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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 02 Maggio 2007 da siraragon

Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all’irata protesta del popolo contro l’oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell’ombra e nella miseria.

Ernesto Che Guevara

 

 

Perchè una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile...

 

 

tutti finiamo per dimenticare la nostra vera esistenza per cancellare le nostre individualità e stiamo appiccicati alle nostre maschere ignorando per sempre il nostro vero io. E se qualcuno ce lo fa notare, arriviamo a odiarlo, crediamo che sia pazzo o che voglia violare i nostri più riposti segreti.

 

 

Abbiamo tutti due vite, la prima, dell'anima, ci porta a sognare, fantasticare, guardare all'infinito; la seconda, del corpo e del quotidiano, ci porta alla morte.

 

 

Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.

 

Se devi vivere tutta la vita strisciando come un verme, alzati e muori!

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 03 Marzo 2007 da siraragon

Io ho cenato parecchie volte con lei, spesso e' stato piacevole, altre volte non sapevo cosa dirle.
Una volta l'ho vista che accarezzava una foglia secca sull'asfalto di un sentiero desolato. Un'altra volta rincorreva i miei sospiri e afferrandoli strappava loro qualche ricordo.
Ci sono sere in cui vola a bassa quota nel rosso dei tramonti più belli, tra le decorazioni indecise di luci e ombre del crepuscolo muto, che zittisce sempre anche me, inondandomi di quiete e di quell'incanto segreto che lei sapeva ravvivare con maestria, riempiendo la mia sensibilità di proposte nuove, di note rasserenanti e di nostalgiche raffigurazioni immortali che pretendono continuamente il primato tra i miei pensieri confusi.
Ci sono volte in cui mi ha visto mentre piangevo ricordando il mio amore perduto.
Ci sono mattine in cui mi fa rabbia perché spesso non è invitata, eppure si presenta con le prime voci del giorno. In alcuni momenti però l'ho amata più di ogni altra cosa.
Mi ha visto ridere in una stanza vuota, cammina spesso al mio fianco aggrappata alle mie spalle evitando così di curvarle troppo per qualche idea un po' più mesta, passeggia molto con me mentre per strada la folla mi spinge, corre, mi calpesta i piedi.
Ieri poi l'ho intravista mentre in tv si parlava di legami amorosi.
Credo che molte volte abbia provato pena per me.
Una volta credimi, l'ho vista seduta coraggiosamente su un petalo di rosa mentre soffiava nel vento le parole che non si possono dire, ma che alitavano l'atmosfera con le frasi che chiunque nasconde e che io in particolare reprimo ordinatamente sotto sorrisi tranquilli. Conosce tutti i miei sogni, le ho bisbigliato tutte le mie ambizioni, riesce a vestirsi di colori ogni volta diversi, lei è nel silenzio di un pianoforte che nessuno usa più, nell'indifferenza di chi finge di ascoltare la vita mentre in verità perisce di insoddisfazioni. Adora ascoltare le canzoni stonate dei barboni e le bestemmie degli infami, chiacchierava molte volte con mia nonna che era solita ripeterle sempre le stesse frasi, le solite memorie, ma lei è fatta così e non si stancava mai di ascoltare pazientemente mia nonna quando per l'ennesima volta parlava del marito scomparso.
E' la carezza desiderata da un cane abbandonato che aspetta spaventato un po' di conforto, mentre nei suoi occhi già si vede l'abbandono.
E' in quell'azzurro dei pomeriggi di primavera mentre gli altri si abbracciano, si baciano, lei sostiene chi non è toccato da nessuno.
Ha abbattuto tutti quelli che non avevano via di scampo, è stata l'unica capace di dire addio a molti suoi amici che dopo poco decidevano di suicidarsi. Non ha mai giudicato le coscienze sporche che si lamentavano nel buio.
Sa riconoscere sempre cosa dicono i miei occhi, spesso l'ho nominata, anche involontariamente, e non si è fatta negare mai, è stata sempre al mio fianco soprattutto in quelle notti in cui faceva caldo e la vedevo raggiungermi saltellando da quei prati illuminati dalla fervida fantasia della mia indistruttibile speranza e dalla luna, campi velati di rugiada sui quali esibivo le mie dolcissime glorie ormai inconcretizzabili e distanti dallo sguardo della realtà, erano le stesse notti in cui io pensavo troppo, fissando emozionato il tremolio dei miei rimpianti e delle stelle, lei era lì, e adesso mi detta le parole che sto scrivendo, mi tiene compagnia, vorrebbe aiutarmi ma non sa che già fa tanto solo guardando mentre gioco con questa penna...

è la solitudine.

 

 

 
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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da eskimorosso

ANCHE SE IL NOSTRO MAGGIO
HA FATTO A MENO DEL VOSTRO CORAGGIO
SE LA PAURA DI GUARDARE
VI HA FATTO CHINARE IL MENTO
SE IL FUOCO HA RISPARMIATO
LE VOSTRE MILLECENTO
ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI
SIETE LO STESSO COINVOLTI.

E SE VI SIETE DETTI
NON STA SUCCEDENDO NIENTE,
LE FABBRICHE RIAPRIRANNO,
ARRESTERANNO QUALCHE STUDENTE
CONVINTI CHE FOSSE UN GIOCO
A CUI AVREMMO GIOCATO POCO
PROVATE PURE A CREDERVI ASSOLTI
SIETE LO STESSO COINVOLTI.

ANCHE SE AVETE CHIUSO
LE VOSTRE PORTE SUL NOSTRO MUSO
LA NOTTE CHE LE "PANTERE"
CI MORDEVANO IL SEDERE
LASCIANDOCI IN BUONAFEDE
MASSACRARE SUI MARCIAPIEDI
ANCHE SE ORA VE NE FREGATE,
VOI QUELLA NOTTE VOI C'ERAVATE.

E SE NEI VOSTRI QUARTIERI
TUTTO È RIMASTO COME IERI,
SENZA LE BARRICATE
SENZA FERITI, SENZA GRANATE,
SE AVETE PRESO PER BUONE
LE "VERITÀ" DELLA TELEVISIONE
ANCHE SE ALLORA VI SIETE ASSOLTI
SIETE LO STESSO COINVOLTI.

E SE CREDETE ORA
CHE TUTTO SIA COME PRIMA
PERCHÉ AVETE VOTATO ANCORA
LA SICUREZZA, LA DISCIPLINA,
CONVINTI DI ALLONTANARE
LA PAURA DI CAMBIARE
VERREMO ANCORA ALLE VOSTRE PORTE
E GRIDEREMO ANCORA PIÙ FORTE
PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI
SIETE PER SEMPRE COINVOLTI,
PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI
SIETE PER SEMPRE COINVOLTI.

 

 

Fabrizio de andrè

 

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da eskimorosso

A MUSO DURO
(F.Urzino - P.A.Bertoli) 

E adesso che farò, non so che dire 
e ho freddo come quando stavo solo 
ho sempre scritto i versi con la penna 
non ordini precisi di lavoro. 
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani 
e quelli che rubavano un salario 
i falsi che si fanno una carriera 
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
 
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada 
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
 
e ho fatto mille viaggi nei deserti 
perchè volevo dire ciò che penso 
volevo andare avanti ad occhi aperti 
adesso dovrei fare le canzoni 
con i dosaggi esatti degli esperti 
magari poi vestirmi come un fesso 
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
 
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada 
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
 
e non mi importa niente di saperlo 
riempirò i bicchieri del mio vino 
non so com'è però vi invito a berlo 
e le masturbazioni celebrali 
le lascio a chi è maturo al punto giusto 
le mie canzoni voglio raccontarle 
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
 
ed affronterò la vita a muso duro 
un guerriero senza patria e senza spada 
con un piede nel passato 
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
 
o se avrò soltanto volti sconosciuti 
canterò le mie canzoni a tutti loro 
e alla fine della strada 
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.

 

 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da eskimorosso

ROSSO COLORE
[P.A. Bertoli - A. Borghi]

Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano,
dal paese dove sono a lavorare,
dove son stato cacciato da un governo spaventoso
che non mi forniva i mezzi per campare;
ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore
e una voglia prepotente di tornare,
di tornare nel paese dove son venuto al mondo,
dove lascio tante cose da cambiare.
E mi son venute in mente le avventure del passato,
tante donne, tanti uomini e bambini,
e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro,
i sorrisi degli amici e dei vicini ;
e mi sono ricordato quando giovani e felici
andavamo lungo il fiume per nuotare,
e Marino il pensionato ci parlava con pazienza,
aiutandoci e insegnandoci a pescare.
Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare,
e pensavo di potermi già sposare,
e Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo,
e mia madre l'aiutava a preparare;
ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti,
l'ho sposata l'anno dopo per procura,
perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro
e ci resero la vita molto dura.
Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare,
per respingere l'attacco del padrone;
arrivati da lontano, poliziotti e celerini
caricarono le donne col bastone;
respingemmo i loro attacchi con la forza popolare,
ma, convinti da corrotti delegati,
ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi,
e da quelli che eran stati comperati.

E mi viene da pensare che la lotta col padrone
è una lotta tra l'amore e l'egoismo,
è una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi,
ed il popolo che vuole l'altruismo;
e non contan le parole che si possono inventare,
se ti guardi intorno scopri il loro giuoco:
con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene,
con le mani ti regalan ferro e fuoco.
Caro amico, per favore, tu salutami gli amici,
ed il popolo, che è tutta la mia gente;
sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare,
che rimpiango e che mi ha amato veramente;
verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare,
e staremo finalmente al nostro posto,
finiremo di patire, non dovremo più emigrare
perché un tale ce lo impone ad ogni costo.
E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella,
chissà come sarà grande e signorina;
e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne,
sanno vivere con forza che trascina;
ma - le hai mai guardate bene? - ti sorridono col cuore,
negli sgardi non nascondono timore,
dove sono però uniche è sul posto di lavoro,
son con gli uomini e si battono con loro.
Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo,
quest'amore non ci cade giù dal cielo;
ma parlando della vita, e pensando al mio paese,
mi è sembrato come fosse tolto un velo,
e mi pare di sapere, e finalmente di capire,
nella vita ogni cosa ha un suo colore,
e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore,
e l'azzurro… (ecc.)

 

 
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