Il_piccolo_sognatore

Un sogno esce dal cassetto e prende forma nel lascito della mia vita


Nella raccolta Il piccolo sognatore di Napoli di Domenico Reccia il verso recupera il valore di comunicazione necessaria: prima espressione scritta che l’autore tenta per condividere con il lettore i sentimenti più semplici, il piacere delle piccole cose e lo stupore continuo per il mondo.Nota distintiva della forma espressiva del giovane poeta sono i puntini di sospensione che sempre concludono i suoi versi: sospensione della parola, ma non del significato o delle immagini che il verso stesso vuole comunicare. Come se Reccia lanciasse con ogni riga un breve e abbozzato ma intenso messaggio per sollecitare la pronta risposta del lettore. Una sospensione che, prima che sia detto troppo, zittisce la chiara voce trovando proprio con il silenzio un gioco di contrappunto più visivo e concettuale che sonoro. Ad ogni verso-sequenza Reccia lascia la possibilità di espandersi all’infinito secondo la linearità orizzontale della prosa, ma “mentre il tempo della prosodia è orizzontale, il tempo della poesia è verticale”, come diceva Gaston Bachelard, e quindi l’autore sfuma con la sospensione la spazialità orizzontale e ritrova nella verticalità la ciclicità della rinascita poetica con la rinnovata spontaneità che segna la cifra della sua scrittura.Morale? Il mio sogno si avvera ogni giorno di piu...