etereo

la spigaora


Un lavoro vecchio come il mondo, oramai desueto, ma sempre romantico da ricordare.Il timido lavoro di chi, nel mese di settembre, accompagna gli strascichi della raccolta dell’uva, un passatempo forse per qualcuno, un ritorno al passato per altri, una necessita per altri ancora.Si sa, qualche grappolo rimane indietro nella raccolta, quello più piccolo, quello indietro di maturazione, quello magari nascosto tra la fitta vegetazione della vite.Chi al sabato mattina, chi a fine giornata lavorativa, altri addirittura la domenica, passano tra i filari oramai impoveriti del loro frutto a cercare e “spigare” quel poco che la vendemmia vera e propria a lasciato indietro.Certo, anche con i tuberi e con altri frutti si fa, ma non so perché…. la vigna rende tutto più austero e romantico, forse quella nebbiolina quasi autunnale che disegna nuovi scenari e trasforma nel fresco della mattina, un semplice gesto in un tratto poetico….di quel frutto dimenticato che diventerà vino.