Per anni ci hanno fatto credere che l'Italia del Sud aveva una sete di indipendenza fuori dal comune, ma come si sà la storia viene sempre scritta dai vincitori. Sotto i Borbonici sicuramente non ce la passavamo benissimo, ma l'arrivo dei Piemontesi non ci cambiò di tanto la vita e ora ci deridono pure e vogliono la secessione e continuano a dire che il freno dell'Italia siamo noi, ma nessuno di loro ha il coraggio di dire che in nessun modo hanno provato a farci fare un salto di qualità e che 150 anni fà senza nessuna remora ci hanno invaso, hanno cercato di portarci le loro tradizioni, hanno rubato, defraudato, violentato, ci hanno imposto le loro leggi, hanno messo i loro signorotti nei posti di comando, hanno chiuso fabbriche e trasferito al nord le migliori menti per farci diventare la loro Africa da sfruttare nel momento del bisogno e da abbandonare al proprio destino quando hanno capito che non c'è più via d'uscita.Un grande patriota italiano, Massimo D'Azeglio, disse :" si è fatta l'italia, ma non si fanno gli italiani"poco dopo aggiunse, da amante dell'unità qual'era :" la fusione coi napoletani mi fa paura, è come mettersi con un vaiouloso"...già allora ci amavano FONTI TRATTE DAL LIBRO "Il Sangue del Sud: antistoria del Risorgimento e del Brigantaggio" DI GIORDANO BRUNO GUERRI