IpseDixit&Exit

Post N° 6


Al ventottesimo coglionazzo Fantozzi (...) "Triplo filotto reale ritornato con pallino"Proprio l'altro giorno nella mia amata messaggeria, in un più ampio contesto, mi è stato scritto questo:"Non mi serve una scheda per conoscere nessuno qui dentro, ho tutte le carte in regola per farlo dal vivo"Voce dal sen fuggita... ma facciamoci una domanda: te che dici a me 'sta cosa, che significa? Che se tu hai le carte in regola, io invece no? Io che invece sto qui su una messaggeria seriamente per conoscere, sono un cesso d'uomo? Come dire che chi sta qui c'ha i problemi fisici e l'alito pesante. Invece il virtuale non si gioca così. Chi parla così non sa nulla e non ha capito nulla del virtuale. Non è che se sei una donna bella e corteggiata, per strada o sul lavoro non hai motivo di stare qui. Perché il corteggiamento virtuale tocca corde molto più intime che vanno comprese.Non credo ai miei occhi quando leggo queste cose. A distanza di molti anni ormai e con Internet sempre più diffuso capillarmente nel costume. La cultura di Internet, tutto compreso intendo. Il mondo virtuale è il proseguimento del mondo reale con altri mezzi. Non c'è modo ora di raccontare tante cose, per cui farò una super sintesi. A parte un mondo fuori sempre più chiuso che ci veicola tutti in Internet. Chi ha più di quarant'anni come me, sicuramente si ricorderà che fino a tutti gli anni '80 si facevano molte feste, tutti desideravano radunarsi o incontrarsi. Ho vissuto la mia infanzia negli anni '70, che io ho sempre criticato perché erano anni dedicati a distruggere e non a creare. Oggi li rimpiango eccome! Almeno per alcune cose. Erano anni in cui la gente aveva voglia di radunarsi, di discutere, di confrontarsi, di stare insieme per parlare. Anche di cazzate, ma parlare!Trovatevi un punto di osservazione alto, e guardate la nostra società di adesso. Cosa si fa oggi per socializzare, io vi domando? Oggi si gioca alla PlayStation, anche i quarantenni. Si affitta un DVD che poi guarderemo da soli o al massimo in coppia col nostro televisore al plasma comprato a rate. Si sta al computer per ore. Se fai tutte queste cose sei un uomo del nostro tempo!Dopo Ronald Reagan e dopo gli anni '80 è successo qualcosa, che mi sfugge, perché forse non sono abbastanza in gamba per capirlo. Ma qualcosa di grande. Le persone in occidente, ma io parlo dell'Italia, sono diventate sempre più isolate, più sospettose e diffidenti. Gli "altri" o sono diventati dei rivali in qualcosa o sono il mezzo per ottenere qualcosa. Oggi nell'era del dopo Reagan e la chiusura totale all'estraneo, le uniche attività che si fanno sono quelle nell'ambito strettamente familiare, o nella ristretta cerchia di amici decennali. Parlo per la maggior parte delle persone visto che i casi isolati non contano. Conta il costume. Conta il rapporto col prossimo. E il costume di oggi è quello isolante, non coinvolgente. Te ne stai a casa tua coi tuoi cari a vedere un DVD. Oppure a giocare al computer o a chattare. Tutte attività che si fanno benissimo da soli. Dove sta la voglia di incontrarsi che c'era negli anni '70 e '80?Che cazzo, io (ma pure voi che c'eravate) negli anni '80 finivo a delle feste dove non conoscevo nessuno. Se non magari di vista: l'amico del cugino di quello che dava la festa.EPPURE CI SI ANDAVA LO STESSO.Primo postulato di esesoyyo sulla conoscenza: per andare a una festa e fare amicizia con qualcuno, occorre prima che ci sia, una festa.Oggi sapete che feste si danno? Quelle dei tuoi figli che compiono 5 anni coi compagni di scuola dei tuoi figli e relativi genitori (du' palle). Oppure quelle cene faticate e sudate, dove per radunare sette skrausi amici tuoi che conosci da dieci anni, devi fare il triplo salto mortale carpiato raggruppato, e iniziare a corteggiarli settimane prima. Figurati se oggi si organizza una cosa per dopodomani. Poi alla fine due su sette manco vengono alla cena perché sono stati trattenuti altrove. E coi quali vecchi amici poi, finisci per litigare quasi sempre.Questo è il quadro del 2000. Al lavoro i rapporti sono impersonali (guardatevi). Una volta fuori non vedi l'ora di dimenticarteli il prima possibile i tuoi colleghi. Oppure li frequenti... il che è peggio ancora! :o] Perché vuol dire che frequenti solo i tuoi colleghi e nessun altro. Il punto fondamentale è questo: gli estranei non saranno mai amici nostri finché non ci facciamo amicizia. E quando cavolo ci facciamo amicizia se abbiamo creato una società che gli estranei li allontana invece di avvicinarli? Quindi è la teoria del filosofo danese dello scacco perpetuo: io non avvicino gli estranei disarmato perché sono apatico o menefreghista e perché gli estranei sono una possibile minaccia per me. Risultato, io non ho amici.Amici nuovi intendo. Perché vecchi amici d'infanzia chi più e chi meno tutti ne abbiamo. È la capacità di crearne di nuovi che viene meno nella nostra cultura diffidente. I giri sono sempre più blindati se ci fate caso. Per entrare in una comitiva devi essere presentato da altri due membri come in una loggia massonica. Una volta bastava dire tra grandi: Ciao, sono Stefano, vuoi essere amico mio? :o] No, però quasi. La diffidenza e indifferenza verso l'estraneo ci sta fregando a noi.Ha raccontato Beppe Grillo in uno spettacolo, parlando appunto di questo e dei tempi nostri e delle relazioni inter personali. Che quando lui era piccolo, un giorno dall'alimentari, la madre che si doveva allontanare per un motivo lo ha lasciato lì nel negozio con un signore, e gli ha detto: "Torno subito. Tu aspetta qui con questo signore. E fai il bravo". E ha lasciato il piccolo Grillo lì per alcuni minuti con un perfetto sconosciuto di signore. Non so se questo è successo veramente o è un racconto per lo spettacolo. Ma presumo che sia vero perché io ho degli aneddoti molto simili. Quando noi quarantenni si era piccoli, mica c'era questa diffidenza (direi terrore) verso gli estranei. Oggi pare che siano tutti potenziali mostri o pedofili. Voi fateci caso e domandatevi, le donne si domandino: io mamma, lascerei oggi mio figlio di 5 anni con uno sconosciuto per tot minuti? Posso rispondere io per voi? Ma manco pel cazzo che ce lo lascereste! Non oggi. Non nel 2007.Torno a Internet che mi sono un po' allontanato. Una volta un ex collega mi disse: "Beh, però se sei costretto a conoscere una donna in chat vuol dire che sei davvero alla frutta". Ragionamento che alcuni fanno ancora. Anche se oggi a distanza di un lustro abbondante di chat, molto di meno ciò accade, perché la realtà delle chat è ora più capillarmente digerita. Questo collega alcuni anni fa, voleva dirmi che le persone "normali" si conoscono nei luoghi deputati agli incontri. Come i millenni di storia e di evoluzione ci hanno abituato. Cioè le piazze le discoteche, il teatro, le cene a casa di amici, la strada, l'ascensore...Ma dove sta scritto che le persone "normali" si debbano incontrare alle cene a casa di amici? A parte che alle cene a casa di amici ci vanno solo gli amici oggi come oggi. Ed è impossibile fare amicizia con uno che è già amico tuo. :o] Ma la vera questione è un'altra. Siamo all'alba di una nuova era. Oggi le persone si incontrano più in chat che a teatro. È un dato di fatto. Il discorso del mio ex collega m'irritò. Perché qui non si è colto un cambiamento epocale: Ooggi la nuova piazzetta e il nuovo Bar dello Sport sono Internet. Disprezzo chi si sente superiore a questa realtà e pensa che i mentecatti si rifugiano in Internet e le persone "normali" invece non ne hanno bisogno. Come questa donna che s'è messa su un piano superiore al mio. Magari inconsapevolmente, ma ci si è messa. Mio e di quei poveri infelici con l'alito pesante che hanno bisogno di conoscere persone su Internet, mentre invece lei…"Non mi serve una scheda per conoscere nessuno qui dentro, ho tutte le carte in regola per farlo dal vivo"E fallo dal vivo allora! (rispos'io ad ella). Ma non pensare che gli altri siano meno di te. Dicevo prima, è un errore pensare che se sei bella e corteggiata fuori, in Internet non ci vieni. In realtà funziona esattamente al contrario: più sei bella e corteggiata e più sei attratta anche da questo mondo virtuale il cui corteggiamento avviene nell'anonimato (parlando solo di messaggerie ora). Il fascino dell'anonimato è una mina vagante eccezionale. Soprattutto se i tuoi vecchi amici ti fanno due palle così quando parlano. :o]Vi stupisce questo?Vi stupisce che qui ci sono (oltre a numerosissimi immancabili cessi) ragazzi e ragazze così belli da togliere il fiato? Vi stupisce che io da qui abbia conosciuto una fotomodella di Milano? Un'altra donna, sempre conosciuta qui. Bella, occhi azzurri che fanno luce di notte. Ricca di famiglia, insegnante di salsa e che parla quattro lingue, un giorno mi ha confidato di aver incontrato un ragazzo della messaggeria. E mi ha detto che quando si è trovata di fronte a questo (lei bellissima) non riusciva spiccicare una parola da quant'era bello lui.Parlo solo di estetica vi sarete accorti. E per ovvi motivi parlo solo di estetica (fate uno sforzo d'immaginazione). Le doti morali a chi interessano? :o] E mi fermo alla fotomodella e all'insegnante di salsa. Perché come vi ho detto la storia diventa lunga. Ma chi si mette al di sopra di Internet come il mio collega e come ha fatto questa donna... non solo non ha capito Internet. Che sarebbe cosa da poco in fondo. Ma in sostanza non ha capito l'era moderna. E questo si che è grave. Allora per chi la pensa come lei, io dico: baloccatevi pure con l'idea che i "normali" come voi si incontrano alle cene o altrove. Ma non venite a sfoticchiare me che io poi vi strapazzo!:o]Comunque mal comune mezzo gaudio. Anche io quando mi sono iscritto qui parecchi anni fa pensavo di trovarci più che altro le persone a cui la natura aveva aggiunto il carico da undici: balbuzienti, cellulitiche, butterati, culoni, sgorbi e mostri vari (che pure ci sono). Chi non saprebbe avvicinare una donna. Chi una donna non lo avvicinerebbe mai. Chi è in difficoltà con l'altro sesso, gli autistici, eccetera (che pure ci sono). Poi frequentando questo mondo virtuale mi sono accorto che c'è davvero tutto il mondo qui. Come un gigantesco McDonald's, dove ci vengono tutti. I belli e i brutti, i poveri e i ricchi. Perfino i giornalisti Rai ci vengono. Lo sapevate? Volete i nick? :o] Ci vengono tutti! Perché tutti soffrono di solitudine in questa nuova era. Chi più e chi meno.Chi si crede superiore a Internet... peste lo colga!:o]Dai che scherzo! Era una citazione. Comunque l'altro giorno quando ho letto il messaggio di questa donna "superiore a tutto questo marciume" mi sono un po' incazzato! Ora sto meglio! :o] È un discorso lungo quello sulla solitudine che ci colpisce un po' tutti. Anche chi si crede fuori perché magari conosce tanta gente. Perché la vera socializzazione non è stare fisicamente con gli altri. Ma è lasciarsi andare, agli altri. Un discorso lungo dicevo. Vi dispiace se non lo faremo ora? :o] Comunque questa donna di cui parlo, quando le ho risposto così un po' rudemente forse, mi ha detto:"(...) non mi piace per nulla il tuo modo di porti... pertanto presumo che questo sarà l'ultimo messaggio che ti scrivo (...)"E vabbè!:o]Post scriptum: se mai doveste incontrare qualcuno che vi scrive da un profilo: "Non mi serve una scheda per conoscere nessuno qui dentro, ho tutte le carte in regola per farlo dal vivo".  Voi prima fategli questa domanda: "E se non ti serve una scheda per conoscere, perché mi scrivi proprio da una scheda?". E poi se volete aggiungete pure: "Ha detto esesoyyo che te sei un coglione!".Ave atque vale.ESE