^ LA CANTINA ^

5 OTTOBRE 2005 - Ieri piscina..


Mi muovevo al mio ritmo, le orecchie piene del mio respiro e delle braccia che fendevano gli spruzzi azzurri, la mente libera di vagare altrove nel tempo e nello spazio.. Ho amato da sempre l’odore del cloro e l’aria calda e umida delle piscine coperte, il rumore del mare sul bagnasciuga, il fluire lento del fiume che segue imperterrito il suo corso.Ho amato i pomeriggi d’infanzia, passati a giocare in piscina per ore, mentre l’estate intorno a quel mondo turchese esplodeva di foglie verdi e insetti ronzanti.. quando ignorando i richiami di mia madre e uscivo dall’acqua con i polpastrelli pallidi e grinzosi solo quando il bagnino Orso mi diceva che era ora di chiudere.
Ho amato le onde altissime sulle coste della Corsica, col gusto amaro della salsedine a grattarmi la gola, la forza della risacca che mi trascinava indietro e le mie risate innocenti, quando sentivo che il mare era il mio compagno di giochi con il suo modo bizzoso di tirarmi da una parte all’altra, di rovesciare il mio materassino, di spruzzarmi la faccia..
E ho amato i tramonti d’agosto sul grande fiume Po, mentre il sole rosso si tuffava all’orizzonte e la mia barca affusolata scivolava increspando appena il pelo dell’acqua e discorsi importanti mentre le foglie dal verde croccante dell’estate viravano al caldo dell’autunno, e Giulio che vogava parlando con la faccia verso il sole mentre io al timone ascoltavo distratta le sue parole e le canzoni..
E ho amato persino nei pomeriggi d’inverno, vogare quando un sole pallido accarezzava gli alberi nudi lungo gli argini, quando il buio arrivava presto e la nebbia saliva piano dal fiume nell’aria fredda che mi lacerava faccia e mi intirizziva le mani.. Ho amato sentirmi sola in quell’immensità, ho amato il mondo silenzioso e rallentato che potevo osservare attraverso le lenti della maschera, ho amato l’odore di fango e foglie marce..