Un blog creato da Essenza.Dominante il 18/03/2007

Essenza Dominante

Non mi ritengo un Master ma un'Essenza

 
 
 
 
 
 

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Messaggio #3 »

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 18 Marzo 2007 da Essenza.Dominante

Ho notato che in questi blog vige una certa censura, quindi ciò che scrivo sarà solo parziale. Per chi fosse interessata a leggere interamente gli scritti può contattarmi nella email:

essenza_dominante@libero.it

"Appurato che eri si a cena ma con una tua amica, decisamente non ho motivo di arrabbiarmi.... anche se ce lo avrei, visto che comunque il permesso andava chiesto, permesso che avrei sicuramente dato.

Il motivo per punirti comunque c'è, visto che insisti nel mangiarti la pelle vicino alle unghie dei pollici, che rovina inesorabilmente rico e french.
Non lo sopporto.

In ogni caso poi dobbiamo continuare il nostro addestramento da cagnetta.
Procediamo quindi, dopo avere indossato autoreggenti basse a rete, tacchi alti e collarino in pelle con brillantini originale da cagnetta tedesca, al lavoro periodico.
E' dura lo so, ma va fatto.
Prima provvedo ad agganciare il collarino per l'anello con una corda e poi ti faccio mettere in ginocchio per terra con la testa appoggiata sul letto. La corda viene poi fissata corta, 30 / 40 cm di lunghezza al bordo del letto.
Bloccata completamente direi.
Ma d'altronde voglio che tu stia lì.
Procediamo poi, prima con delle sculacciate, intervallata da lunghi momenti, interrotti dalla sculacciata successiva.
Passiamo poi al batteur francese in cuoio, dopo averti chiesto se fa male, e mi dici di ricordare di si, e procediamo senz'altro, visto che deve fare male, era proprio quello che volevo, anche se sai che odio la violenza.
Una serie lenta ma inesorabile di slappate sul culo, che servono sicuramente a ben disporti mentalmente, i sorrisetti iniziali anche nascosti o velati sono decisamente oramai passati, e la tua mente comincia a farsi libera veramente adesso, lo sento, c'è posto nei tuoi pensieri solo per te e per la mia ESSENZA.

immagine

Ti interrogo ogni tanto su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, e oramai non sbagli più, neanche volontariamente come fai di solito, e rispondi sempre correttamente finendo con 'padrone' le parole che mi rivolgi.
Vado avanti, la corda intorno alla vita con treccia che ti passa in mezzo alle gambe, che tiro verso l'alto procurandoti sensazioni decise mentre ti sculaccio nuovamente, fa il suo effetto.
Cambiamo, ti faccio salire sul letto.
Lego i polsi agganciandomi con una corda alla corda che ti ho già legato in precedenza in vita. Adesso hai i polsi ancorati al pancino.
Ti faccio mettere su un lato con le gambe piegate.
Ancora un pò di sculacciate, molto forti, che ti fanno gemere, quasi urlare.
Poi prendo la bacchetta ed inizio a farla scorrere sul tuo corpo... intorno ai capezzoli ormai turgidi. La temi quell'astina... hai sempre timore che possa usarla per lasciarti i segni, ti lamenti, non riesci a stare zitta, fa nulla, procedo con severità in ogni caso anche se sai che non amo la violenza... preferisco vedere il tuo corpo dimenarsi appena sfioro le tue parti intime. 
Va fatto e lo sai.
Poi a pancia in su, appoggio una benda sugli occhi, pronta ad essere completamente esplorata dalle mie mani.
Aspetto un pò, ti parlo, mi rispondi sottovoce.

Forse credi che sia finita, lo so.
Parliamo un pò. Ti faccio delle domande.
Dopo avere riflettuto con diligenza e devozione rispondi.
Hai poca volgia di parlare però, come al solito mentre sei così.
Avvicino la mia mano, la porto sopra il monte di venere...
Sei vicina con le mani, ma sei legata, non riesci a proteggerti.
Urli ancora.
Mi fai una pena poveretta... lo sai.

Vorrei che ti potessi vedere. Sei una cagnetta in balia della mia ESSENZA.
Ti slego le mani.
Ti faccio scendere dal letto.
Ti faccio mettere per terra in ginocchio.
Una corda è agganciata al collare, l'altra ti gira intorno alla vita, è annodata sull'ombellico, scende giù e con la treccia passa sulla tua intimità, risale da dietro e arriva fino alla mia mano. Ti tengo praticamente per il collo e per la .....
Perfetto.
Ti ordino di seguirmi, tirandoti un pò per il collo è un pò per l'altra corda che ti passa in mezzo alle gambe.
Docilmenete e da brava cagnetta, gattonando, lo fai.
Con la testa bassa.
Non stiamo scherzando decisamente, stiamo facendo sul serio e il tuo comportamento è quello giusto.
Dopo quello che hai già passato voglia di scherzare non può essercene.
Non è un gioco.
Arriviamo in cucina.
Poso il mio cellulare per terra, a pochi centimetri dal tuo viso.
Ti faccio leggere i messaggi, a volte insolenti, coi quali mi rispondi.
Ti chiedo se erano risposte corrette da dare alla mai ESSENZA.
Pensi un pò.
No padrone, non erano corrette, padrone.
Ti dico che ti devo punire ancora, per le tue risposte via sms.
Blocco le due corde, quella che ti tiene per il collo va verso dietro al calorifero e l'altra che passa in mezzo alle gambe, risale sopra le schiena e va verso avanti bloccata ad un mobile.
Sei immobilizzata, collo alzato all'indietro ma non puoi andare all'indietro perchè l'altra corda in mezzo alle gambe ti tira in avanti.
Provvedo a delle sculacciate decise.

Ti risculaccio.
Ti dò da bere, dici che non hai sete ma ti dico che devi bere lo stesso.
Metto dell'acqua in un piattino, lo metto per terra e ti dico di bere, con la bocca, lasciando il piattino per terra.
E poi ti dico di leccarlo, di asciugare tutta l'acqua.
Esegui diligentemente. Ma sei una cagnetta già addestrata, non certo alla prima lezione, lo davo per scontato e comunque ero pronto a punirti molto duramente nel caso.
Sono tutto sommato soddisfatto della mia cagnetta e ti faccio tornare a quattro zampe verso la camera, e ti faccio accucciare ai piedi del letto.
Adesso li dovrai leccare il tuo padrone, e poi ti farò salire sul letto e ti userò per un bel pò, sei pur sempre anche una affascinante fanciulla oltre che un'adorabile cagnettina.

Devo dire che sai essere adorabile e perfetta quando vuoi.
Anche a cena lo sei stata poi, al Merluzzo Felice, piccolo ed adorabile.
Eri un amore mentre mi guardavi e sorridevi, mi parlavi e mangiavi il pesce.
Ti sei anche lanciata sul vino poi, un quarto non è molto ... ma su di te ha decisamente fatto effetto.
Non ti potevo rimandare a casa in quella condizione, era pericoloso.
E così ho dovuto prendere una decisione.
Quella di tenerti con me anche quella notte, sconvolgendo i miei piani.
Forse è stato un guaio. Forse no.
Vedremo."

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