SI PRODUCE TROPPO...O NO?

Post n°13 pubblicato il 28 Dicembre 2005 da erre75
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Provate a fare una cosa semplice semplice rispondendondo mentalmente alla seguente domanda.

Quanti di voi hanno le soffitte o le cantine vuote?

................................pochi.

Si' in effetti non sappiamo piu' dove alloggiare molti articoli,e questi oggetti fanno parte del nostro surplus,il nostro "in piu" che sinceramente serve a poco o nulla.

Pensiamo che esiste in varie parti d'Italia,ma gia' da tempo in altre parti del mondo, il SELF STORAGE ;strutture apposite dove poter affittare locali dove riporre i nostri oggetti che non trovano spazio nei locali dove abitiamo.

Ok per coloro che abitano in case di piccole dimensioni prive di box cantine ripostigli,ma siamo arrivati veramente ad un punto in cui abbiamo veramente molto piu' di cio' che veramente serve.

La qualità della vita sotto molti aspetti è sicuramente migliorata da quando i nostri nonni(tralasciando i ricchi già da generazioni)abitavano in 4 e piu' persone in due stanze;ora due stanze servono ad alloggiare cianfrusaglie.

Forse e' arrivato il momento di capire se vale la pena continuare a produrre cosi' tanto per avere:

1-quantita' innumerevoli di merce ferma nei magazzini

2-prodotti invenduti nei negozi,centri commerciali e outlet

3-prodotti sempre piu' a basso costo e scadenti

4-comprare solo perchè il prodotto è sottcosto(poi effettivamente non serve)

Ci sarebbero tanti altri punti ...

 
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IMMOBILSBOOM IN AMERICA

Post n°12 pubblicato il 17 Dicembre 2005 da erre75
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Probabilmente se ne renderanno conto piu' avanti coloro che hanno aderito ad un fondo immobiliare dei rischi che presentano gli immobili(uno dei beni rifugio per eccellenza).

Da tempo si dice che i prezzi sono alle stelle ma nessuno ha il coraggio di affermare e dichiarare che e' da circa 8 mesi che i grossi proprietari stanno vendendo tramite i fondi le loro quote perchè hanno capito che i prezzi sono tirati,il mercato non tira,pochi comprano molti cercano invano di vendere.

Riporto cio' che sta accadendo ora in america:

"Lo conferma Bloomberg, il giornale finanziario americano che appartiene al sindaco di New York (1).
La bolla dei prezzi immobiliari sta già esplodendo in USA.
Anzi è già esplosa a livello di «strumenti finanziari».
In USA, corrono fiumi di obbligazioni (bond) che sono coperti dai mutui sulle case.
In altri termini, il loro grado di affidabilità dipende dal fatto che qualche debitore, che si sta pagando la casa, continua a pagare il rateo del mutuo.
Il fiume delle obbligazioni ammonta a una cifra astronomica di 7,6 trilioni di dollari (ossia migliaia di miliardi di dollari); tali obbligazioni sono state divise dagli inventori della «finanza creativa» in «pacchetti» basati sul «rischio debitore».
Quelli che sono coperti da mutui concessi a debitori forse non in grado di pagare, rendono ovviamente un frutto (interesse) più alto.

Fino a ieri, proprio questi bond ad alto rischio erano i più richiesti.
Da ieri non più.
Pochi si fanno avanti a comprarli, sicchè questi bond a rischio hanno perso il 2,5% da settembre.
Gli investitori (speculatori) temono che il rialzo dei tassi d’interesse primari, quello già operati dalla Banca Centrale e quello che sicuramente farà presto, faranno fallire 150 mila debitori di mutuo.
E’ la resa dei conti per il credito facile, che le banche USA (e non solo USA) si sono precipitate a concedere con irresponsabile facilità.
Bloomberg cita ad esempio due finanziarie americane, Ameriquest Mortgage Co e New Century Financial Corp., che da sole hanno concesso mutui a 50 milioni di americani già noti ai casellari per insolvenze e ritardi nei ratei.

Il 20 % della popolazione adulta americana ha «memorie» di insolvenza.
La miracolosa trasformazione dei mutui in obbligazioni, chiamata «securitization» (e da noi cartolarizzazione) è servita per anni alle banche per mantenere liquidità: anziché tenersi per decenni i mutui a carico nei loro libri contabili, li hanno trasformati in coriandoli (securiety) che hanno venduto a risparmiatori, fondi e investitori, trasferendo a loro il rischio.
Pezzi di carta venduti con un piccolo sconto, ovviamente; ma in cambio le banche hanno recuperato denaro per concedere altri prestiti facili.
La montagna del debito, anzi le montagne di debito accumulate l’una sull’altra, rischiano ora di franare.
Come dice Benetazzo, succederà anche in Italia.
Appena la Banca Centrale Europea aumenterà il tasso d’interesse primario, ossia il costo del denaro a prestito.
Auguri."

 
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L'INFORMAZIONE MANIPOLATA PERDE COLPI

Post n°11 pubblicato il 11 Dicembre 2005 da erre75
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Come scritto in vari post precedenti,internet piano piano sta attaccando i mezzi d'informazione tradizionali,che solo ora si stanno rendendo conto di non essere più credibili con il susseguente  calo di vendite(giornali) e di spettatori(telegiornali).

Riporto di seguito un'articolo apparso su sito di libero nei giorni scorsi.

Tempi duri per l'editoria, specie in America, nonostante anche quest'anno il mercato pubblicitario prometta una crescita che, sebbene in calo negli ultimi mesi dell'anno, dovrebbe mantenersi del 2,9% dopo che i primi nove mesi, secondo i dati raccolti da Tns Media Intelligence, hanno segnato un aumento della raccolta pubblicitaria del 3% per un totale di 104,1 miliardi di dollari.

Sarà la concorrenza dei "new media", sarà la crescita dei costi produttivi, sta di fatto che neppure l'incremento della raccolta pubblicitaria sembra rallentare la ristrutturazione in corso ormai da anni nel settore. Così Tribune Company ha confermato di prevedere il taglio di 900 posti di lavoro entro la fine dell'anno, per la gran parte giornalisti, con un onere straordinario di 40-45 milioni di dollari che verrà spesato interamente sul bilancio del 2005.

 

Il celebre settimanale BusinessWeek, pubblicato dal gruppo McGraw-Hill, intenderebbe invece chiudere direttamente le sue edizioni cartacee europea e asiatica per puntare sulle rispettive versioni online, con conseguente taglio di costi e posti di lavoro, secondo indiscrezioni rilanciate dal Wall Street Journal.

Questo era un pezzo del'articolo dove abbiamo riportato le parti piu' importanti;per conquistare ancora i lettori i giornalisti devono tornare a fare i giornalisti,commentando e riportando la verita' nelle loro notizie,non facendosi manipolare da editori di parte.

Non è  facile ma è possibile,l'informazione sulla rete lo dimostra. 

 
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PREVISIONI ECONOMICHE

Post n°10 pubblicato il 04 Dicembre 2005 da erre75
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Tratto dal libro di Michel Wells Mandeville "come affrontare il crollo economico del 2006 - 2007"

 

dal Capitolo 1

Top secret riservato a lettori di larghe vedute

Un’immagine scioccante del nostro futuro più probabile inizia con la “sequenza temporale” presentata con incredibile precisione da Edgar Cayce nel suo “ciclo economico depressivo lungo 25 anni” (vedi nota a fondo pagina). Con una probabilità superiore al 92%, il ciclo ci mette in guardia sul verificarsi di una depressione o di una recessione molto grave nel 2006 o 2007. Quello che ci apprestiamo a vivere insieme è un periodo inevitabile di tensioni eccezionali. E' un tempo straordinariamente concentrato nel quale tutto muta, persino in questo momento.

dal Capitolo 7

 

Fasi del collasso imminente

Come scoperto dai suggerimenti forniti da Edgar Cayce durante gli anni ’30, è facile osservare che ogni 24/25 anni si verifica periodicamente un grave riallineamento economico e una depressione o una forte recessione…..Questo ciclo è potenzialmente in grado di provocare una crisi economica grave quanto la recessione del governo Reagan nel 1982, o perfino quanto la Grande Depressione che toccò il punto minimo e iniziò a invertire la rotta nel 1933 dopo tre anni di ristagno economico. Poiché i “problemi strutturali” odierni dell’economia statunitense sono notevolmente più gravi rispetto a quelli del 1982 e a quanto pare persino altrettanto gravi se non di più di quelli del 1933, il termine di paragone più appropriato è probabilmente la Grande Depressione, che diede origine alle riforme del “New Deal” di F.D.Roosevelt negli anni ’30.

Dal Capitolo 7

Avvento

Considerato il numero esorbitante di assegni in bianco che i tecnocrati Repubblicani al Congresso hanno consegnato a Bush e alla Fazione imperiale per nuove spese esorbitanti nel complesso industriale militare, è probabile che i rialzisti riusciranno a generare un aumento della produzione e dei servizi per dare una sensazione di una ripresa….Tuttavia, con ogni probabilità questa ripresa sarà problematica, rischiosa, incompleta, irregolare ed è comunemente chiamata “una ripresa senza occupazione”. Ne consegue che i redditi privati non aumenteranno molto negli Stati Uniti e che la capacità di spesa continuerà a contrarsi. Nel frattempo, il continente eurasiatico proseguirà il suo processo di compattamento, rafforzando l’unione economica e accelerando il suo allontanamento dagli americani sul modo di utilizzare le Nazioni Unite e i metodi corretti per costruire la pace in Medio Oriente, oltre a un’estrema avversione a George Bush. Lo slittamento del dollaro contribuirà ad aumentare l’ansia collegata a questo insieme di cose. Gli europei possono aver bisogno di elaborare un programma integrato di incentivazione economica per le proprie economie e adottare metodi per far fronte alla perdita di esportazioni negli Stati Uniti (che potrebbero diventare molto costose, se il dollaro statunitense continuerà a diminuire di valore).

Nota:

 

Edgar Cayce e il suo “ciclo economico depressivo lungo 25 anni”

 

Nel 1931 Cayce descrisse un ciclo lungo di 24 o 25 anni che spiegava tutte le più gravi recessioni e depressioni degli Stati Uniti. Questo ciclo economico avrebbe una durata di 24/25 anni e il termine dell’ultimo ciclo in corso si avrebbe nel 2006/2007. In una sua tabella si nota che dal 1784 ad oggi il ciclo di Cayce ha perso solo un colpo arrivando in ritardo di 3,5 anni per la flessione del 1833. Dal 1858 il ciclo è andato sempre a segno. Le date significative: 1858 depressione, 1883 depressione, 1908 depressione, 1933 grande depressione, 1958 recessione, 1982 recessione, 2006/2007  recessione o depressione? Cayce fece centinaia di previsioni economiche e non solo, con una percentuale di accuratezza del 92%. Questo vorrebbe dire che la previsione dell’imminente crollo economico per il 2006/2007 è da prendere in seria considerazione.

 
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CHI COMANDA VERAMENTE parte 2

Post n°9 pubblicato il 01 Dicembre 2005 da erre75
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Dopo aver parlato della TRILATERALE ora tocca al gruppo BILDERBERG.

Chi sono i Bilderbergers? Si tratta di un think-tank composto da gente che fa parte anche dei vertici del Council on Foreign Relations, della Trilateral Commission e di altre consimili istituzioni filoatlantiche. L'agenda degli appartenenti a questa affiliazione tecnocratica è sempre piena: partecipano agli incontri del G-8, del Fondo Monetario Internazionale, del World Economic Forum, oltre che essere ammessi ai più alti vertici degli Stati che interessano il dominio occidentale sul pianeta.
Cosa si fa alle riunioni del Bilderberg? Si massoneggia. Nel senso che si prendono decisioni che investono milioni di ignari cittadini dell'occidente industrializzato, si strutturano protocolli che - in breve - sono destinati a influenzare la vita di chiunque. Dalla lotta al tabacco all'esaltazione del fumo, dalle privatizzazioni in qualche Stato alle statalizzazioni in qualche altro, dall'imposizione di economie nuove alla demolizione delle vecchie, dal proibizionismo alla legalizzazione delle droghe: tutto e il contrario di tutto, con due costanti che definiscono l'essenza anglosassone e la formulazione esoterica del gradevole "comittee". Le costanti sono: un malthusianesimo che si traduce nell'ideologia iperabortista del "birth control", che tende all'imposizione di un governo planetario amministrato da élite (guardacaso, quasi sempre con pesante puzzo di loggia addosso); e un materialismo che, via via, assume i connotati di violenta polemica anticattolica o antispiritualista in genere.
Sono, in pratica, le due grandi direttrici che guidano la politica massonica e, più in particolare, ispirano l'affiliazione segreta della Skull and Bones americana (di cui fanno parte la famiglia Bush e, guarda caso, il candidato alle presidenziali Kerry) La quale, peraltro, costituisce la porta d'entrata al Bilderberg per chi ci arriva dagli Stati Uniti. I quali hanno permesso a gente incredibile di partecipare alle riunioni segrete del Club: da Kissinger a Bush, da Carter a Clinton, da Casey a Brezinsky.
E chi arriva dall'Italia? Siamo talmente sfigati che potremmo supporre l'inesistenza di un italiano ai tavoli moganati del Potere. Invece, non è così. Siedono tra gli adepti del Bilderberg cinque italiani. Di uno, già si sapeva: era Gianni Agnelli, ed è abbastanza logico che una poltroncina gli sia stata riservata. Di un secondo, si poteva sospettare: si tratta di Tomaso Padoa Schioppa. Di Franco Barnabè e del presidente della Fondazione Mattei, Siniscalco, non ce ne frega niente. Ma che al Bilderberg Club abbia l'onore di accedere anche Emma Bonino, beh, questa è una sorpresa. Forse che la politica dei Radicali italiani, negli ultimi trent'anni di attività, si sia ispirata ai principi di questa élite di stampo anglosassone e tecnocratico?
C'è abbastanza materiale per rifletterci sopra...

Se qualcuno di voi ha voglia di cercare nella rete trovera' abbastanza informazioni per poter confermare cio' che ho scritto sopra.

Piu' passa il tempo piu' dobbiamo dire grazie a internet che ci fornisce ancora informazioni libere,e questo speriamo possa durare ancora il necessario per contrastare l'informazione falsa e di parte che ci forniscono i media tradizionali.

 
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