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Partitura d'addio


La settimana scorsa ho letto il libro di Pascal Mercier " Partitura d'addio ", Edizioni Mondadori, 260 pagineNon conoscevo questo autore, svizzero, nato a Berna, nel 1944, il cui vero nome è Peter Bieri, che è docente di Filosofia della Freie Universitat di Berlino ed è diventato famoso nel 2007 per il romanzo "Treno di notte per Lisbona", Premio Grinzane Cavour
Partitura d'addio è un libro molto intenso e, per me, piuttosto complesso da leggere sia per il contenuto della storia narrata sia per la forma scelta. Il narratore  non è il protagonista del romanzo, ma l'uomo che lo incontra in un momento difficile della sua vita e che interseca la sua  con quella dell'altro. Un incontro fortuito dove il medico chirurgo famoso che ha improvvisamente smesso di operare, completamente in crisi, si ritrova ad ascoltare la narrazione del dramma dell'altro uomo. Due padri, uno completamente immerso nella sua vita personale, in una clinica di Boston, che ha abbandonato in un collegio la propria figlia, senza porsi nessun problema, e che ora che è solo, ha deciso di andare a trovarla, ormai grande ed indipendente e tanto lontana da lui ed indifferente, e l'altro che ha dedicato la propria vita a sua figlia, rinunciando a tutto per lei ...Il libro inizia così: " Ci siamo incontrati in un chiaro e ventoso mattino in Provenza. Ero seduto all'aperto davanti a un Café a Saint-Rémy e osservavo i tronchi dei platani spogli nella luce scialba...Martijn van Vliet fu dapprima un ciuffo di capelli grigi in una Peugeot rossa targata Berna... "E' questo l'uomo che passerà alcuni giorni con l'ex medico, a cui confiderà il suo dramma e la sua vita, e che al termine del libro prenderà una decisione estrema per disperazione e per scelta personaleMartin Van Vliet è stato un biocibernetico molto vicino alla fama mondiale, le cui scoperte sembravano destinate a proiettarlo nel firmamento dei grandi scienziati. Ma  due avvenimenti succedutisi, improvvisi, uno di seguito all'altro, hanno bloccato sul nascere la sua scintillante carriera: la morte della moglie per cancro e la figlioletta Lea, che ha reagito al tragico evento con una chiusura al mondo tale da rasentare l'autismo. Martin non ha esitato a dedicare la propria esistenza a Lea, che è il lascito più importante del suo matrimonio infranto, rinunciando al lavoro e a ogni realizzazione professionale. Ma nonostante i mille sforzi, sembra che non ci sia nulla che possa aiutare Lea a uscire dal suo atteggiamento di rifiuto del mondo. Una mattina però, di fronte a una sonata di Bach eseguita da una giovane artista di strada, i suoi occhi tornano a riempirsi di vita. Quel giorno stesso Martin compra a Lea un violino e da quel momento la bambina scoprirà in sé una passione e un talento divoranti, che faranno di lei una professionista ed una grande promessa della musica. Ma dietro quello che inizialmente era sembrata la sola ancora di salvezza e l'intimo dettato del genio di Lea, si annidano sentimenti tragici e complessi tra padre e figlia E tra le mille domande che sono il tormento di ogni genitore, in Martin se ne fa strada un'altra, nuova e difficile: il genio di un figlio è un dono o una maledizione? Pascal Mercier, attraverso questa commovente storia d'amore tra un padre ed una figlia, affronta  con delicatezza e profondità il tema della fedeltà a se stessi, il dramma della follia, dell'amore non corrisposto e del suicidio.Un bel libro, con un finale tragico e triste. Da non leggere di certo quando si è depressi perchè lo si diventerebbe ancora di più !