estremalatitudine

corto 24


Nella camera illuminata appena da una abat-jour lei si spogliava lentamente, con un movimento fluido, senza pause, e man mano che la sua pelle compariva, man mano che i suoi muscoli e la schiena e il sedere e le gambe affioravano dal vestito, man mano che le calze venivano abbandonate sul pavimento, lui, lui sul letto, nudo, che la aspettava, riusciva sempre meno a stare fermo e si girava su un fianco, poi si metteva seduto e poi tornava a sdraiarsi e il suo coso spingeva prepotente da sotto gli slip."sei pronto?" mormorò lei, girandosi verso di lui con solo il capo.Sullo specchio di fronte i suoi seni rilucevano pesanti e sodi.Lui deglutì e rispose."vado in bagno" rispose lei "aspettami"e gli passò davanti lenta camminando a piedi nudi sulle punte.La moquette nascose per un attimo lo smalto rosso delle sue unghie. Lui le osservò il culo regale che sparì dietro l'angolo. Guardò il soffitto, chiuse gli occhi e sospirò.