escapefromthepassion

La fuga


La fuga dal reale, ancora più lontano la fuga dal fantastico, più lontano di tutto, la fuga da se stesso, la fuga dalla fuga, l'esilio senza acqua e parola, la perdita volontaria di amore e memoria, l'eco che non corrisponde più all'appello, e questo che si fonde, la mano che diviene enorme e che sparisce sfigurata, tutti i gesti insomma impossibili, se non inutili, l'inutilità del canto, la purezza del colore, né un braccio che si muova né un'unghia che cresca. Non la morte tuttavia.Ma la vita: captata nella sua forma irriducibile,senza più ornamento o commento melodico, vita a cui aspiriamo come pace nella stanchezza (non la morte), vita minima, essenziale; un inizio; un sonno; meno che terra, senza calore; senza scienza né ironia; quello che si possa desiderare di meno crudele: vita in cui l'aria, non respirata, mi avvolga; nessuno spreco di tessuti; loro assenza; confusione tra mattino e sera, senza più dolore, perché il tempo non si divide più in sezioni; il tempo eliminato, domato.Non ciò che è morto né l'eterno o il divino, soltanto quello che è vivo, piccolo, silenzioso, indifferente e solitario vivo. Questo io cerco.   (C.D. de Andrade)