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COLPITO SATELLITE SPIA "IMPAZZITO"
Un missile lanciato da una nave della marina Usa ha colpito il satellite spia fuori controllo che stava precipitando sulla terra. Lo riferiscono fonti del Pentagono. "Il missile è stato lanciato ed (era) un successo intercettarlo", ha detto la fonte che non ha aggiunto ulteriori dettagli. Fonti ufficiali americane hanno affermato che era stato pianificato il lancio di un missile da una nave nell'Oceano Pacifico. Non vi è alcuna notizia se sia stato distrutto il serbatoio del carburante del satellite. Un missile SM-3 è stato lanciato dall'incrociatore della classe Aegis il Lake Erie nel Pacifico alle 22:26 locali (le 3:26 in Italia) e ha intercettato il satellite spia a circa 247 chilometri sopra l'oceano. Una rete di sensori conferma che è stato intercettato il satellite che era molto vicino all'orbita dell'atmosfera terrestre. Secondo il Pentagono una conferma che il serbatoio del carburante sia stato distrutto dovrebbe essere disponibile entro 24 ore. A causa della relativa vicinanza all'orbita terrestre e al tempo di impatto i detriti inizieranno a cadere nell'atmosfera terrestre immediatamente: quasi tutti in 24-48 ore, il restante entro 40 giorni. La decisione di abbattere il satellite 'impazzito' era dovuta anche al fatto che il serbatoio conteneva una sostanza chiamata idrazina, molto pericolosa se avesse raggiunto la Terra. Russia e Cina hanno espresso preoccupazione per l'operazione. In particolare il ministro della Difesa russa ha insinuata che si potesse trattare di un'operazione di copertura per un test sugli armamenti. Ma Washington ha risposto che si trattava esclusivamente di un'operazione a difesa della salute della popolazione.PECHINO ACCUSA USA, IPOCRITILa Cina chiede "informazioni" e accusa gli Stati Uniti di usare un doppio standard, dopo che Washington ha abbattuto un satellite fuori controllo che stava precipitando verso la terra. "La Cina chiede agli Stati Uniti di rispettare seriamente i suoi obblighi internazionali e di fornire rapidamente le informazioni e i dati necessari affinché si possano prendere misure preventive", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Liu Jianchao aggiungendo che l'episodio "rischia di creare squilibri nello spazio". In un lungo editoriale pubblicato sull'edizione internazionale del Quotidiano del Popolo, organo del Partito Comunista Cinese, si ricorda la vicenda dell'abbattimento di un satellite fuori uso da parte della Cina nel gennaio del 2007 e accusa gli Usa di "ipocrisia". Il giornale ricorda inoltre che all'inizio di febbraio, a Ginevra, Russia e Cina hanno proposto una bozza di trattato per bandire dallo spazio le armi e l'uso della forza contro satelliti ed altri velivoli. La proposta è stata respinta dagli Usa che, secondo il Quotidiano del Popolo, "non vuole rinunciare al vantaggio di cui gode al momento nella tecnologia spaziale", che anzi "sta cercando di estendere e di sfruttare pienamente". Nel 2007 la stampa americana definì l'abbattimento del satellite cinese, deciso come test per un missile antisatellite, "l' azione militare più provocatoria della Cina da quando, dieci anni fa, ha sparato un missile al largo delle coste di Taiwan". Alle proteste americane si aggiunsero quelle di alcuni importanti vicini della Cina, in primo luogo Giappone, India e Corea del Sud, che si sentono direttamente minacciati da un' eventuale estensione nello spazio della potenza militare cinese. Pechino ammise di aver abbattuto il satellite con un inspiegabile ritardo di cinque giorni. Lo stesso portavoce che ha espresso oggi la posizione cinese, il diplomatico Liu Jianchao, affermò che il test "non era diretto contro nessun paese" e che non costituiva "una minaccia per nessun paese". Gli unici paesi ad aver sperimentato armi spaziali, oltre alla Cina, sono gli Usa e la Russia. Gli esperti occidentali spiegarono il test cinese - fatto a sorpresa, tanto che alcuni sollevarono il dubbio che i dirigenti militari avessero scavalcato quelli civili - con la volontà di Pechino di raggiungere una "parità" nello spazio con gli Usa che gli consenta un eventuale attacco a Taiwan, l'isola di fatto indipendente che la Cina rivendica e che oggi potrebbe essere bloccato dalle armi stellari americane. Gli Usa, pur riconoscendo come "unica Cina" quella che ha la capitale a Pechino, sono il principale partner commerciale e militare di Taipei. Una legge, il 'Taiwan Relations Act', rende obbligatorio per il governo di Washington un intervento militare nel caso di un attacco cinese all'isola.