Tra le nuvole

Press play and rec...


 
- Cosa  sono queste cose, papà?- Audiocassette tesoro, un tempo le usavamo per ascoltare musica…Qualcosa come 200 audiocassette: è questo il numero esatto di “reperti archeologici” ancora in mio possesso che, da diversi anni, giacciono inerti all’interno di un cartone d’imballaggio di mangime per conigli nani.  Triste destino lo ammetto, ma sempre meglio d’un cassonetto di periferia…Di tanto in tanto, quando ad esempio entro  in lavanderia  alla ricerca di qualche strano aggeggio di modellismo, noto l’ingombrante involucro e non posso fare a meno di riesumare i vecchi ricordi passando in rassegna ogni singola cassetta… che a furia di aprirlo e sigillarlo ogni volta che ho avuto nostalgia avrei potuto imballare il municipio con annessa giunta comunale, mummificando sindaco e assessori in un’inesauribile seduta di consiglio, tanto per impedirgli di aggravare ulteriormente le condizioni della mia disastrata città e mi si perdoni l’inutile divagazione.Dicevamo: 200 audiocassette, la maggior parte TDK rigorosamente numerate: in alcuni casi, sopraffatto da un’insostenibile frenesia di accuratezza ho riportato i nomi dei componenti della band, l’indicazione degli autori di ogni singolo brano e persino la data in cui le ho registrate. Non so… potrebbe tornare utile, metti che decida di partecipare a chi vuol essere milionario..Il fatto curioso è che le date risalgono ad una ventina d’anni fa, il periodo della mia breve, inconcludente ma trionfale apparizione sulla scena universitaria; si studiavan scienze politiche, per la cronaca..All’epoca, era piacevole abitudine riunirmi con alcuni amici per ordinare i dischi che poi venivano scambiati per la registrazione: in genere la cadenza degli ordini era mensile e l’arrivo del famigerato “pacco” era accompagnato da un fitto scambio di telefonate per stabilire l’ora e il luogo in cui dividere “il bottino”, di solito casa mia oppure  uno dei primi  pub aperti al centro, davanti ad una birra e qualche pacchetto di sigarette…Forse scrivendo la data sulla copertina di una cassetta mi sono illuso di poter ricordare un bel capitolo della mia vita e magari è grazie a questo semplice gesto, all’apparenza inutile, che ci sono riuscito…Già… forse è per questo che non ho voglia di buttare questi vecchi cimeli.. a volte ho l’impressione di ascoltare echi di quelle antiche conversazioni condite da Ceres, Merit lunghe e musica.. la politica, le ragazze, i concerti e tutte le incognite alle quali andavamo incontro con l’incoscienza dei  nostri vent’anni…A proposito: il negozio di dischi a cui facevamo  riferimento per gli ordini era la Nannucci di Bologna che stando a quanto ho letto sta per chiudere i battenti..