoscere altri otto militanti milanesi che non hanno alcun collegamento con il processo, in alcuni casi leggendo i nomi direttamente dalla sua relazione.
Dopo l'esame di Cavalli - che dovrà tornare per il controesame della difesa - torna in aula Salvi, per essere esaminato da accusa e difesa. Breve l'esame dei PM, tocca alla difesa saggiare l'attendibilità del teste. Salvi risponde alle domande dell'avvocato Menzione, ricordando come nell'esame TAC cui fu sottoposto il corpo di Carlo Giuliani "era presente un frammento della pallottola", non trovata poi durante l'autopsia. "Non la cercaste o non la trovaste", chiede l'avvocato Menzione, "non la trovammo", è la risposta del consulente. Vale la pena sottolineare che quel frammento avrebbe potuto dire molte cose sulle caratteristiche dei proiettili in uso quel giorno (i proiettili esplosi non sono mai stati trovati), chiarendo alcuni aspetti ancora oscuri della vicenda di piazza Alimonda.
Dopo il silenzio di Placanica, si spera di poter ascoltare presto il maggiore Truglio, altro protagonista della giornata del 20 luglio 2001 colonnello Truglio.

Fin qui la citazione dal sito.

Nella deposizione di Salvi si viene a sapere che il colpo che ha ucciso Giuliani è stato diretto e non deviato da una pietra.
Questo andrebbe ad avvalorare la tesi della Famiglia Giuliani, che oltretutto scagionerebbe completamente Placanica, secondo la quale il colpo sarebbe stato esploso da qualcun'altro.

 
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