pensieri liberi

e non mi dite che sono cattiva


 (AGI) - Roma, 11 feb. - Il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo "ha suscitato gli appetiti di personaggi privi di scrupoli". E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere dell'inchiesta sui lavori del G8 alla Maddalena. L'11 aprile - scrive il Gip - Angelo Balducci chiama l'imprenditore Diego Anemone e parla con lui del futuro del figlio Filippo, 30enne ("questo non c'ha manco un posto da usciere, tanto per essere chiari"), chiedendogli aiuto in cambio dell'interessamento affinche' le imprese di Anemone vengano inserite nei lavori post terremoto. Una telefonata "importante perche' fa intendere il cinismo dei due che a pochissimi giorni dal tragico sisma dell'Abruzzo non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione". Cinismo che "si ricava anche da altre conversazioni che, pur non riguardando direttamente gli odierni indagati, danno tuttavia un quadro veramente inquietante circa la realta' degli appalti pubblici in Italia". Sono le 15,34 dello stesso 6 aprile quando l'imprenditore Pierfrancesco Gagliardi chiama il cognato Francesco De Vito Piscicelli. Questa la trascrizione integrale della conversazione: - PISCICELLI: ... si' - GAGLIARDI:..oh ma alla Ferratella occupati di 'sta roba del terremoto perche' qui bisogna partire in quarta subito... Non e' che c'e' un terremoto al giorno - PISCICELLI:... no...lo so (ride) - GAGLIARDI:... cosi' per dire per carita'.. poveracci - PISCICELLI:... va buo'...ciao - GAGLIARDI:... o no? - PISCICELLI:.. eh certo ... Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro al letto - GAGLIARDI:... io pure... va buo'... Ciao.  (AGI)be l'unica cosa che posso augurare a queste persone e' di crepare lentamente sotto le macerie di un terremoto o sotto il fango di una frana.....vigliacchi