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Salvo Cesare e tutta la baracca!


Voi li fate mai quegli strani sogni ad occhi aperti tipo viaggi nel tempo, dove fate cose impossibili? Vi dico uno dei miei preferiti: torno nel 44 a.C. e salvo la vita a Caio Giulio Cesare. Come mi presento di fronte al dittatore di Roma è un dettaglio importante che ancora non ho ben definito. Magari mi presento come un indovino che legge i fondi del vino, o roba del genere. Comunque in sostanza si tratta di questo, io vado lì e gli dico: Ave Caesar! Attento! Non andare al senato il 15 marzo che hanno ordito una congiura contro di te e ti vogliono fare la pelle. So quello che dico. Fidati! Vuoi le prove? Manda una controfigura, uno schiavo che ti assomiglia, e quando i congiurati lo pugnalano (cinico io) irrompi in senato coi tuoi soldati. Poi magari gli racconto che ho fatto un sogno ricorrente, e nel sogno ho visto un’aquila che teneva tra gli artigli dei serpenti… o qualche bischerata simile, che gli antichi ci credevano a quelle visioni.Forse Cesare al principio non mi crederà, ma che gli costa verificare? Immaginatevi la faccia sua quando vede che gli ho detto la verità e che quella sera del 15 marzo del 44 a.C. i suoi migliori amici avevano davvero progettato di ucciderlo. Immaginatevi la sua gratitudine verso di me! Dopo aver consumato la sua giusta vendetta contro i congiurati, in un modo così atroce che non oso raccontarvi, mi promuove suo braccio destro e consigliere privato. Mi dà un vitalizio di 6,000,000 di sesterzi l'anno, una villa a Ostia per le vacanze estive e una residenza ufficiale sul Colle Palatino. Ottanta acri di terra, venti buoi, quindici schiavi e quindici schiave, da farne ciò che vuoi (così mi dice). Io poi in seguito li metterò tutti in regola. Più una guardia del corpo mia personale, scelta tra i migliori e più fidati veterani delle Gallie. Questo tanto per cominciare. E mi dà il permesso di chiamarlo "Ciccio", quando siamo soli.A questo punto sono di fatto l’uomo più influente di tutta Roma. Un potere che mi espone certo all’invidia e al rancore di molte altre potenti famiglie romane che magari erano state anni a leccare il culo a Cesare per ottenere le sue grazie… arrivo io e mi accaparro tutto. E qualcuno potrebbe pure mettergli la pulce nell’orecchio che io un giorno potrei usare la mia influenza per fare le scarpe allo stesso Cesare e diventare io imperatore al posto suo. Devo essere molto accorto su questo tipo di intrighi di palazzo. Ma io ho già pronta la contromossa: mi butto in ginocchio e mi affretto a dire a Cesare che io sono il suo umile schiavo e devoto servitore. Che quello che ho fatto l’ho fatto solo per servire la sua grandezza e servire Roma. Se non mi credi sommo Cesare, gli dico, sono disposto a cavarmi gli occhi e a tagliarmi una mano. E mentre dico ciò, brandisco il gladio per mettere in atto il mio proposito. Il saggio Giulio Cesare, colpito dal mio disinteresse per i beni materiali, un attimo prima (speriamo) di vibrare il fendente, mi ferma e mi abbraccia in lacrime commosso! Un giorno mi dirà, giocando a briscola in tenda: "Tu sei il figlio che avrei desiderato avere". Pensate!Ora che sono abbastanza parato posso usare il mio sapere per far si che il nascituro Impero Romano non debba mai finire di essere. Perché io vengo dal futuro e so un sacco di cose e posso usare le mie conoscenze per evitare la caduta dell’impero e l’invasione dei barbari. Così che oggi invece degli USA e della Cina avremmo ancora l’impero romano a governare il mondo. Noi. Non siete contenti? Guardate che lo faccio anche per voi tutto questo. :o]Una delle primissime cose che faccio è di risolvere una volta per tutte e definitivamente il problema delle invasioni barbariche. Perché i barbari invaderanno Roma in più ondate? Perché nel tardo impero la bella vita, gli agi e le mollezze avranno il sopravvento sulla cultura romana Old Style azzerando la spartana condotta di vita della prima parte del periodo d'oro. Ad un certo punto nessun cittadino romano ha più avuto voglia di fare il servizio militare considerato scomodo, che si è delegato sempre più ai liberti e alle popolazioni barbare alleate. Questi si sono insinuati piano piano come un dito nel culo in tutti i ruoli chiave fino a ricoprire praticamante tutti i gangli del potere militare a Roma. È un dato! Io gli faccio allora un resoconto semplice e asciutto, ma così efficace, che dopo il mio discorsetto i romani istituiranno la leva obbligatoria a partire dall'età di sei anni, per uomini e donne. Comunque, andiamo avanti col racconto. Cesare per volontà del popolo viene incoronato primo imperatore di Roma. Lui, e non Ottaviano Augusto, e io come suo braccio destro e fidato mentore sto sempre al suo fianco nelle decisioni importanti coi miei preziosi consigli. Dicendogli: “Ciccio fai così!” ... “Ciccio, devi fare questo" ... "Attento a non  fare quello!”.Se non che, porca puttana, ecco la prima fregatura di una lunga serie. Seguitemi bene che è un punto importante. Dopo la morte di Cesare abbiamo sulla ribalta politica Marco Antonio, Marco Emilio Lepido e Ottaviano a spartirsi il potere. Alla fine di una sanguinosa guerra civile, come sappiamo, la spunta Ottaviano Augusto, che diventerà il primo imperatore di Roma. Ma ecco il colpo di scena. Arrivo io dal futuro che salvo Cesare che diventa Lui il primo imperatore. Mi seguite? Ora il punto è questo: la storia che conosco io si basa sul fatto che Cesare muore e gli succede Ottaviano Augusto. Ma se Cesare non muore… non avremmo manco Antonio e Ottaviano dopo. E se non abbiamo Antonio e Ottaviano, non abbiamo nemmeno Caligola, Nerone, Claudio, Antonino Pio… gli imperatori barbari tipo Odoacre… Carlo Magno, Federico II, Napoleone, Hitler, J.F. Kennedy… Pierferdinando Casini, Umberto Bossi… non avremmo nessuno di questi grandi personaggi se io cambio il corso della storia.Porcaccia la miseriaccia zozza! Tutte le dritte che volevo dare a Ciccio per mantenere il potere per sempre, sfumano di fronte al fatto che io ho cambiato la storia e qualsiasi cosa gli racconto non si avvererà perché lui che doveva morire il 15 marzo del 44 a.C. non è morto ma è vivo e vegeto davanti a me! E mo’ che faccio? Sono impreparato di fronte a un corso degli eventi che mi è ignoto. Ma non è detta l’ultima parola. Se non posso governare la storia io so un sacco di cose interessanti che gli antichi romani non conoscevano. Ad esempio nozioni di geografia. Io so che esistono le Americhe. Pa’ppa ppero! Un continente ricco di risorse che aspetta solo di essere colonizzato. Pensa la regina Isabella di Castiglia che rodimento quando arriva e vede che l’America l’abbiamo scoperta prima noi romani. E Colombo, che si mette a fare? Gli rimane solo di aprire una pizzeria... che tra l'altro ho già in mente di inventare io. Ma c'è anche da considerare che non ci sarebbero mai stati una regina Isabella e un Colombo dopo.Ma un momento! Gli antichi romani del 40 a.C. se ne fregavano delle Americhe. Se è per questo non conoscevano manco l’Australia l’Oceania e praticamente tutta l’Asia. E anche se avessero saputo che esisteva l’America non ci sarebbero mai potuti andare. Le navi romane dell’epoca non potevano fare traversate oceaniche. Potevano solo navigare vicino alla costa o tutt’al più affrontare brevi tratti in mare aperto, con moltissimi rischi. Allora ecco: spiego ai romani come costruire navi con la chiglia e con velature moderne invece della scomoda vela quadra ereditata dai fenici e dai greci che usavano loro. Si, vabbè, ma io non ho nessunissima cognizione di come si costruisca un galeone, e nemmeno di velature so. Quindi sto zitto invece di fare una figuraccia. Tanto chissene frega dell’America e dei pomodori ci sono cose ben più importanti da inventare e da fare ora.Come ad esempio la polvere da sparo. Ta taaa!!! L’invenzione della polvere da sparo nel 40 a.C. cambierà per sempre il corso della storia. Immaginate l’esercito romano che invece che con gladi e pilum scende in campo con fucili e cannoni. Allora si che avremmo governato il mondo fino ai giorni nostri. Ma anche qui, io non ho la più pallida idea di come costruire un fucile e nemmeno di come si fa la polvere da sparo. So che è un composto di due o tre minerali ma non so quali, e anche se lo sapessi non so come trovare i giacimenti. A monte! Si rimane con spade e lance e ciccia! Però cazzo, è sfumata davvero una buona idea. Un attimo! Qualcosina, anche se poco, sull’arma bianca la so anch’io. Ad esempio so che l’arco ricurvo adottato dagli arabi secoli dopo è molto più efficace dell’arco lungo che usavano i romani, e anche che la balestra medioevale erede della balista greca era l’arma a mano a lunga gittata più potente dell’epoca. Non mi resta che buttare giù qualche schizzo e sperare che gli ingegneri romani riescano a metterli in pratica.Ma vedo che Ciccio comincia a dare segni di insofferenza. Vuole dei risultati. Forse era meglio se stavo zitto invece di promettere a destra e a sinistra meravigliosi cambiamenti sociali e militari. Perché mi accorgo che io non saprei inventare praticamente un cavolo di niente! Mi sento come Benigni e Troisi nel 500. Ma è così per tutti se ci pensate. Noi siamo fruitori di una tecnologia che non conosciamo affatto in realtà. Noi schiacciamo un interruttore e s’accende la lampadina. Vallo a spiegare agli antichi romani che tu schiacci l’interruttore e s’accende la lampadina. E il frigorifero per conservare i cibi? E il motore a scoppio? Il volo? La radio? Il vetro? Il cemento? La plastica? Tanto per dirne alcuni. La plastica è difficile senza il petrolio, ma una bussola? Andiamo amici, una stupidissima bussola. Qualcuno di voi sarebbe in grado di fabbricarla? Perché io così su due piedi no! E chi è buono a trasmettere queste conoscenze. Sono impotente di fronte a un sapere che non so.La candela, caspita! Mi sono dimenticato la candela profumata. La candela è semplice. Questo glielo posso dire ai romani che usano le lucerne a olio o candele fatte di sego e pece che puzzavano. Non sarà mai come inventare il motore o la fotografia, ma insomma è già qualcosa. Tu prendi uno stoppino di canapa, lo ricopri di cera tutto intorno, ed eccolo là hai inventato la candela. Ma no quella di sego di maiale che impestava tutto l'ambiente, la cera profumata che usiamo noi voglio introdurre. Sai che successone nei lupanari della Suburra? Si, ma la cera in natura dove la si raccoglie? Non ci sono campi di cera… almeno mi pare! :o] Ragazzi, se qualcuno sa come si fabbrica la cera, me lo dice per favore? Ma non la fanno le api per caso? Bisognerà introdurre quindi l’apicoltura tra i romani.Altre due cosette rapide rapide: noi usiamo i numeri arabi. I romani non conoscevano lo zero. I numeri romani cominciavano dal numero uno. Non mi resta che spiegare loro che prima dell’uno viene lo zero. Allora loro mi guardano e mi dicono: “Si, e mo’ co’sto zero che ce famo?”. E io rimango come un babbalone. La carta è importantissima per la divulgazione di massa del sapere. Ora romani vi spiego come si fabbrica la carta. Ascoltatemi bene che non ripeto! Prendete un pioppo… abbattetelo, e poi sfrondatelo dei rami e pulitelo della corteccia. Ora che avete preparato un bel tronco nudo, sminuzzatelo e riducetelo in poltiglia… e poi? Qui mi perdo. Per adesso continuate con le pergamene in volumi che andate bene, poi Dio provvede!E a proposito di Dio. Gli dico: aprite bene lo orecchie romani. Non appena s’affacciano sulla scena i primi cristiani che vanno in giro a raccontare che esiste un unico Dio invece degli Dei… voi ciancicateli di botte! Sterminateli tutti. Perché i cristiani sono i veri colpevoli di tutti i guai dell’umanità. Dal fanatismo religioso alla fame nel mondo. Quindi mi raccomando, scovateli e fateli fuori tutti fino all’ultimo. Che con gli Dei dell’Olimpo che fanno casino come gli uomini, provano invidie amori e gelosie come gli uomini, e s’inchiappettano nei boschi… stiamo molto ma molto meglio! Voi non sapete che danni che hanno fatto questi cristiani.Torniamo alle invenzioni e alle scoperte importanti. Se è saltata l’invenzione della carta per motivi tecnici, sfuma di conseguenza anche l’invenzione dei caratteri mobili e della stampa. Potevo far rimanere con un palmo di naso Gutenberg, e invece niente! Per inventare la stampa bisogna prima inventare la carta. Quando si dice la sfiga! Ma posso sempre tentare un modello sperimentale su carta pergamena. Ora vediamo in campo medico che posso fare. Idem con patate! E chi lo sa come si scopre la penicillina? L’aspirina? La tintura di iodio? L’alcol denaturato? Oh, l’alcol denaturato credo che sia una delle cose più stupide da inventare. E io nemmeno quello! Il piombo però intanto glielo faccio abolire dalla fabbricazione di posate e utensili per la cucina. Ma siete matti? Gli dico. Il piombo è velenosissimo! Volete che vi caschino tutti i denti? Gli metto addosso una di quelle strizze...E poi altre cose chi le sa? Anche se gli spiego come funziona la circolazione del sangue, scoperta dal medico inglese William Harvey solo nel 1628, e in termini veramente poveri, credetemi, altre cose chi è buono a spiegarle? Una cosa l’ho ben chiara. Mai dire agli antichi romani che soffri di cefalea cronica, se fosse. Perché se soffri di mal di testa i chirurghi romani per fartelo passare non ti davano l’aspirina. Ti praticavano un foro nel retro del cranio con un trapanetto circolare, poi ti asportavano un po’ di materia cerebrale con un ferro chirurgico ad uncino e aspettavano la guarigione. Quindi ragazzi… se anche il vostro mal di testa fosse insopportabile, acqua in bocca! Dite sempre che state una favola!Insomma coniglietti e conigliette, che Giove me la mandi buona! Mi accorgo che di tutte le cose piccole e grandi che hanno fatto grande l’umanità nei secoli le uniche cose che per certo potrei inventare sono le carte da gioco napoletane, la dama gli scacchi, il camino, forse il parafulmine, ma non ne sono nemmeno troppo sicuro e la sedia a dondolo. Utilissima! Ben poca cosa per uno che come me era partito con tante vertiginose ambizioni. Speriamo solo che Ciccio abbia il senso dell’umorismo e che dopo una campagna vittoriosa gli piaccia rilassarsi la sera dopo cena sotto la tenda sulla sua sedia a dondolo con stemma imperiale, giocando a briscola, magari a lume di candela davanti al camino, dov’è montato un bel parafulmine. Se no mi vedete crocefisso sulla Via Appia.Nota: le carte da gioco napoletane plastificate sarebbero in legno di cedro anch’esse. Il che crea un certo disagio quando le devi mescolare. Ma questo dettaglio lo risolvo in seguito...Superior stabat lupus.ESE