estremalatitudine

corto 62


Donna (quanto odiava e amava il suo nome!!) non era più una ragazzina e finalmente si godeva la sua altezza.quando era giovane, le ragazze alte erano rare e tutti le chiamavano le cavallone. da un certo punto di vista avevano anche un certo fascino, un po' da circo, un po' perverso, da sadomaso, da cosa strana, particolare, esotica, un po' come le nere, le asiatiche o le bisessuali.per questo era rimasta a lungo sola, in attesa di un lui, alto a sufficienza, che la amasse senza far conto dei centimetri delle sue gambe (in effetti sproporzionate rispetto al busto) (troppo, troppo lunghe) e di quel caspita di nome che sua madre, inglese, le aveva voluto appioppare a tutti i costi.poi l'amore era arrivato e come era arrivato se ne era anche andato. lo stronzo!adesso si godeva la sua età, ancora bella, in piena forma e finalmente in media rispetto alla popolazione femminile, almeno quella più giovane, tutta ormai composta da over 1,70.gli amanti del sadomaso non erano spariti, per la verità, attratti da quella sua altezza, da quello splendore di spalle dovute al nuoto e dalla tonicità dei muscoli esercitata in ore di palestra.ci aveva fatto l'abitudine e quando per sbaglio (ché stava molto attenta nella fase del corteggiamento reciproco) qualcuno ancora le capitava nel letto e la pregava di fargli questo o quello, embé lei si divertiva a recitare la parte e se volevano scudisciate avevano scudisciate. certo non era la cosa che più la attizzava, ma ancora qualche volta capitava.ciò che veramente la faceva impazzire era l'uomo più basso di lei, di spirito, intelligente e spiritoso, che l'accettava con i tacchi o senza e che la scopava come un vero uomo doveva fare con una donna, senza troppi riguardi (ma senza brutalità), con decisione e tecnica, facendola sempre stare sotto, lei alta, troppo alta, che suo marito, quel pirla, imbarazzato dalla sua altezza, nonostante la propria, le chiedeva spesso di mettersi sopra di lui, a cavalcioni e lei sì che lì si sentiva una cavallona e perdeva tutta la fantasia e fare arrivare l'orgasmo ci voleva del bello e del buono.quando invece veniva presa normalmente, come tutte le altre, e lo sentiva bene dentro di sè e si sentiva scuotere in profondità, ecco lì lei spesso perdeva facilmente la trebisonda e se appena poteva urlava di piacere.ùunico problema: data l'altezza, la sua altezza, a cui evidentemente corrispondeva una qualche profondità, ecco, sì, insomma, lui, il lui, quello, doveva essere proprio un signor manico, se no lei, lei, lei, ecco sentiva poco.quello rese le ricerche un pochino più complicate.