frammenti di me

Oscar


Caro Dio,grazie di essere venuto.hai scelto davvero il momento giusto, perchè non stavo beneforse anche perchè eri rimasto turbato dalla mia lettera di ieri...quando mi sono svegliato, ho pensato che avevo novant'anni e ho girato la testa verso la finestra per guardare la neve. E allora ho indovinato che venivi. Era mattino. Ero solo sulla terra. Era talmente presto che gli uccelli dormivano ancora, che perfino l'infermiera di notte, la signora Ducru, aveva dovuto schiacciare un pisolino e tu cercavi di fabbricare l'alba. Facevi fatica ma insistevi. Il cielo impallidiva. tingevi l'aria di bianco, di grigio, di azzurro, respingevi la notte, risvagliavi il mondo. Non ti fermavi E' stato allora che ho capito la differenza tra te e noi: tu sei un tipo infaticabile! Uno che non si stanca. Sempre al lavoro. Ed ecco il giorno! Ed ecco la notte! Ed ecco la primavera! Ed ecco l'inverno! Ho capito che eri quì. Che mi rivelavi il tuo segreto: ogni giorno guarda il mondo come se fosse la prima volta.Allora ho seguito il tuo consiglio con impegno. La prima volta. Contemplavo la luce, i colori, gli alberi, gli uccelli, gli animali. Sentivo l'aria che mi passava nelle narici e mi faceva respirare. Udivo le voci che salivano nel corridoio come nella volta di una cattedrale. Mi trovavo vivo. fremevo di pura gioia. La felicità di esistere. Ero incantato.grazie, Dio, di aver fatto questo per me. Avevo l'impressione che mi prendessi per mano e mi conducessi nel cuore del mistero a contemplarlo. Grazie.Caro Dio,oggi ho cent'anni, ho cercato di spiegare hai miei genitori che la vita è uno strano regalo.All'inizio lo si sopravvaluta, questo regalo: si crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta, lo si trova scadente, troppo corto, si sarebbe quasi pronti a gettarlo. Infine ci si rende conto che non era un regalo, ma solo un prestito. Allora si cerca di meritarlo.io che ho cent'anni so di che cosa parlo, più si invecchia più si deve dar prova di gusto per apprezzare la vita.... Oscar ha solo 10 anni, ma la sua vita sta già per finire. la leucemia lo sta uccidendo. e lui lo sa. lo sa ma non può parlarne con nessuno, perchè i grandi per paura fanno finta di non saperlo.Nell'ospedale dove il bimbo passa le sue giornate, solo l'anziana vestita di rosa, che va sempre a trovarlo intuisce la sua voglia di risposte. E gli suggerisce un gioco: fingere di vivere 10 anni in un giorno e scrivere a Dio per raccontargli la sua vita. Oscar ci sta : così immagina di vivere a vent'anni, a quaranta, a novanta. A centodieci, 10 giorni dopo l'inizio del gioco si addormenta. Ha lasciato un biglietto sul comodino: "solo Dio ha il diritto di svegliarmi"grazie Francesco per questo libro, mi ha regalato una forte emozione, e tanto di più nel cuore, io proverò sempre a essere una nonna rosa