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Post n°213 pubblicato il 08 Dicembre 2011 da eroico.aviere
 

 

 

L’eroico aviere intervista Virgil Starkwell, all’una e trentacinque circa... 

 

 

 

Da qualche parte in questo blog avevo parlato dei miei incarichi di sondaggista, dove evidenziavo quanto la ricerca e l’attesa di un soggetto disponibile a concedere alcuni “preziosi” istanti del suo tempo liberassero la mia irrefrenabile fantasia. La scorsa settimana ho condotto un ciclo di rilevazioni in un centro commerciale: nel bel mezzo di un’intervista ad un cliente dalla vivacità pari a quella di un distimico in autoanalisi ho avuto un’illuminazione..... perché invece di quel baccalà (con tutto il rispetto per i pesci veloci del Baltico) al suo posto non c’era Belen Rodriguez? Oppure qualcuno capace di farmi ridere come Fiorello? Mi sarei accontentato anche di un calciatore, ad esempio Maxi Lopez ... oppure Quentin Tarantino... oppure....

- Mancano soltanto dodici interviste - pensò con immarcescibile entusiasmo l’aviere mettendo al sicuro l’ottava rilevazione all’interno della busta gialla. Era quasi ora di pranzo e malgrado il negozio facesse orario continuato era previsto uno spaventoso “calo” di soggetti volenterosi: in genere a quell’ora la sparuta clientela andava di fretta e inventava ogni genere di storie pur di non sottoporsi alla “pena capitale” del sondaggio.
- No comment - sentenziò l’ennesimo “fuggitivo”, con l’enfasi di un deputato uscito da una votazione sulla fiducia al governo.
L’aviere annotò sul moleskine la scusa appena ascoltata che, nella sua personalissima classifica dell’originalità, venne collocata in quarta posizione: al primo posto, insuperabile, restava quel signore di mezza età col diavolo alle calcagna perché doveva accompagnare moglie e suocera al cimitero.
- Vive o morte? - Aveva chiesto l’aviere senza ottenere risposta.
Con la curva glicemica in flessione esponenziale si diresse al bar, preparandosi ad assaporare la quarta tazzina della giornata: non male per essere sveglio dalle 7 del mattino!
- Di questo passo, alla fine del turno arriverò ad otto caffè - disse alla procace barista sessantenne mentre versava lo zucchero, rigorosamente di canna, nella tazzina fumante.
Ad un tratto la sua attenzione venne calamitata da un cliente che si allontanava veloce dal box informazioni. Trangugiato il caffè in tutta fretta gli si parò innanzi sfoggiando il suo meccanico sorriso di circostanza.
- Buongiorno signore - esordì l’eroico intervistatore - mi scusi se l’importuno, le rubo...
Il cliente si guardò intorno con l’aria stupefatta - Dice a me? - chiese, malgrado non ci fosse nessuno vicino a lui.
- Certo - lo rassicurò il sondaggista - Vedo che ha fatto acquisti e mi piacerebbe tanto se.... Il rilevatore si zittì all’improvviso e strabuzzò gli occhi - Ma non è possibile - pronunciò ad alta voce - Lei è Virgil Starkwell, una leggenda vivente: lei è stato condannato per vari reati a ottocento anni di prigione dalla Suprema Corte!!!


Virgil sorrise timidamente, preda di un evidente imbarazzo - Già, come passa il tempo... comunque vede, siccome il mio complice mi sta aspettando con il motore acceso in seconda fila....
- Non ci provi con me, Virgil! - lo bloccò l’intervistatore assestandogli una poderosa pacca sulla spalla che gli fece volare gli occhiali - Da questo momento si consideri mio ospite e mi conceda l’onore di intervistarla, voglio sapere tutto ciò che pensa di questo punto vendita.
Nel raggiungere la sua postazione ufficiale, l’aviere passò sopra la montatura in celluloide di Virgil, fracassandola.
- La mia opinione su questo punto vend... se è solo per questo... - Virgil, malgrado il disappunto per la perdita degli occhiali, aveva ripreso un po’ di colorito - Beh, ecco se non perdiamo molto tempo....
- Assolutamente no! - lo incalzò l’interlocutore - Voglio solo raccogliere le sue impressioni su alcuni aspetti del negozio... ad esempio: ha dovuto attendere molto il suo turno alle casse?
- Alle casse ? - chiese a sua volta Virgil - Ecco, mi lasci pensare... noo... no! Direi che si tratta di un margine di tempo ragionevole.
- Benissimo.... e ritiene che gli addetti alla vendita fossero cortesi, competenti e professionali? - Domandò l’intervistatore, mentre aspettava di registrare la risposta sul modulo.
- Ecco, veramente ho avuto qualche problema con il box informazioni, non sono riusciti a decifrare cosa c’era scritto sul mio... come dire... biglietto di presentazione - RisposeVirgil.
- Questo mi dispiace, immagino quindi che il suo giudizio sia negativo.
- Questo dipende dal fatto che sono un cliente esigente, però sulla loro cortesia non ho nulla da eccepire.
- Magari posso aiutarla, perché non mi fa leggere il suo biglietto?
Virgil passò il biglietto spiegazzato al sondaggista che, dopo averlo stirato sul tavolino iniziò la lettura di uno strano messaggio dall’incerta calligrafia.
- Apite con calma, siete sotto giro.... che vuol dire apite?
- C’è scritto agite: il messaggio dice “agite con calma siete sotto tiro, questa è una rapina”!
- No, c’è scritto ragina: è chiaro come il sole! - Lo contraddisse l’aviere.


Comprensibilmente sconfortato, Virgil si lasciò andare ad uno sfogo sommesso - Eppure in questi anni dovrei essere migliorato - Raccontò con una voce flebile - Ad Alcatraz ho frequentato con discreto profitto un corso di calligrafia tenuto da un monaco amanuense detenuto per aver venduto dei vangeli apocrifi contraffatti ad un antiquario di Long Island... alla fine però il corso non ho potuto completarlo.
- Come mai? - Si informò l’eroico aviere.
- Un giorno il monaco tentò la fuga attraverso un tunnel che aveva scavato nel muro della sua cella.
- Fantastico, la classica fuga da Alcatraz alla maniera del buon vecchio Clint.. e riuscì a farla franca? - domandò incuriosito l’aviere.
- Purtroppo no, la vicenda non si concluse bene: la guardia costiera lo intercettò a cavalcioni su una bambola gonfiabile rubata al cappellano della prigione mentre tentava di attraversare la baia di San Francisco. Immagini quanto sia stato pregiudizievole presentare in tribunale la bambola gonfiabile come capo d’imputazione...
- Caspita, gli sarà stata inflitta una pena esemplare... - replicò l’intervistatore.
- Può scommetterci: il pubblico ministero ottenne la condanna all’ergastolo per il monaco e l’affidamento della bambola gonfiabile ad un venditore di palloncini ad elio.
- Ad ogni modo... Virgil - tagliò corto l’aviere - Oggi è entrato per cercare un prodotto in particolare?
Virgil fissò un punto nascosto nel vuoto prima di rispondere - Attrezzi per scolpire saponette! - esclamò, scandendo per bene ogni parola.
L’intervistatore specificò la descrizione nella categoria “Hobbistica e fai da te”.
L’atmosfera rilassata della pacata intervista venne interrotta dal sopragiungere di due agenti in divisa che, imbeccati dal direttore del centro commerciale, individuarono Virgil e fecero scattare le manette ai polsi senza ulteriori clamori.
- Ho la netta sensazione - fu il pensiero di Virgil - che dovremmo sospendere la nostra discussione.
L’eroico aviere mosso da un entusiasmo inestinguibile chiese quando si sarebbero potuti rivedere per concludere l’intervista.
- Dunque - riflettè Virgil - Evasione, furto d’auto, volantinaggio abusivo, tentata rapina.. considerando anche i tempi per l’estradizione e l’introduzione del sapone liquido nelle prigioni... se troverò un giudice comprensivo ed un bravo avvocato d’ufficio tra circa... 327 anni potrei completare l’intervista...
- D’accordo Virgil, grazie ugualmente, la lascio libero di andare...

 


Mentre i poliziotti portavano via Virgil, l’aviere, a malincuore, strappò quell’intervista incompleta. La delusione che si fece strada nel suo stato d’animo lo indusse a recarsi al bancone del bar per il quinto caffè della giornata. Non fece in tempo a mescolarlo che dovette recarsi alla postazione in tutta fretta: Belen aveva appena varcato la soglia della cassa veloce!

 J.J Cale / Mama Don't

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