Attimi e Respiri

Un Racconto come tanti...


Si era sempre domandata quale fosse la soglia di sopportazione di un essere umano...Fin quando la capacità di tollerare arrivasse per poi sfociare in atteggiamenti di rifiuto...Eppure qualche cenno a volte...Però, chissà se più per stanchezza o per tenacia, con il tempo si erano placate frenesia e timori...Quella corda, ormai lisa che sembrava spezzarsi, continuava ad avereun filo malconcio testardamente stabile, intrecciato alle sue dita nonostante facesse un male pazzesco...Si guardava allo specchio attenta a non infilarsi il Rimmel in un occhiocon la mano destra (quanto le piaceva quella canzone di De Gregori ), mentre con la sinistra avvicinava la tazzina di caffè alle labbra persoffiare sul liquido nero bollente ...Assurdo, e pensare che non aveva mai gradito particolarmente il caffè,... Ora invece... Mah!Come si cambia...Cambiano i ritmi, gli atteggiamenti, i gusti, la visione delle cose...Ancora non si riusciva a dare una risposta... Lo stava testando sulla sua pelleche finalmente aveva assunto una tonalità leggermente ambratagrazie al sole ( tra un temporale estivo e l'altro )  e alle lampade... Solitamente era troppo pallida per i suoi gusti...La pelle... Per lei così importante...Da accarezzare, annusare, " ascoltare"...Un sensore recettivo di sensazioni emotive positive o negative...Lei istintiva,  dalla lingua tagliente, spesso polemica e affilatapiù di una lama di coltello e soprattutto indomabile... Quante volte se l'era morsa invano!!!!Ora si stupiva di se stessa...E di quel mutamento( un altro ) avvenuto forse con la maturità, con la testa... Con il cuore...Ormai optava per il sorriso...Stampato e indifferente, ironicamente tirato, stanco da " ma fa come cazzo ti pare"...Però sempre sorriso!!!Quanti pianti... Davvero tanti... Troppi...Era un po' come se respirasse la pace PRIMA della tempesta...Si viveva la sua vita tranquillamente senza alcun problema,e lo faceva anche bene ,ma continuando a tenere con sè quel pezzo di puzzlecon una consapevolezza divenuta ormai fin troppo familiare..." Acc.... brucia ancora!!!" Posò la tazzina nel lavabo... Accarezzò la testa del suo cagnolone che la guardavaincuriosito con il suo bel musotto piegato da un lato,  si infilò le scarpe col tacco alto ... E.. " Eccomi... Certo però se mi chiami come faccio ad essere puntuale?!?...Poi non dire che sono la ritardataria di sempre... Colpa tua eh!!!Ma nooooo che non ti do buca, chi ci rinuncia ad un'altra seratina anni '80 ahahahha... Mi sono anche scottata uff... Dai che sto arrivando... "Per quanto ancora avrebbe tenuto botta?!Bah... Non voleva pensarci per un po'... Si raccontò... Chiudendo la porta alle spalle !