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Il teorema del pappagallo


Due settimane fa ho iniziato a leggere
Il teorema del pappagallo  di Denis Guedj, ed. Longanesi & C., collana La Gaja scienza, 564 pagineEra un libro che avevo acquistato lo scorso anno ma che non avevo poi letto perchè a volte mi succede di abbandonare in un angolo un volume che mi aveva attirato molto in libreria, ma che poi a casa non mi entusiasma granch'èL'autore di origine algerina vive in Francia, è docente all'Università Paris VIII e con questo suo libro ha conquistato migliaia di lettori che mai avrebbero immaginato di amare la matematica grazie alla sua affascinante narrazione che nasce e sconfina in un giallo molto curioso. Anch'io che ho sempre trovato ostica questa materia ho letto con attenzione il libro ed in una settimana ho apprezzato e capito tutte le pagine con teoremi e spiegazioni specifiche che si sono susseguite per l'intero testoLa trama dell'opera è abbastanza complessa e all'interno della storia inventata vi è la storia dei matematici, dal tempo antico e molto lontano fino ai nostri giorni; uomini famosi e conosciuti che dedicarono il loro tempo alla matematica, alla filosofia, all'astronomia e ad altre scienze come la medicina per esempio ." Pierre Ruche è un disabile ottantaquattrenne mai sposatosi che vive a Parigi, in rue Ravignan, insieme a Perrette Liard e ai figli di lei Jonathan e Lea, i due gemelli diciassettenni, e  a Max, adottato da Perrette, di undici anni. Pierre è un appassionato di libri e non a caso possiede una libreria, la cui commessa è Perrette. La sua vita cambia radicalmente quando da Manaus, città brasiliana dell'Amazzonia, arriva una lettera da un suo vecchio compagno di università, Elgar Grosrouvre, che egli non vede e non sente da cinquant'anni. La lettera anticipa l'arrivo di una delle più grandi biblioteche private di matematica che Elgar aveva allestito, grazie anche a metodi poco ortodossi, a causa della sua passione per la matematica, materia in cui come l'autore si è laureato. Già allarmato da quella lettera Pierre, riceve poco dopo una seconda lettera in cui Grosrouvre spiega l'imminenza della sua morte che avverrà in circostanze misteriose e su cui Pierre indagherà attraverso gli indizi che Grosrouvre gli lascia nella lettera. Elgar infatti sostiene di aver trovato la dimostrazione dell'Ultimo teorema di Fermat e spiega a Pierre che un gruppo di persone vuole estorcergliele a tutti i costi. Ma egli non è disposto a trattare, e preferisce morire piuttosto che rivelare i suoi studi a gente poco perbene ma, pur di non farli sparire nel nulla, confida a Ruche di averli fatti imparare a un fedele compagno, dotato di eccezionale memoria. Grosrouvre presenta a Pierre una lista di matematici da Talete a Eulero, passando per Fermat, Cartesio e matematici arabi come Sharaf al-Din al-Tusi. Pierre inizia così un viaggio attraverso aritmetica, geometria e algebra, passando dal mondo Greco, al mondo Arabo, per giungere fino ai grandi matematici europei delle età moderna e contemporanea. A questo viaggio partecipa tutta la famiglia con il taxista e amico di Pierre, Albert e Habibi, proprietario di un negozio nei dintorni. Ruche si serve dei libri inviatigli da Grosrouvre - denominati "Biblioteca della Foresta"- e di biblioteche cittadine, in particolare la "Bibliotèque Nationale" di Parigi, e l'"Institut du Monde Arabe" di Parigi. È fondamentale però per la trama l'ingresso in scena di un pappagallo, battezzato "Nofutur", che Max salva nel primo capitolo da due probabili trafficanti di animali -Piccoletto Ben Messo, o PBM, e Spilungone Ben Messo, o SBM- in un capannone del mercato dalle pulci di Clignancourt e che egli porta a casa. Nofutur animerà le discussioni sui vari matematici con alcune sue perle di saggezza e sarà essenziale per il proseguio del libro. Indagando Pierre scopre parecchi indizi sulla dinamica della morte di Grosrouvre, avvenuta in un incendio che non si sa se doloso o accidentale o se addirittura l'abbia appiccato Grosrouvre stesso, ma il racconto subisce una svolta con i rapimenti di Nofutur e Max, rivendicati da qualcuno che si trova a Siracusa. Pierre viene allora invitato dal rapitore a raggiungerli. Egli accetta e parte assieme ad Albert per la città siciliana, dove incontra un altro suo conoscente dei tempi dell'università, un certo Don Ottavio che, con Pierre e Elgar, completava un terzetto di amici, e che, dopo essersi diviso dagli altri due era diventato un boss della mafia. Pierre qui scopre finalmente quello che per alcuni mesi è stato il tormento suo e di tutti quelli che con lui hanno partecipato alla caccia ..."Non svelo il finale, naturalmente, ma è senz'altro un piacevole libro molto interessante, da leggere con calma e con attenzione, ma dove, seguendo i tre vivaci ragazzini, la loro enigmatica madre, il libraio-filosofo e il pappagallo Nofutur si può scoprire con loro com'è stato inventato lo zero, gli oscuri segreti dei matematici persiani, le incredibili vicissitudini di Cardano e Tartaglia, oppure nell'antico Egitto, Talete, che, grazie alla collaborazione di uno sconosciuto fellah, riesce a misurare l'altezza della piramide di Cheope; si percorrono in loro compagnia la grande biblioteca di Alessandria, la lunghissima successione dei decimali di JI, le strade di Parigi del XVII secolo e tanto tanto altro ...E' insomma la storia dell'eterna sfida dell'uomo all'ignoto, dell'incessante desiderio di poter finalmente conoscere il mondo che ci circonda e di dominarlo .