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Sesso più sicuro-Safer Sex Il Safer Sex (significa "sesso PIU' sicuro" e non "sesso sicuro") ha delle regole che sono le stesse sia per le coppie sierodiscordanti (cioè composte da un HIVpositivo e da un HIVnegativo) che per le coppie che ignorano il loro stato sierologico e valgono anche per i rapporti occasionali. Queste regole servono a ridurre (ma non ad azzerare) il rischio di infettarsi con l'Hiv e sono regole PRATICHE cioè che sposano la filosofia della "riduzione del danno" e che tengono conto più dei comportamenti diffusi in CONCRETO che non di quello che TEORICAMENTE potrebbe accadere in un laboratorio. Le regole sono poche e semplici da capire e tuttavia, specie per quanto riguarda il sesso orale, sono spesso fraintese. La prima regola riguarda i rapporti di penetrazione vaginale e anale (questi ultimi sono i più rischiosi, quelli dove è più facile rimanere infetti) e la regola, che non ammette alcuna eccezione, è che prima della penetrazione e fino alla fine bisogna indossare in maniera corretta (cioè togliendo l'aria dal serbatoio, ecc) un preservativo adatto. Per i rapporti anali ce ne sono di specifici che non sono certamente quelli ultrasottili e che devono essere ben lubrificati con un lubrificante adatto (cioè non oleoso); come è ovvio lo scopo di questa regola è impedire che lo sperma finisca a contatto con la mucosa rettale o vaginale. Può capitare però che, pur avendo fatto tutto per bene, il preservativo possa rompersi. Cosa fare allora? Esiste la possibilità, in particolare per le coppie sierodiscordanti, dove quindi esiste la certezza di un partner HIV+, di fare la "Profilassi post esposizione", cioè di assumere dei farmaci per tentare di evitare l'infezione. Dunque, se dovesse accadere un incidente del genere il consiglio è di recarsi, preferibilmente entro 4 ore e comunque non oltre le 36 ore, nel Reparto di Malattie Infettive, dove la persona con HIV è seguita e raccontare al medico cosa è accaduto in modo che insieme con lui si possa decidere se il rischio corso è tale da dover fare la profilassi. Ulteriori informazioni: http://www.poloinformativohiv.info/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=18 La seconda regola riguarda il sesso orale e lo scopo della regola è di evitare che lo sperma entri in contatto con le mucose della bocca. E' perciò evidente che il modo più sicuro per evitare questo contatto è di usare il preservativo. Sesso Orale Molti ritengono che implichi un rischio minore ripetto alla penetrazione vaginale o anale, anche se ne presuppone alcuni dal contatto diretto con i fluidi vaginali o anali che possono trasmettere l’infezione da HIV o quelle sessualmente trasmesse. Altre Malattie Sessualmente Trasmissibili: http://www.poloinformativohiv.info/modules.php?name=News&file=article&sid=590&mode=&order=0&thold=0 L’uso del profilattico resta quindi la misura più sicura. Ma poichè l'uso del preservativo nei rapporti orali non è in CONCRETO(putroppo!) molto diffuso, si raccomanda comunque di : - Evitare l’eiaculazione nella bocca del/della partner - Essere al corrente di ferite o di odori sgradevoli dei genitali del/della partner (segni che suggeriscono di evitare il sesso orale). - Non usare lo spazzolino né il filo dentale prima del sesso orale in quanto potrebbero indebolire le gengive ed aumentare il rischio di esposizioni alle infezioni. - Evitare il sesso orale aggressivo e profondo in quanto può daneggiare i tessuti della gola ed aumentare il rischio di contrarre infezioni CONCETTO DI BASSO RISCHIO La regola è semplice ma perché, allora, continua ormai da anni la discussione se davvero (e QUANTO davvero) il sesso orale sia una pratica a basso rischio? Probabilmente perchè le persone si concentrano sulla probabilità di infettarsi (QUANTO?) invece di concentrarsi su una domanda cruciale: cosa significa PER ME (non in un laboratorio di epidemiologia!) "basso rischio" Cioè in pratica chiedersi: quanto sono disposto a rischiare per rinunciare al preservativo nei rapporti orali? A questa domanda nessun tecnico può rispondere perché solo voi potete decidere della vostra salute. Il concetto di "a basso rischio" è molto personale: mentre per una persona anche 1 rischio su 10.000 potrebbe essere inaccettabile per un altro potrebbe invece valere la pena di correrlo. E' così per ogni aspetto della vita umana anche se non ce ne rendiamo conto. Lo scambio di siringhe ha ad esempio 7 probabilità su 1000 di provocare l'infezione. La cosa fondamentale da capire è che nessuno sa se l'infezione si trasmette con il rapporto n° 1 oppure con il rapporto n° 999 dunque OGNI SINGOLO rapporto è a rischio e proprio per questo le regole del sesso più sicuro si debbono applicare SEMPRE. Non giochiamo al superenalotto con la nostra salute! FATTORI CHE AUMENTANO IL RISCHIO Tutti i calcoli delle probabilità di contagio con possibili infezioni devono poi tenere conto anche delle infiammazioni o infezioni dei genitali o dell'ano già presenti, e magari non visibili, ed ancor più se ci sono ulcere o ferite. 1 - La storia biologica: alcuni soggetti soffrono di allergie croniche o di febbre da fieno. Durante questi eventi acuti, si attiva il sistema immunitario. Il tessuto della gola e del naso si infiammano e diventano più permeabili all’HIV. Se una persona con allergia si soffia spesso il naso, vi sono maggiori possibilità di irritazione e sanguinamento che creano un terreno per l’accesso dell’HIV nel sistema. 2 - L’igiene orale: la scarsa igiene orale, la gengivite, le carie dei denti e le malattie periodontali aumentano il rischio in quanto il virus trova un canale di accesso. L’uso dello spazzolino o del filo dentale deve precedere il rapporto di alcune ore per evitare abrasioni o ferite 3 - Altre infezioni: il rischio aumenta quando si ha un’altra infezione o una coinfezione, si tratti di un’infezione sistemica (quali le epatiti) o localizzata nella bocca e/o nella gola (gonorrea ,afta, clamidia, ecc) in quanto i tessuti possono essere infiammati o irritati dall’agente infezioso e pertanto diventare un target più facile per l’HIV. Inoltre, le infezioni aumentano il numero di linfociti, che sono il target dell’HIV e pertanto può essere più facile per le particelle virali dell’HIV localizzare i linfociti durante il periodo in cui essi sono attivati da un’altra infezione. Lo stesso criterio si applica per altri infezioni quali l’influenza, il raffreddore e le allergie. 4 - L’uso di droghe: il fattore più importante è che influenza il comportamento durante il rapporto sessuale. La cocaina, le anfetamine e i poppers producono un rapporto più vigoroso, prolungato e intenso, anche perché rendono più lento il raggiungimento dell’orgasmo. Può anche avvenire che la persona non si renda conto del trauma prodotto dal sesso orale, diminuendo la percezione del rischio e l’attenzione per il sesso sicuro. 5 - Le vaccinazioni: i sistemi di immunizzazione quali il vaccino per l’influenza, il tetano e gli altri vaccini in uso comportano un’attivazione del sistema immunitario che può aumentare la suscettibilità all’HIV in caso di sesso orale con un partner infetto. Questa suscettibilità può durare alcune settimane dopo la vaccinazione. 6 - Lo stadio dell’infezione da HIV: nel caso di viremia elevata, il virus è maggiormente attivo e pertanto maggiormente infettivo. Viceversa, una persona che assume la terapia antiretrovirale e con viremia azzerata è meno contagiosa, anche se vi possono essere dei picchi dovuti a infezioni virali o batteriche passeggere. Anche nel caso dell’infezione acuta, quando la viremia raggiunge livelli molto elevati. 7 - E’ NOTO che più a lungo un fluido corporeo resta nella bocca, maggiore è il rischio di contagio. SI CONSIGLIA, quindi, di evitare di ricevere fluidi nel cavo orale (fluidi vaginali, sperma e liquido pre-seminale). Fonti: Risposte del Dott. Allegrini sul sito gay.it Articolo di David Osorio su Delta n.31 -Nadir Onlus Adattamento a cura di Poloinformativohivgrazie polo