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Karin Fossum


Karin Fossum è la scrittrice norvegese regina del giallo.
Ho letto recentemente una intervista molto interessante da Lei concessa a La Stampa . Eccovi un mio riassunto delle parti che mi sono piaciute  di più" «I miei killer sono sempre brava gente. Brava gente che a un certo punto uccide... " Brava gente «un po’ timida e chiusa», che vive in piccoli, spesso piccolissimi villaggi persi nella foresta, a specchio dei fiordi e dei grandi laghi. Brava gente che viene travolta da qualche cosa. «La passione che spezza ogni tipo di regola». E anche ogni tipo di confine. Karin Fossum è l’autrice di Lo sguardo di uno sconosciuto (pubblicato da Frassinelli nel 2003) da cui Andrea Molaioli ha tratto l’anno scorso La ragazza del lago, premiato con il David di Donatello come miglior film italiano. È la storia di un omicidio: il corpo di una giovane donna, nudo, viene trovato sulla riva di un lago...  Nel romanzo il mistero è ambientato in un minuscolo villaggio sulle coste norvegesi. Indaga l’ispettore Seier, disincantato detective, un Maigret triste, che scopre come tutti, naturalmente, sapessero tutto. E tacessero. .Karin Fossum ha visto il film «È facile essere una persona per bene se tutto il tuo mondo è in ordine, se le cose vanno nel verso giusto. In fondo non c’è una gran differenza tra noi, seduti qui alla Casa della letteratura ( di Oslo ), e quelli che stanno in carcere. È solo un problema di controllo». Anche per questo non ama la definizione di scrittrice thriller, o di regina del brivido. «Ho scritto anche altre cose, ho esordito come poetessa, ho lavorato per il teatro. Non sono le trame e gli intrighi a interessarmi. Anzi, non ho mai raccontato un delitto “normale”. Metto i miei personaggi in una condizione eccezionale. È anche un modo per chiedermi come reagirei io, date le circostanze».In Italia la Frassinelli ha tradotto per la serie del commissario Seier anche Amatissima Poona, storia di una sposa indiana che non raggiungerà il marito nel solito villaggio norvegese, oltre a Chi ha paura del lupo, dove uno schizofrenico sente in sé l’animale feroce, e recentemente Il bambino nel bosco, che ha al centro l’omicidio di un bambino, di cinque anni. È un romanzo che le ricorda il suo primo shock. «Accadde 15 anni fa. Venne ucciso il figlio di una mia amica, e aveva proprio 5 anni. Ricordo il funerale: era diverso da tutti gli altri, portava con sé un grande dolore e una speciale paura. Per la prima volta avevo visto l’orrore, e l’ho preso in me». Da allora lo distilla pazientemente, nella sua casa isolata tra i boschi, in un luogo ovviamente idilliaco. Karin Fossum ha 54 anni, ... Distilla l’orrore «speciale» della passione nell’ambiente più tranquillo del mondo. «Uso il paesaggio in cui vivo». Per scavarne la violenza nascosta sotto la serenità della superficie I suoi libri sembrano implicare una denuncia sociale. «Non scrivo della società, e non so neppure se la crime-story sia un buon strumento per descriverla. Scrivo dell’umano. Questo paese cerca continuamente di “creare sicurezza”, di evitare ogni tipo di incidente. Ma gli incidenti accadono. Tutta questa ossessione per la sicurezza finisce con l’impoverirci la vita. Il messaggio insistente è: devi star bene, devi vivere a lungo, il più possibile. Mi irrita profondamente. Diventa una malattia».   «Scrivo anche per questo, da casa mia».   Karin Fossum vive in un villaggio nei dintorni di Oslo .   «  quello è il mio mondo. Non riuscirei mai a scrivere qualcosa ambientato in una metropoli».  « faccio molte passeggiate nei boschi. E l’unico pericolo, per quanto mi riguarda, è incontrare l’alce. Una femmina con i piccoli può essere molto aggressiva».  "Una donna interessante ed un'ottima scrittrice. Ho letto alcuni mesi fa Chi ha paura del Lupo ? e mi è piaciuto molto. Un romanzo particolare e speciale che descrive bene le piccole comunità rurali di una Norvegia inedita e l'ipocrisia della gente. Molto significativi i personaggi della storia, ricchi di grande spessore psicologico. E il finale è veramente a sorpresa, quasi impossibile dopo tante pagine di accenni lievi e di colpi di scena inusuali