essere consapevole

Essere consapevole


(Preambolo)Quello che vado a riportare qui sotto è un post che pubblicai tempo fà su un forum che tratta di psicologia a cui partecipavo.Lo incollo di seguito perchè è un passo importante della mia esistenza,una pietra miliare nella mia storia di essere umano e in quella del mio lungo percorso terapico, segna la nascita della nuova me con cui,da allora,convivo:IL MIO ESSERE CONSAPEVOLE E' per questo voglio che resti scolpito nelle pagine del mio blog,perchè io non me ne possa dimenticare MAI!!!
Come già una volta vi ho raccontato,ho iniziato a fare terapia 15 anni fa… Quindici lunghi anni…. Non è stato un percorso unico,ci sono state molte pause,qualche volta lunghe pause. Sembrava ch’io avessi finito,mi sentivo bene con me stessa o avevo risolto quel qualcosa che mi aveva fatto iniziare quel percorso. Ma poi accadeva sempre,dopo poco o dopo molto,che ancora sentissi il bisogno di riprendere il mio percorso. Dapprima ci sono stati gli anni “froidiani” passati ad analizzare la mia infanzia in lungo e in largo,a sviscerare i traumi fino a cercare di non sentirli più tali. Anni spesi ad analizzare i sogni come espressione di un’io interiore angosciato da paure e combattuto con se stesso e verso gli altri. Anni utilizzati per distruggere più che per costruire. Anni infelici in cui più mi cercavo e meno mi trovavo. Poi l’avvento di un nuovo terapeuta,un uomo per giunta….. Io che gli uomini li odiavo per quello che mi avevano fatto…. Ricominciare da capo o continuare ma cambiando…. Raccontarsi ad un uomo…..un essere facente parte della schiera del nemico… Ma un uomo che ha saputo conquistare la mia fiducia (professionalmente parlando) Mi dicevano: “ma lui è un comportamentista…” Io non capivo nemmeno cosa volesse dire e lo interpretavo come un: “non và bene per te” E invece lui era perfetto per me!! Non avrei potuto capitare in mani migliori. Ho trovato,come si suol dire, la scarpa per il mio piede. Mi ha guidato dentro me stessa,insegnandomi a comprendermi e ad accettarmi. Ha spianato la strada della consapevolezza. Mi ha istruito su me stessa. Mi aiutato a capire l’ansia e a sfruttarla a mio vantaggio per non lasciarle prendere il sopravvento. Mi ha mostrato il panico e la rabbia e mi ha fornito gli strumenti per combatterli. Mi ha introdotto all’ascolto di me stessa e alla comprensione dei miei bisogni. Mi ha spesso fornito letture che incrementassero questo percorso,insegnandomi così un auto terapia continuativa. Anni ben spesi quelli. Anni in cui ho imparato la teoria ed ho tentato la pratica… Dopo è arrivata lei…un’altra psi…con gli psicofarmaci e il resto….. Ancora terapia…. E sempre li a chiedermi: “ ma qui che ci faccio?” Sono tre anni che vado da lei,anche in questo caso non in modo continuativo, e ho spesso avuto la sensazione di perdere del tempo. Mi è capitato spesso di non capire lo scopo di quel che facevo,di avere la sensazione che quello spazio fosse solo un contenitore;come un cestino per i rifiuti in cui riversare pensieri,accadimenti e sensazioni;ma senza che servisse a nulla,se non ad alleviarne il peso. Solo di recente ho notato che in realtà così non è... Ora l’ho soprannominata “la gatta” la mia Michy,perché sta sempre li buona ad ascoltare e sembra che non scenda mai in campo…mentre invece lo fa,ma con astuzia. Un balzo ed è giù,un altro balzo e non c’è più! E’ stata così veloce che non hai avuto il tempo di rendertene conto,ma ha colpito nel segno. Un graffio,come quello di un gatto,sottilissimo,che quasi non lo vedi;ma lo senti bruciare come fosse una ferita aperta e sanguinante. E’ come se avesse un arco e prendesse una freccia,mira e…zac..centro perfetto!!! In quest’ultimo periodo sono successe una marea di cose,accadute alla velocità della luce. Un turbinio di emozioni da far girare la testa per un secolo. Emozioni,sentimenti,passione,odio,rabbia,rancore… Ho rivisitato ancora una volta,ancora più in profondità,me stessa,le mie origini… Senza che me ne accorgessi lei mi ha guidato in lavoro chirurgico sulla mia interiorità…. E alla fine è accaduto…. Me lo ero chiesta per anni…avevo atteso per anni quel momento…lo immaginavo come un’illuminazione…pensavo:”un giorno mi sveglierò e come per magia avrò compreso…” Devo rendere merito (prima di spiegarmi meglio) che ha notevolmente contribuito a tutto questo l’avvento di due persone nella mia vita. Questi due esseri,in modo totalmente differente,ma comunque profondo,hanno fatto si che l’opera che avevo intrapreso finora prendesse una svolta definitiva. Il primo ad introdurmi al concetto di consapevolezza era stato il mio terapeuta maschio,che col tempo era riuscito a fornirmi una visione globale molto dettagliata al punto da farmi pensare che ci fossi arrivata (se ricordate già in altri post ne avevo parlato) Ed in un certo senso così era,avevo raggiunto quel che io definivo “un buon livello” di consapevolezza di me. Intuivo che non era una consapevolezza totale ma non comprendevo cosa dovessi fare per proseguire in quello che mi appariva come un percorso finito. Poi è arrivato Nomade,con la sua filosofia zen e il buddismo… Con il suo “vivi al presente,qui e ora” Mi ha assolto dal senso di colpa,fornendomi un punto di vista diverso rispetto ai miei traumi interiori. Mi diceva:”non trattenere nulla,lascia scorrere il flusso…” Ma io non capivo….ascoltavo,leggevo…ma non capivo. “…prima non c’è niente e dopo nemmeno…” Ma io non capivo…. Poi ancora è arrivato lui…un essere ancora privo di consapevolezza,agli esordi del suo cammino;che,senza volere e senza sapere quel che faceva, mi ha reso visibile quel che avevo dinnanzi agli occhi. Che mi ha ricordato chi sono e perché ho diritto ad esistere Che con un tocco delicato e involontario,impercettibile,mi aperto il cuore e le mente. Ci siamo guardati l’anima e mentre accadeva io ero finalmente presente. Ci siamo parlati senza dire quel che non era necessario ed io,nello stesso momento in cui accadeva,comprendevo che stava accadendo. Sentivo il mio interiore,ascoltavo i miei pensieri. Vivevo l’evento dall’esterno come accadimento che ti accade,ma anche dall’interno sentendo le sensazioni che l’accadimento provocava in tempo reale. Ero presente,ero “qui e ora” nel momento in cui i fatti si svolgevano. Ero consapevole e senziente. E lasciavo “scorrere il flusso” senza tranerlo Ho liberamente scelto quel che mi accadeva (forse per la prima volta in vita mia) rimpossessandomi del “libero arbitrio” e sapendo che sarebbe accaduto,l’ho vissuto mentre accadeva e ho compreso quel che da li sarebbe stato. Dopo 15 anni di terapia ho raggiunto e compreso cosa sia la consapevolezza. Ho parlato con la mia psi di tutto questo e le ho detto:”Doc non capisco,mi sembra di aver perso la spontaneità. Sto sempre li a pensare a quel che mi accade,a cercare di capire e a programmare la mossa successiva” E come se vivessi dentro la terapia. E lei mi ha risposto: “Non è mancanza di spontaneità è consapevolezza,lei è una terapizzata” Perdonatemi amici miei,so che le mie parole appaiono incomprensibili;mi rendo conto rileggendomi che non sono in grado di trasferirmi l’emotività necessaria a renderle tangibili. Spero che possiate comprendermi lo stesso. da "I DESERTI BLU": Con la consapevolezza è cambiato l'atteggiamento mentale,quell'atteggiamento che è determinante sia nel creare i presupposti del disagio,della malattia;che nel favorire la guarigione. Ora non mi rimane che chiedermi:"cosa mi aspetta da qui in avanti?"