etica televisiva

Chi ha incastratoPeter Pan / Ti lascio una canzone / Io canto


"Chi ha incastrato Peter Pan?" è una delle tante trasmissioni di bambini alla ribalta. Fa il pari con quella di Gerry Scotti ("Io canto") e della Clerici ("Ti lascio una canzone") e ci fanno rimpiangere i tempi della TV dei ragazzi, quando i bambini avevano solo un'ora il pomeriggio di Tv (ma avevano disposizione gli alberi della campagna ed erano padroni di giocare a palla nei vicoli), quando potevano vedere carosello (che ben separava il messaggio pubblicitario negli ultimi secondi dal cartone animato) e al massimo erano protagonisti dello Zecchino d'Oro con Richetto, Mago Zurlì e topo Gigio dove si potevano permettere di essere stonati.Sono tutti belli, bellini, alcuni anche bellissimi, tutti pettinati alla moda, con gel i maschi e forse con trucco le femmine e vestiti come il babbo e la mamma. Insomma, tutti bambini "da pubblicità", come si dice oggi, e la dice lunga. Già, perché il dramma è che in TV vanno solo i bambini bellissimi e questo messaggio viene diretto già ai piccolissimi: se non sei bello o almeno truccato da bello è meglio che non ti fai vedere. E passa dentro i giovani cervellini, veicolato dal fatto che è il messaggio per il quale vivono anche le loro mamme e i loro babbi, affascinati da "Uomini e Donne" o bombardati da corpi fotoshoppati, labbra siliconate e facce di gomma.Non vediamo bambini "brutti" e tantomeno vediamo bambini "grassi", semplicemente perché "non devono esistere" nella società postmoderna che selezione la perfezione prima della nascita. Assurdo sarebbe pensare di vedere bambini malati o disabili, tranne che nelle trasmissioni strappalacrime: e si assiste alla dicotomia: bambini belli per divertire, bambini brutti per commuovere: entrambi per fare share, e dunque utili alla TV.Anche Gambadilegno, della banda Disney, ha perso la gamba di legno (e non si capisce più perché il personaggio si chiami così), perché faceva "orrore" vedere una persona con disabilità? Potranno dire che non volevano associare la disabilità alla cattiveria, ma ora Gambadilegno è "buono", e questo ragionamento non tiene. Per i bambini solo i corpi anoressici delle Bratz o delle Witch, ragazze con gambe lunghissime e senza pancia, proprio quello che serve per creare complessi a tutte le bambine (e alle mamme) di questo mondo. Addirittura troviamo i bambini coinvolti in una sezione riservata certo, ma comunque coinvolti come apprendisti giocatori, nel "Mercante in Fiera", gioco sì, ma gioco in cui si "tenta la fortuna", e in un periodo in cui si sente con incalzante frequenza di gente che si rovina per il gioco, forse sarebbe bene dare altri esempi perlomeno ai più piccoli. E ancor più inquietante, la pubblicità nei programmi per bambini; e non ci vengano a dire che sono tutelati perché in piccolo c'è scritto "pubblicità" sullo schermo: non sanno leggere!E non ci dicano neanche che se vogliono cambiare hanno il telecomando: chi conosce i bambini sa che spesso sono attratti più dalla pubblicità (studiata proprio con colori e suoni adatti a soggiogare) che dal programma di fondo. Insomma: la TV ci pensi bene, rifletta dove porta i bambini; e i responsabili delle TV si mettano una mano sulla coscienza.