Tra le nuvole

La zampata di Astra


Riflessioni semiserie in occasione della quarantunesima primavera dell'eroico aviere...
Miao, vi ricordate di me, vero?Se vi foste persi qualche puntata vi ricordo che mi chiamo Astra e sono quella “fortunata” felina che ha il discutibile privilegio di condividere parte della sua vita sotto lo stesso tetto del titolare del blog. Per fortuna è fuori per buona parte della giornata, così non rompe e posso fare tranquillamente la manicure sul divano del salotto.Che quando è in casa sembra di stare in un campo di concentramento: scendi di lì, non annusare là, smetti di saltare, non correre... Oh dico... ciccio, frena! Ho tante belle energie da smaltire io.. prova a starci tu tutta la vita rinchiuso in un appartamento...Fra l’altro quella in acido dovrebbe essere la sottoscritta, perché è stato grazie al suo assenso che qualche mese fa quella smorfiosa gattaccia di strada ha trovato ospitalità a casa mia: dovreste vedere con quale faccia tosta si è insediata in casa, roba da matti. Musa di qua, Musa di là... bleah, che voltastomaco... Mi tocca dividere il mio spazio vitale con una sguattera proveniente dai bassifondi che comincia a darsi arie da gran signora:  potete capire il mio disappunto, che son di nobili natali..Ma non voglio assillarvi con le mie questioni personali, avrò modo di farlo più in là.. quello che mi dà da pensare come sempre è il labile quadro psicologico dell’eroico. La cosa strana è che in quest’ultimo periodo oltre ad imprecare contro la televisione quando si parla di  governo (Sapete una cosa? Lo preferisco quando guarda le partite di calcio e la sua beneamata Juve perde..), passa molto tempo ai fornelli.Ma benedetto vecchietto, cosa ti salta in mente... non eri bravo nemmeno a bollire un uovo e adesso vuoi cucinare con il cipiglio autorevole di uno chef dello Chez-Maxime?Lo osservavo ieri pomeriggio. Era uno di quei pomeriggi da dedicare al culto della Rembering - box,  una vecchia latta colorata che in origine doveva contenere un Pandoro e lui ha riempito di ogni sorta di cianfusaglie: ogni volta che la apre usa la stessa solennità con la quale hanno scoperchiato l’Arca dell’alleanza nel primo episodio di Indiana Jones. Non avete idea di quanta roba  ha accumulato nell’arco delle sue quaratuno primavere : le guarda, sorride e scuote il capo...Ieri pomeriggio però non sorrideva:  rigirava tra le mani un biglietto e ripeteva incredulo come una litania - Vent’anni, non riesco a crederci... sono passati vent’anni e ricordo tutto come se fosse ieri.... vent’anni, non riesco a crederci..-Incuriosita, sapete.. la curiosità è gatta,  mi sono avvicinata per guardare cosa c’era scritto nel misterioso biglietto che aveva tra le mani: era il biglietto di un concerto dei Pink Floyd, “A momentary lapse of reason tour” 12 luglio 1988, stadio Flaminio...Boh... chissà perché gli sembra così strano... secondo voi è il caso di fargli gli auguri di buon compleanno, oggi?Time - Pink FloydTicking away the moments that make up a dull day  You fritter and waste the hours in an off hand way  Kicking around on a piece of ground in your home town  Waiting for someone or something to show you the way   Tired of lying in the sunshine, staying home to watch the ram  You are young and life is long and there is time to kill today  And then one day you find ten years have got behind you  No one told you when to run, you missed the starting gun   And you run and you run to catch up with the sun, but it's sinking  And racing around to come up behind you again  The sun is the same in the relative way, but you're older  Shorter of breath and one day closer to death   Every year is getting shorter, never seem to find the time  Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines  Hanging on in quiet desperation is the english way The time is gone, the song is over, thought I'd something more