IL RITORNO DI ESTIA

Roberto Fasanelli


Quest'uomo è Roberto Fasanelli. Un uomo che a "soli" 39 anni nella sua vita ne ha viste tante, molte di più di chi ha più anni di lui. E' un sociologo, Professore a contratto (scaduto ormai) di Psicologia Sociale presso l’Università di Caserta e di Psicologia dei gruppi e dell’organizzazione presso l’Università di Napoli “Federico II”.Valutato per l'assegnazione di un posto di ricercatore universitario di ruolo, nel settore scientifico disciplinare della psicologia sociale, dicono di lui:"Dal curriculum del candidato si evince una più che consolidata attività didattica e professionale. La sua attività di ricerca, svolta sia in ambito nazionale, sia in ambito internazionale, è di ottimo livello. La sua produzione scientifica, assolutamente pertinente al settore della Psicologia sociale, è caratterizzata da una buona continuità temporale ed appare ricca di spunti di originalità ed innovazione metodologica. Tutte le pubblicazioni sottoposte a valutazione hanno una buona collocazione editoriale. Il rapporto tra articoli su riviste scientifiche e capitoli in volumi appare equilibrato. Buona parte dei lavori presentati sono stati pubblicati all’estero."E ancora: "Il curriculum del candidato illustra una attività didattica e scientifica sicura e coerente. L’attività di ricerca, prodotta  in ambito nazionale e internazionale, è decisamente apprezzabile. La produzione scientifica, pienamente pertinente al settore della Psicologia sociale, documenta un forte interesse al tema della costruzione del sapere sociale, con opportuni collegamenti con l’attività professionale e di coordinamento di progetti. Su entrambi i versanti si possono individuare aspetti innovativi. Le pubblicazioni sottoposte a valutazione hanno una buona collocazione editoriale, in Italia e all’estero, in contesti idonei al settore di riferimento. Cinque del lavori presentati sono a primo nome. Nell’insieme, il giudizio sull’attività didattica, scientifica e di coordinamento  è decisamente positivo. Il candidato mostra con il suo curriculum una ricca formazione già collocata anche in ambito teorico, sia per quanto riguarda  la ricerca, che la sua professionalità. La sua produzione scientifica è attinente al settore della Psicologia sociale. I suoi  lavori sono pubblicati sia in riviste straniere che in volumi. "Roberto è un uomo straordinario, una di quelle figure che rimarranno per sempre nella vita, un po’ perché sono indimenticabili tutte le risate che ci ha fatto fare al corso e in sede d’esame, un po’ perché, guardandomi dentro, mi rendo conto che ha lasciato traccia di sé. Ama la sua materia, ama il lavoro che fa e porta avanti le sue tesi e le sue convinzioni scavalcando chiunque abbia intenzione di piegarlo da qualche parte. E quando non ci è riuscito, ha girato le spalle ed è andato via. Non per vigliaccheria, ma perché forse “non date le perle ai porci” è una convinzione umana prima che un consiglio evangelico. Per questo, forse, ha tanti nemici all’interno delle istituzioni che pure lo ospitano. “Prima di studiare i bambini disagiati, sono stato io per primo un bambino disagiato…”. E non ci si può piegare a nessuno quando la piaga sociale la si è vissuta sulla propria pelle. Durante il corso ci ha parlato tanto di lui, della sua vita, di alcuni particolari episodi della sua vita privata, dall’ex fidanzata vegana che lo ha fatto praticamente impazzire perché lui ama la carne, al vicino di casa Mimmo, portatore delle più feroci sventure. Ride, scherza sempre sul suo aspetto non proprio da Adone, non chiede di giurare su Dio ma su Marx, dice “cazzo” più frequentemente di quanto dice “Io”, la definizione che Peppe gli ha dato (eterodosso-ortodosso) è quella che gli è piaciuta di più dopo "Quello coi denti mischiati in bocca", ci ha sfidati in cucina (e tra lui e Peppe sarà guerra, già annunciata tra l'altro, per i vari campi culinari in cui si svolgerà sta battaglia. Peppe, te lo dico qui, ho sorvolato in aula, ma lo spaghetto al pomodoro fresco impressiona un toscano... difficile che impressionerà un napoletano ^_^), scherza sempre… all’esame mi ha fatto una domanda, precisando che neanche lui sapeva la risposta, perché quello che gli interessa non è la preparazione sterile, ma come il cervello di un suo alunno si è mobilitato di fronte all’argomento che ha studiato… e non parliamo di teorie, ma di studi condotti sul disagio di chi presta cure a familiari malati di Alzheimer.  A Peppe, al quale pure ha dato il 30 e lode (molto più meritato del mio, anche se ho il sospetto che tra di loro si sia instaurato una sorta di attrazione omosessuale... insomma... prima di scambiarsi un commovente abbraccio, ho avuto paura di assistere ad un bacio con la lingua tra i due... il che mi avrebbe reso estremamente gelosa!
) ha detto: "Io lo so che ci sono parti del manuale che non conosci affatto, ma se ti rimarrà anche solo una cosa delle cose che mi hai detto, sono felice!" Il professore Roberto fasanelli ha scritto un libro, insieme ad altre due autrici, edito da Liguori, che vi consiglio vivamente. Si chiama “Professione caregiver” (il caregiver è il datore di cure)… nella mia copia, in prima pagina, c’è scritto (per me e per Peppe):“… il talento fa quello che sa, il genio quello che può… non aver mai paura di non sapere! Con affetto, Roberto Fasanelli”